venerdì 6 marzo 2015

2015, Morso e Salivazione (by Daniele Gagliardi)

Da un pò di tempo, in Redazione abbiamo deciso di trattare anche altri argomenti che io davo per scontato. Ma, evidentemente, non abbastanza. Su richiesta di un amico di scrivere qualcosa sull'argomento, ho cercato chi mi potesse dare una mano e l'ho trovata in Daniele Gagliardi, esperto veterinario e profondo conoscitore della FISE, dei suoi cavalieri e di tante discipline. Riassumere il Curriculum di Daniele è impresa difficile assai! Spesso accompagana le nostre rappresentative nazionali alle Olimpiadi ed ai WEG. Basta o devo aggiungere altro? Sono convinto che farete una buona lettura e vi anticipo che ci saranno altri articoli sull'argomento e trattati ancora da Daniele.




  E’ opinione comune tra gli addetti del mondo equestre che i cavalli “bloccati sul morso” trasmettano sia a chi li osserva, ma ancor più a chi li monta, un certo senso di discomfort e che ciò stia a significare quantomeno che non accettano l’imboccatura di buon grado. Quelli che “schiumano” invece vengono considerati positivamente, in quanto accettano il morso e lavorano con esso proficuamente e correttamente. Se guardiamo ad esempio un esperto cavaliere di dressage mentre sta effettuando un test  noteremo quanta schiuma ci sia intorno alla bocca del suo cavallo alla fine del percorso. Generalmente ciò è considerato più che positivamente e il cavallo viene definito come un soggetto dalla “bocca morbida”.
Per molti quindi “schiumare sul morso” vuol dire che il cavallo lo sta accettando di buon grado, lo utilizza bene come punto di contatto con la mano del cavaliere, gli piace, e ci lavora al meglio di come può. D'altronde una bocca umida e schiumosa è sempre meglio di una bocca secca, non è così? Se la bocca è 

secca infatti il morso può pizzicare le commessure labiali, l’interno delle guance e creare disconfort e sfiducia. Più la bocca sarà “dolce” più il morso sarà accettato confortevolmente e tanto più il cavallo lavorerà bene.
Dobbiamo però, in tutta onestà intellettuale, considerare il fatto che schiumare dalla bocca non solo si ha quando il cavallo è rilassato e lavora ingaggiando in maniera appropriata il posteriore, ma anche se sta soffrendo terribilmente la presenza del morso in bocca e quindi si sta irrigidendo, finendo per bloccarsi sul morso, uscire dalla mano, ostacolando peraltro parzialmente la funzionalità delle vie aeree. Non è usuale vedere cavalli  con bocche dure e bloccati sul morso schiumare dalla bocca; se ciò accade spesso è sintomo di problematiche sanitarie alle strutture anatomiche di bocca e/o faringe. Oppure, ciò accade in cavalli non propriamente addestrati e che non si sentono troppo sicuri nel lavoro che gli viene richiesto; così come in molti cavalli usati nelle scuole di equitazione, quando incominciano a irrigidire l’incollatura e iniziano a bloccarsi sul morso perché montati troppo spesso da cavalieri inesperti con mani molto dure e forti. Una possibile causa di inibizione della salivazione e dei movimenti di masticazione a vuoto che creano le bolle d’aria necessarie a  rendere la saliva schiumosa, sarebbe infatti dovuta alla aumentata pressione sulla lingua esercitata dal morso che ne inibisce il normale movimento. Se la presenza del morso in bocca fa aumentare la salivazione, variabilmente a seconda dei materiali e dei tipi di morso impiegati, dovrà quindi esserci un conseguente aumento della deglutizione, che una volta diventata eccessivamente frequente però, inciderà negativamente ancora una volta sulla respirazione (deglutire e respirare sono atti indipendenti e asincroni!!). 

Usualmente non è mia abitudine mettere in discussione le tecniche di training e gli equipaggiamenti usati, ma alcune cose che spesso si sentono circa l’utilizzo del morso e il significato della schiuma che ne risulta, sono spesso fuorvianti e leggendarie. Come vedremo andando avanti, ci sono molte cose da considerare quando parliamo di imboccature, ma probabilmente uno degli aspetti più importanti è considerare ciò che succede all’altra estremità del morso ogni qualvolta che questo viene sollecitato. Il morso infatti non è che lo strumento o il mezzo tramite il quale il cavaliere comunica al cavallo i suoi desideri o voleri. L’effetto chiave è quindi per il cavallo quello di cedere alla pressione esercitata ammorbidendo la mandibola, orientando la punta del naso verso l’origine della pressione e spostando il corpo in direzione opposta all’origine della pressione, ciò sia in stazione che ancor più in movomento. Una volta acquisito questo meccanismo riflesso, sappiamo quanto sia facile passare ad effettuare movimenti progressivi di lateralità, come ad esempio le spalle e le groppe in dentro ed in fuori, le appoggiate, eccetera.
A proposito di materiali utilizzati per i morsi, il cosi detto “ferro dolce” ovvero “l’acciaio fuso a freddo” sembra sia da preferire all’acciaio “fuso a caldo” o  all’alluminio, in quanto più poroso e soggetto ad imbrunire. L’imbrunimento in particolare porterebbe il morso ad assumere un sapore molto più gradito ai cavalli, contrariamente agli altri molto più amari e duri. Inoltre l’alluminio possederebbe un effetto astringente, contrastando di fatto la salivazione. Ancor più favorevole alla salivazione sembra essere la combinazione di due metalli differenti quali l’acciaio dolce e il rame, che permettono così ai cavalli una più pronta reattività ai comandi.  Allorquando un cavallo imboccato produce saliva, significa quindi che muove la lingua, che ha la mandibola rilassata e accetta il morso più facilmente, permettendo così una comunicazione durante il lavoro più immediata e facile.

Se nonostante tutto il cavallo non lavora come aspettato e tende ad irrigidirsi sul morso, sarà il caso di ricorrere comunque ad un controllo accurato della condizione sanitaria della bocca, prima di cambiare mille tipi di imboccature o intraprendere percorsi addestrativi devianti. Sarà importante controllare, in funzione dell’età del soggetto, la presenza di capsule dentarie, di denti caduci, traballanti, di denti “di lupo”, di punte dentarie, di anomalie della tavola dentaria e di occlusione, come pure di abrasioni gengivali, infiammazioni e ferite alle guance e alle commessure labiali, di calcoli salivari, lesioni ed infiammazioni della lingua e delle ghiandole ad essa annesse. 

Per pura sintesi di quanto fin qui detto e prima di addentrarci nei dettagli riguardanti anatomia e  fisiologia della bocca del cavallo, così come di psicologia comportamentale per meglio comprendere il significato intimo di morso e salivazione, guardate questo video di Nuo Oliveira e quanta schiuma produce il cavallo che stà montando.




 


Ora vi chiedo se secondo voi il cavallo che monta è davvero rilassato in bocca durante tutte le manovre che gli vengono richieste. Dubbi? Se non ve ne sono fermiamoci ad aver goduto di questo video, altrimenti proseguiamo.

In tutta onestà, e senza mettere in dubbio niente delle eccelse capacità equestri del cavaliere, qualche perplessità sulla veridicità dell’assioma “schiuma sul morso e rilassamento” conferma tante delle fugaci sensazioni e considerazioni che in questi anni mi sono balzate spesso alla mente durante concorsi, gare, corse e sessioni di training e che condividete con me. Nella ricerca affannosa di spiegazioni plausibili, basate sull’evidenza scientifica mi sono spesso arrovellato, e perché no incartato, in una miriade di differenti pensamenti. Non è difficile comprendere che avendo qualcosa in bocca il riflesso primario, istintivo sia quello di produrre saliva e masticare per poi deglutire, ma non lo stesso allorquando ciò accade in cavalli montati con le così dette “bitless bridles” ovvero cavezze senza morso; o viceversa quando a schiumare dalla bocca sono soggetti visibilmente sotto stress, in posizione magari di roll-kur ….e con lingue di colore bluastro!

E’ arrivato il momento di fare un po’ di chiarezza, non credete? Quindi possiamo sintetizzare, per il momento, che una aumentata produzione di saliva non sia il massimo in ottica di ossigenazione durante una attività faticosa, anche se dobbiamo sottolineare quanto la pressione dolce e costante del morso sulla lingua finisca per far stabilizzare la posizione della faringe permettendo così una più efficace respirazione. Whaoo!!...qua il ragionamento si complica e quindi  sarà meglio soffermarsi un po’ ad evidenziare e commentare il tutto alla luce di concetti un po’ più approfonditi di anatomia e fisiologia della bocca equina così come di psicologia comportamentale.                                                                                                                         

Daniele Gagliardi        
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