Mountain Trail
– una nuova e divertente disciplina anche per il paraequestre (By Stefania Cerino)
Tra la
gimkana ed il trail una disciplina emergente che conquista, appassiona, diverte
ed offre anche opportunità agonistiche a persone con disabilità. E’ il Mountain
Trail, dal 2000 presente in Italia e che
annovera sempre più appassionati.
Diffuso da
Mark Bolender,cavaliere statunitense, il
MT ha come filosofia di base il lavoro in partnership con il proprio cavallo,
per arrivare a destreggiarsi in percorsi formati da stretti passaggi tra
tronchi, ponti tibetani, passerelle, acqua, da affrontarsi alle varie andature
secondo le abilità del binomio. Base formativa per tutte le
discipline
equestri, il MT ha in più una grande componente di divertimento che rende i
percorsi e le gare avvincenti ed emozionanti. Lo scopo da raggiungere è che il
cavallo si destreggi con tranquillità tra i vari passaggi, in una situazione di
rilassata comunicazione con il suo cavaliere e nel pieno rispetto del benessere dell’animale.
E’ necessaria una fiducia reciproca tra cavallo e cavaliere, che va sviluppata
secondo i dettami dell’horsemanship; la capacità di “problem solving” è
egualmente stimolata per tutte e due le parti (umana ed animale) del binomio.
In Italia
l’IMTCA, International Mountain Trail Association Challenge, organizza eventi,
manifestazioni e gare
dove i partecipanti sono sempre più numerosi. Questo
perché è una disciplina che coniuga la passione per il “plein air”, con il
rispetto e la conoscenza etologica del cavallo, l’abilità del cavaliere e
l’agonismo non esacerbato e violento cui spesso si assiste in altre discipline
equestri. MSP Italia, ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, ha nel
MT una delle sue discipline di punta, ed in collaborazione con AFEI (Accademia
formazione equestre italiana, presieduta da Francesco Fondriest) ha già organizzato diverse prove attitudinali in Trentino Alto Adige.
Sicuramente una disciplina destinata a diffondersi, anche per i costi di
approccio relativamente contenuti.
E il mondo
paraequestre?
Le
discipline ufficiali FEI, paradressage ed attacchi, non sono, al momento, in
Italia molto “frequentate” numericamente dai cavalieri paralimpici o con esigenze
particolari, vuoi per le difficoltà tecniche, vuoi per il lungo iter per
arrivare ad essere competitivi, vuoi per il costo economico dei soggetti idonei
all’alto livello agonistico di queste discipline.
Succede così che molte
persone che, nonostante la disabilità, avevano trovato nell’equitazione una
possibilità di divertimento, sport ed integrazione
sociale, siano poi costretti a rinunciarvi, perche’ a volte gli sport
equestri appaiono troppo “d’èlite”. Ecco, il MT può essere una nuova,
semplice, bella e divertente opportunità. I percorsi possono essere creati in
forma semplificata, e pur rispettando i
principi delle più “usuali” gimkane, hanno in più l’emozione del trail !
(nelle foto Francesco Fondriest, presidente di AFEI)
Ancora, recentemente si
sta cominciando ad allestire questi percorsi anche indoor, per aumentarne la
fruibilità e fattibilità anche in condizioni atmosferiche non favorevoli.
Domenica
21 giugno presso il C.I. San Genesio in
Trentino Alto Adige si è svolta una giornata di prove di MT aperta anche a
cavalieri disabili. Per le persone disabili, il MT offre grandi opportunità.
Come si è già detto perché si tratta di una disciplina in cui la relazione con
l’equide è fondamentale, e sappiamo quanta
parte ha questa relazione in tutti i
percorsi e gli interventi riabilitativi in cui sono presenti i cavalli. Poi c’è
una grande opportunità di “variare” i livelli di abilità richiesti : dal
percorso con il cavallo sottomano, a trail montati alle varie andature. Gli
“ostacoli” possono passare dal semplice “fascio” di tronchi da attraversare al
passo a più impegnative discese e risalite nell’acqua o attraversamento di ponticelli “tibetani”.
Quindi equilibrio,
attenzione, concentrazione, memoria di lavoro, orientamento temporo spaziale
vengono altamente sollecitati, in un contesto che di per sé è già stimolante ed
attrattivo. Una sfida nuova ed appassionante per cavalieri e tecnici: ancora
una volta la disabilità non è un limite ma una nuova opportunità per
confrontarsi con sé stessi ed il mondo esterno….e possibilmente uscirne
“vincitori”.
Dr.
Stefania Cerino
Specialista
in Psichiatria
Tecnico
FISE Riabilitazione Equestre
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