venerdì 29 novembre 2013

2013, La Formazione in Riabilitazione Equestre: Istruzioni per l'uso

2013, La Formazione in Riabilitazione Equestre: Istruzioni per l'uso

Gli interventi assistiti con gli animali sempre più vanno attestandosi come interessanti possibilità terapeutiche, sia nell’ambito della salute mentale che in quello delle disabilità neuromotorie. La riabilitazione Equestre ha, tra questi, la storia più lunga ed un certo numero di evidenze scientifiche,sia nel campo della psichiatria degli adulti che dell’età evolutiva. Molti sono anche i giovani che vorrebbero formarsi in questo settore che, anche se non regolamentato ufficialmente, offre molte proposte e percorsi tra cui non sempre è facile destreggiarsi.  Proviamo a fare un pò di chiarezza.

Nessun paese ha una legislazione che regoli gli Interventi Assistiti con gli Animali, tra cui rientra appunto la Riabilitazione Equestre. Anzi bisogna dire che l’Italia è tra i paese più avanzati, avendo istituito già da alcuni anni il Centro di Referenza Nazionale 
per gli Interventi Assistiti con gli Animali, che “aggregato” all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie fa capo al Ministero della Salute. Il CRN ha nel 2011 emanato delle Linee Guida” (alla cui redazione chi scrive ha collaborato in qualità di consulente per il settore della Riabilitazione Equestre) che hanno stabilito- tra gli altri - alcuni punti fondamentali:




  • 1.      Quando si parla di Terapia con animali è indispensabile sapere che è possibile attuarla solo con la presenza di una figura sanitaria


      1. 2.      L’èquipe minima di lavoro è formata da due persone, di cui una di riferimento per il paziente e l’altra con il compito di gestione dell’animale (nel caso della RE il cavallo).


      Il CRN ha anche avviato un suo iter formativo specifico – i primi corsi si sono tenuti a Padova,Roma e Foggia – che, una volta che le Linee Guida saranno recepite e trasformate in legge , assicurerà un riconoscimento certo alle varie figure professionali.
      E tutti gli altri corsi promossi dagli altriEnti? L’ANIRE, la FISE, l’ANTE, la LAPO, SEF Italia, ecc. ecc. ecc.

      Certamente in ognuno di questi corsi ci sono parti valide, alcuni sono molto approfonditi, esistono dei Master Universitari: la realtà è che al momento però sul mercato del lavoro un titolo vale l’altro, nessuno “garantisce” riconoscimenti ufficiali. Quale consiglio dare a chi si affaccia a questo mondo e vuole investire tempo, denaro e passione nel lavoro terapeutico con animali? Di valutare molto bene l’offerta formativa a cui è interessato. Valutare chi sono i docenti di un determinato corso e verificarne il curriculum professionale, cercare programmi formativi che prevedano non solo parti teoriche ma anche pratica e tirocinio, valutare gli aspetti e le eventuali coperture assicurative offerte, verificare se il mercato del lavoro a cui pensa di rivolgersi ha effettivamente domanda in quel senso, capire che Riabilitazione Equestre non vuol dire mettere su un cavallo una persona con qualsivoglia disabilità e portarla a passeggio per il maneggio tenendo il cavallo sottomano. Certamente anche questa è un’attività che può dare momenti di relax e benessere, ma NON è Riabilitazione Equestre.

       Perché ci sia un iter riabilitativo ci deve essere un’indicazione specifica, un programma di lavoro centrato su obiettivi possibili, un tempo stabilito per l’intervento e soprattutto, come molti erroneamente pensano, non ci si deve porre un obiettivo sportivo di tipo agonistico.

      Sembrerà strano, ma la Riabilitazione Equestre si può fare e può dare risultati anche se il cavallo non viene montato!
      Stefania Cerino        
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