(Prima di leggere il quinto contributo di Enzo, sappiate che Equifare ha piacere di ospitare anche il contributo di altri esperti che vogliono contribuire sull’argomento, nell’interesse di questo sport, praticanti e quadrupedi! Invito ulteriormente i lettori a lasciare commenti e domande sotto gli articoli, Grazie! e buona lettura.)
Ci eravamo lasciati con l’intento di capire cosa non fare quando si costruisce un campo per equitazione.
Lo so che tutti vorrebbero sapere cosa devono fare, ma il problema va visto caso per caso. Non c’è una ricetta con la quale si fa la “torta” campo. Il problema sta soprattutto nel riuscire a valutare il terreno di base su cui andremo a costruire il campo. Ed i terreni, i luoghi, possiedono caratteristiche che si possono considerare diverse, quasi all’infinito! Detta così, nell’era della prefabbricazione e del pret à porter, suona strano. Per chiarire il concetto permettetemi un esempio: esistono case, capannoni, strutture (e chi più ne ha più ne metta) prefabbricate. Pensate ad esempio ad una struttura per maneggio coperto. Tutto prefabbricato, la comperate e… vi dicono che serve un progetto per le fondazioni! Senza tediarvi più di tanto, l’impresa dove lavoro di queste fondazioni per i coperti ne ha già fatte. Tutte diverse una dall’altra! Per lo stesso capannone, della stessa marca, con le stesse dimensioni. Cosa cambia? Il terreno dove si piazza il manufatto. Potrà anche capitarvi di comperare un prefabbricato molto più economico di un altro, e poi di spendere il triplo per le fondazioni. I conti, lo dico spesso, si fanno alla fine. Ma torniamo ai terreni per equitazione. Dire che cosa fare sarebbe l’incipit per farvi sbagliare. Ci sono però cose che si sono dimostrate ampiamente sbagliate e che, senza timore di indurvi in errore posso dirvi. Il primo consiglio riguarda la “forma mentis” da evitare. Non prendete ad esempio i campi che noi o altri costruttori realizziamo per le fiere o i concorsi internazionali.
Neologismo, sta per Andare a cavallo, Fare Equitazione: Equifare appunto. La Rubrica principale di questo blog è Ho visto in TV. Cerco di aggiungere notizie colte al volo nel mondo dell'equitazione. Ricordati di aggiungermi ai tuoi preferiti. http://equifare.blogspot.com/ oppure www.equifare.it ed iscriviti alle community di Equifare.
Sezioni di Equifare: Fare Equitazione
sabato 22 gennaio 2011
martedì 18 gennaio 2011
Come Costruire un Campo per Equitazione, il parere di Enzo Dell’Acqua: diffidate degli improvvisatori.
Ci eravamo lasciati con l’interrogativo riguardo a come orientarci per scegliere la ditta per il nostro campo.
E qui iniziano i problemi.
Proviamo a classificare i tipi di imprese che si propongono ad esempio sul web.
Primo tipo, specializzate.
Il secondo tipo, in sostanza, venditori di sabbia o di miscele, oppure di sistemi tipo griglie ecc.
Il terzo tipo sono quelle locali che dicono di aver fatto questo o quel campo.
Scartate subito il secondo o terzo tipo, non sanno cosa stanno facendo.
Cercate tra le prime, possibilmente quelle che vi offrono prezzi accessibili.
Cosa fa la differenza tra una ditta e l’altra?
Sostanzialmente, direi così. Chi si presenta e vi dà un preventivo in mano, o ve lo dà senza quasi vedere dove dovete fare il campo, non fa un progetto, applica un metodo. Nel migliore dei casi i metodi sono cari. Rischiate quindi di pagare molto di più perché, per non sbagliare, tali costruttori esagerano nelle quantità di materiale. Tra l’altro, esagerare non sempre fa bene alla salute, in questo caso dei cavalli. Diffiderei anche di chi si concentra troppo sulle propietà taumaturgiche di un singolo prodotto, siano essi la sabbia, i tappeti, i tessuti, le griglie… Da evitare anche quelli che vi dicono di preparare voi il fondo. In questi casi, quando qualcosa non va è colpa del vostro fondo, non del loro prodotto.
E qui iniziano i problemi.
Proviamo a classificare i tipi di imprese che si propongono ad esempio sul web.
Primo tipo, specializzate.
Il secondo tipo, in sostanza, venditori di sabbia o di miscele, oppure di sistemi tipo griglie ecc.
Il terzo tipo sono quelle locali che dicono di aver fatto questo o quel campo.
Scartate subito il secondo o terzo tipo, non sanno cosa stanno facendo.
Cercate tra le prime, possibilmente quelle che vi offrono prezzi accessibili.
Cosa fa la differenza tra una ditta e l’altra?
Sostanzialmente, direi così. Chi si presenta e vi dà un preventivo in mano, o ve lo dà senza quasi vedere dove dovete fare il campo, non fa un progetto, applica un metodo. Nel migliore dei casi i metodi sono cari. Rischiate quindi di pagare molto di più perché, per non sbagliare, tali costruttori esagerano nelle quantità di materiale. Tra l’altro, esagerare non sempre fa bene alla salute, in questo caso dei cavalli. Diffiderei anche di chi si concentra troppo sulle propietà taumaturgiche di un singolo prodotto, siano essi la sabbia, i tappeti, i tessuti, le griglie… Da evitare anche quelli che vi dicono di preparare voi il fondo. In questi casi, quando qualcosa non va è colpa del vostro fondo, non del loro prodotto.
domenica 16 gennaio 2011
Come costruire un campo per l’equitazione: 3° lettera di Enzo Dell’Acqua
Caro Roberto,
prima ancora di addentrarci in tecnicismi mi piacerebbe provare a costruire in modo “virtuale” il campo in sabbia sulla scorta di quanto ho letto nei tuoi articoli.
Prima cosa, scelgo di fare il drenaggio a canali, perché costa meno.
Se per riempirli tu dici ci vogliono sui 90 metri cubi di ghiaia, dovrò fare scavare altrettanto materiale.
Circa 4 o 5 euro a mc. Quindi 90 x4 = 360 €. Però la terra dove la metto? Vabè, con un giorno di camoin la sposto… diciamo 8 ore e camion economico, 80 € all’ora. 640 €. Ora ho dei bei fossi, ci metto il tubo lungo… 250 metri. A 5 euro al metro lo compro, me lo porto dentro al van, me lo metto giù da solo spaccandomi la schiena. 250 x 5 = 1250 €. Ma adesso questi tubi, a cosa li collego? Mi soccorre subito il tizio dello scavatore, ci vogliono i tubi per collegarli e un bel pozzo perdente. Altri 1700 €.
Poi faccio riempire i fossi con la ghiaia ( perché Enzo Dell'Acqua ha detto che il lapillo non va bene ) e ne ordino 90 mc. Logicamente sbaglio perché me ne avanza un bel po’, ma pazienza. 90 mc di ghiaia a 20 €. 1800 €. Ovviamente lo devo far mettere dentro con la pala meccanica. Ad andare bene altri 360 €. Adesso faccio fare le pendenze, conosco proprio uno che ha la livella e mi fa pagare solo 1500 €. Un giorno di lavoro.
prima ancora di addentrarci in tecnicismi mi piacerebbe provare a costruire in modo “virtuale” il campo in sabbia sulla scorta di quanto ho letto nei tuoi articoli.
Prima cosa, scelgo di fare il drenaggio a canali, perché costa meno.
Se per riempirli tu dici ci vogliono sui 90 metri cubi di ghiaia, dovrò fare scavare altrettanto materiale.
Circa 4 o 5 euro a mc. Quindi 90 x4 = 360 €. Però la terra dove la metto? Vabè, con un giorno di camoin la sposto… diciamo 8 ore e camion economico, 80 € all’ora. 640 €. Ora ho dei bei fossi, ci metto il tubo lungo… 250 metri. A 5 euro al metro lo compro, me lo porto dentro al van, me lo metto giù da solo spaccandomi la schiena. 250 x 5 = 1250 €. Ma adesso questi tubi, a cosa li collego? Mi soccorre subito il tizio dello scavatore, ci vogliono i tubi per collegarli e un bel pozzo perdente. Altri 1700 €.
Poi faccio riempire i fossi con la ghiaia ( perché Enzo Dell'Acqua ha detto che il lapillo non va bene ) e ne ordino 90 mc. Logicamente sbaglio perché me ne avanza un bel po’, ma pazienza. 90 mc di ghiaia a 20 €. 1800 €. Ovviamente lo devo far mettere dentro con la pala meccanica. Ad andare bene altri 360 €. Adesso faccio fare le pendenze, conosco proprio uno che ha la livella e mi fa pagare solo 1500 €. Un giorno di lavoro.
Come costruire un campo per l’equitazione: 2° lettera di Enzo Dell’Acqua
Stimato dott. Bellotti,
La ringrazio per lo spazio concessomi e per la cortese attenzione che Lei ed i suoi lettori mi concedono.
A cappello di ogni altra considerazione vorrei porre questa. Quanto da Lei riportato negli articoli non solo è meritevole in quanto pone l’accento sulla problematica dei terreni ma ritengo sia ancor più valido nel suo intento di voler fare chiarezza in un settore che sembra fitto di densi misteri, la chiave dei quali è custodita da pochi eletti.
Nella realtà, se si volesse affrontare l’argomento seriamente e scientificamente bisognerebbe fare un mix tra la scienza chiamata “Meccanica dei terreni”, la fisica Newtoniana, in alcuni casi la chimica elementare, la biomeccanica e la veterinaria (in parte affronto l’argomento nel libro che le suggerivo). Dopodiché si tratta di adattare il mix alla specifica disciplina ed infine di adattare il risultato al luogo ed alle condizioni in cui si opera. Come può notare, già scrivendolo ho rischiato di perdere il filo, si figuri che sforzo mi tocca profondere nel farlo. Non ho paura che qualcuno mi rubi il mestiere, perché ci vogliono anni di esperienza, macchinari adatti, materiali testati e continue ricerche per produrre campi e piste.
La ringrazio per lo spazio concessomi e per la cortese attenzione che Lei ed i suoi lettori mi concedono.
A cappello di ogni altra considerazione vorrei porre questa. Quanto da Lei riportato negli articoli non solo è meritevole in quanto pone l’accento sulla problematica dei terreni ma ritengo sia ancor più valido nel suo intento di voler fare chiarezza in un settore che sembra fitto di densi misteri, la chiave dei quali è custodita da pochi eletti.
Nella realtà, se si volesse affrontare l’argomento seriamente e scientificamente bisognerebbe fare un mix tra la scienza chiamata “Meccanica dei terreni”, la fisica Newtoniana, in alcuni casi la chimica elementare, la biomeccanica e la veterinaria (in parte affronto l’argomento nel libro che le suggerivo). Dopodiché si tratta di adattare il mix alla specifica disciplina ed infine di adattare il risultato al luogo ed alle condizioni in cui si opera. Come può notare, già scrivendolo ho rischiato di perdere il filo, si figuri che sforzo mi tocca profondere nel farlo. Non ho paura che qualcuno mi rubi il mestiere, perché ci vogliono anni di esperienza, macchinari adatti, materiali testati e continue ricerche per produrre campi e piste.
venerdì 14 gennaio 2011
Come Costruire un Campo per l’Equitazione: Roberto Bellotti risponde ad Enzo Dell’Acqua
Caro Enzo, oltre a sperare di conoscerti di persona, spero anche di riuscire a comprare il tuo libro che, per ora, l’ho trovato solo on line e sono un pò “refrattario” a questo tipo di acquisto. Ti confesso che la mia passione per l’argomento mi aveva fatto scendere di corsa (appena segnalatomi da un lettore) a cercarlo da Feltrinelli, ma, ahimè, non era possibile nemmeno ordinarlo. In qualche modo lo leggerò.
Ricambio i complimenti, nel senso che dimostri sicuramente onestà intellettuale nel diffondere per iscritto i “segreti” del tuo mestiere, in effetti è vero che ho trovato un pò di omertà quando volevo essere spiegato qualche altro segreto dagli esperti che conosco personalmente.
Ricambio i complimenti, nel senso che dimostri sicuramente onestà intellettuale nel diffondere per iscritto i “segreti” del tuo mestiere, in effetti è vero che ho trovato un pò di omertà quando volevo essere spiegato qualche altro segreto dagli esperti che conosco personalmente.
giovedì 13 gennaio 2011
Come costruire un Campo per l’Equitazione: Il parere di Enzo Dell’Acqua (Equifare è in attesa di chiunque voglia collaborare).
Egregio Dott. Bellotti,
Le scrivo questa seconda mail dopo aver letto quanto da Lei riportato nel Blog.
Leggendo il suo primo post sono rimasto favorevolmente colpito. Purtroppo devo annotare che nei seguenti, forse per il fatto che non esistono testi che trattano dell’argomento, come spesso accade a chi vi si affaccia inizialmente, si è fatto ingannare da notizie parziali e, in alcuni casi, decisamente erronee.
Le scrivo quindi non come direttore tecnico dell’equestrian team della XXXXXXXXXX, ma come esperto del settore. In primo luogo vorrei dirLe che mi posso fregiare del titolo di esperto solo ed esclusivamente in ordine all’assoluta mancanza di concorrenza.
(NOTA BENE Equifare ha cancellato il nome della ditta per cui lavora il Dr. Dell’Acqua per timore di essere accusato di pubblicità gratuita, basta un motore di ricerca su internet per sapere le informazioni per rintracciarlo)
Le scrivo questa seconda mail dopo aver letto quanto da Lei riportato nel Blog.
Leggendo il suo primo post sono rimasto favorevolmente colpito. Purtroppo devo annotare che nei seguenti, forse per il fatto che non esistono testi che trattano dell’argomento, come spesso accade a chi vi si affaccia inizialmente, si è fatto ingannare da notizie parziali e, in alcuni casi, decisamente erronee.
Le scrivo quindi non come direttore tecnico dell’equestrian team della XXXXXXXXXX, ma come esperto del settore. In primo luogo vorrei dirLe che mi posso fregiare del titolo di esperto solo ed esclusivamente in ordine all’assoluta mancanza di concorrenza.
(NOTA BENE Equifare ha cancellato il nome della ditta per cui lavora il Dr. Dell’Acqua per timore di essere accusato di pubblicità gratuita, basta un motore di ricerca su internet per sapere le informazioni per rintracciarlo)
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