Non era una tappa FEI World Cup, ma il montepremi era stratosferico, perché era un CSI a 5 stelle indoor. Fatto in Francia, questo è il terzo appuntamento annuale indoor francese a 160 cm di altezza! L’anno scorso, di questi tempi, Parigi ereditò la Top Ten che di solito si faceva a Ginevra, insomma Ginevra ospitò la Finale World Cup e lasciò (per un solo anno)la Top Ten a Parigi …. Parigi ci ha provato gusto e così quest’anno ha inventato il Master di Parigi …. Tra quelli che non ho visto in TV Marcus Ehning, Pius Schwizer e … gli italiani. Sarò breve, due scuole a confronto: la Francese (di casa) e la tedesca. Tra queste due scuole, hanno provato ad inserirsi Billy Twomey, Lauren Hough e …. qualcun altro, tutti senza speranza. Hanno difeso i colori francesi in particolare Penelope Leprevost, Kevin Staut e Simon Delestre, unico francese qualificato al barrage. Per la Germania si sono qualificati al barrage: i cognati Beerbaum, Christian Ahlmann e Marco Kutscher, insomma era una sfida da non perdere …. La Top Ten di Ginevra e la Global Champions Tour stanno dando particolare risalto alle premiazioni, in questo caso Parigi ha voluto dire la sua, un po’ come si vede fare nello Sci Alpino: chi conduce la classifica provvisoria occupa un posto d’onore (poltrona di velluto rosso) affiancato ai due lati dai provvisori secondi e terzi posti (sempre in poltrone di velluto rosso). E’ inutile dire che le telecamere si soffermavano sui sudori freddi di chi stava in … “graticola” a soffriggere …. Qualcuno scalava dal primo al secondo posto e così via fino a finire nelle retrovie …. qualcuno provava a resistere e …. a fare il gufo …... , fino a quando ho visto sedersi sulla poltrona del primo classificato provvisorio Christian Ahlmann. Ho visto (in TV ovviamente) i sudori freddi grondanti di Christian Ahlmann quando, dopo di lui, sono entrati Ludger e Meredith, ma entrambi non ce l’hanno fatta. Tutto a posto? Non direi. Entra in campo gara un certo Marco Kutscher che, come diceva a Napoli un certo Totò: “Tomo tomo quatto quatto”, senza neanche sbattersi tanto, per solo 6 dico sei, centesimi dico centesimi, ha urlato in dialetto tedesco (ovviamente io traduco in napoletano) “Uè chilla seggia è a’ mia!”
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