Pardon, non ho visto in TV. Cioè, voglio dire che mi aspettavo di vedere i cavalli in TV più o meno al solito orario. Quando ho acceso il TV, ho fatto in tempo a vedere solo il Barrage. “Va va... Vafffan…A…A…A…Allora ditelo, boicottatori!” Comunque, sempre meglio di niente. Ormai vanno di moda gli indoor enormi. Poiché in Germania avevano quasi tolto le decorazioni natalizie, lasciando quelle ispirate alla neve, qui non sono rimaste nemmeno quelle. Dall’articolo precedente (n.d.r. non riportato in questo libro), già sapete la classifica del Gran Premio e la classifica generale, pertanto quest’articolo sarà molto breve. La rubrica "Vittime illustri" non ha dati, pertanto, il Sindacato dei cavalli non ha potuto lamentarsi perché non ha visto. La Rubrica “La sfida tra le bionde”: la sfida non è stata disputata perché Meredith Michaels Beerbaum non si è vista. La buona notizia è stata quella di vedere un ottimo Rodrigo Pessoa su un cavallo onesto, normale, di nome Rufus, niente a che vedere con Baloubet du Ruet. Rodrigo è arrivato al barrage, Rufus non è che ci volesse proprio andare, proprio perché Rodrigo insisteva, altrimenti fosse stato per lui, manco per le carote! ”Ma poi l’avevo detto a Rodrigo: vai piano, quella tavoletta così sottile, così alta, così irrorabile …”, ma lui insisteva …”. Clarissa Crotta (SUI), Westside van Meerputhoeve, 0-0/38.75 sec, Edwina Alexander (AUS), Late Night, 0-4/34.15 sec e Christina Liebherr (SUI), LB No Mercy, 0-4/34.71 sec hanno vestito di rosa il Barrage, volevano inserirsi nella “Sfida tra le Bionde”, ma hanno mancato il primo requisito del Regolamento della sfida e pertanto non sono state ammesse. Qual è questo primo requisito? Correre come dannate e lasciarsi gli uomini dietro. Loro hanno lasciato dietro un certo Ludger Beerbaum inaspettatamente, ma non è stato bastato per essere ammesse alla “Sfida”. Jos Lansink presenta Valentina van t'Heike, doppio zero, ma Va…lentina, di nome e di fatto. Cioè, sennò Jos si offende, per andare va, anche abbastanza alta sui salti, ma non tanto da vincere, forse non osa ancora. Marcus Hening ha presentato anche qui quel cavallo buono…aaaa eeee uuuu, come si chiama? Ah! Si! Plot Blu, che è la storpiatura (il nome non il cavallo) dell’anagramma dei suoi genitori (del cavallo, non del cavaliere) e cioè Mr Blue e Pilot. Marcus si piazza, ma non vince. Mikael Forsten (FIN), Isaac du Joquet, che personalmente credo che lo sto citando per la prima volta, aveva fatto da lepre, cioè primo a realizzare doppio zero e a farlo con tempo basso. L’emozione era tanta, aveva resistito fino agli ultimi due salti, così cominciava a sfogliare la margherita: “Ci credo o non ci credo?” Poi ha visto chi scendeva in campo e gli è rimasto il petalo ”non ci credo!” Chi stava entrando in campo? Proprio Lei, quella che sta diventando imbattibile, ma no Jessica, sta entrando in campo Libertina. Secondo me chi ci metti ci metti sopra … Devo dire la verità, fino al penultimo ostacolo, Jessica ha montato bene, poi, per far demoralizzare ancora di più gli altri, sai mai ce ne fosse ancora bisogno, ha “sguinzagliato” (proprio come un cane addestrato ad agguantare la presa) Libertina di fronte ad uno di quegli oxer descritti a Lipsia! E che dire? Pure mio figlio ha detto: “Se lo facessi tu Papi … ma vaffan…”. Data l’ora tarda, le male parole si possono dire. Pensate che, dopo di lei, com’era già successo a Lipsia a Markus Hening, chi entra in campo fa barriera (Albert Zoer con Sam, barriera al numero 1) e la televisione addirittura non lo inquadra più!
Roberto Bellotti
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