martedì 23 giugno 2015

2015, Mountain Trail – una nuova e divertente disciplina anche per il paraequestre (By Stefania Cerino)


Mountain Trail – una nuova e divertente disciplina anche per il paraequestre (By Stefania Cerino)

Tra la gimkana ed il trail una disciplina emergente che conquista, appassiona, diverte ed offre anche opportunità agonistiche a persone con disabilità. E’ il Mountain Trail, dal 2000 presente  in Italia e che annovera sempre più appassionati.


Diffuso da Mark Bolender,cavaliere statunitense,  il MT ha come filosofia di base il lavoro in partnership con il proprio cavallo, per arrivare a destreggiarsi in percorsi formati da stretti passaggi tra tronchi, ponti tibetani, passerelle, acqua, da affrontarsi alle varie andature secondo le abilità del binomio. Base formativa per tutte le
discipline equestri, il MT ha in più una grande componente di divertimento che rende i percorsi e le gare avvincenti ed emozionanti. Lo scopo da raggiungere è che il cavallo si destreggi con tranquillità tra i vari passaggi, in una situazione di rilassata comunicazione con il suo cavaliere e  nel pieno rispetto del benessere dell’animale. E’ necessaria una fiducia reciproca tra cavallo e cavaliere, che va sviluppata secondo i dettami dell’horsemanship; la capacità di “problem solving” è egualmente stimolata per tutte e due le parti (umana ed animale) del binomio.
In Italia l’IMTCA, International Mountain Trail Association Challenge, organizza eventi, manifestazioni e gare 

dove i partecipanti sono sempre più numerosi. Questo perché è una disciplina che coniuga la passione per il “plein air”, con il rispetto e la conoscenza etologica del cavallo, l’abilità del cavaliere e l’agonismo non esacerbato e violento cui spesso si assiste in altre discipline equestri. MSP Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, ha nel MT una delle sue discipline di punta, ed in collaborazione con AFEI (Accademia formazione equestre italiana, presieduta da Francesco Fondriest) ha già organizzato  diverse  prove attitudinali in Trentino Alto Adige. 

Sicuramente una disciplina destinata a diffondersi, anche per i costi di approccio relativamente contenuti.
E il mondo paraequestre?
Le discipline ufficiali FEI, paradressage ed attacchi, non sono, al momento, in Italia molto “frequentate” numericamente  dai cavalieri paralimpici o con esigenze particolari, vuoi per le difficoltà tecniche, vuoi per il lungo iter per arrivare ad essere competitivi, vuoi per il costo economico dei soggetti idonei all’alto livello agonistico di queste discipline. 

Succede così che molte persone che, nonostante la disabilità, avevano trovato nell’equitazione una possibilità di divertimento, sport  ed integrazione sociale, siano poi costretti a rinunciarvi, perche’ a volte gli sport equestri  appaiono  troppo  “d’èlite”. Ecco, il MT può essere una nuova, semplice, bella e divertente opportunità. I percorsi possono essere creati in forma semplificata,  e pur rispettando i principi delle  più  “usuali” gimkane, hanno in più  l’emozione del trail ! 
(nelle foto Francesco Fondriest, presidente di AFEI)

Ancora, recentemente si sta cominciando ad allestire questi percorsi anche indoor, per aumentarne la fruibilità e fattibilità anche in condizioni atmosferiche non favorevoli.
Domenica 21  giugno presso il C.I. San Genesio in Trentino Alto Adige si è svolta una giornata di prove di MT aperta anche a cavalieri disabili. Per le persone disabili, il MT offre grandi opportunità. Come si è già detto perché si tratta di una disciplina in cui la relazione con l’equide è fondamentale, e sappiamo quanta 

parte ha questa relazione in tutti i percorsi e gli interventi riabilitativi in cui sono presenti i cavalli. Poi c’è una grande opportunità di “variare” i livelli di abilità richiesti : dal percorso con il cavallo sottomano, a trail montati alle varie andature. Gli “ostacoli” possono passare dal semplice “fascio” di tronchi da attraversare al passo a più impegnative discese e risalite nell’acqua o attraversamento di  ponticelli “tibetani”. 

Quindi equilibrio, attenzione, concentrazione, memoria di lavoro, orientamento temporo spaziale vengono altamente sollecitati, in un contesto che di per sé è già stimolante ed attrattivo. Una sfida nuova ed appassionante per cavalieri e tecnici: ancora una volta la disabilità non è un limite ma una nuova opportunità per confrontarsi con sé stessi ed il mondo esterno….e possibilmente uscirne “vincitori”.

Dr. Stefania Cerino
Specialista in Psichiatria
Tecnico FISE Riabilitazione Equestre


       
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