domenica 24 gennaio 2010

2010, FEI Show Jumping, La Tappa di Lipsia, Quanti binomi! Chi Ha Vinto? Ho visto in TV.







Lipsia , Germania , certamente un appuntamento da non perdere, in effetti si sono visti tanti binomi, o la televisione oggi è impazzita o sarà l’evento, insomma, ho perso il conto di quanti binomi ho visto. Per l’Italia? Non c’era Chiaudani, però c’era Piergiorgio Bucci. Dire che c’erano tutti i binomi più importanti no, però quasi sì. Oggi mia moglie non capiva se stessi strillando per il Napoli calcio o, appunto, per i cavalli ed è venuta a controllare: “Ok! Hai l’equinite (passione per i cavalli con febbre da cavallo)! Oggi per davvero ho fatto tifo da stadio sulla mia povera sedia, trasformata in cavallo. Sbattevo tanto i piedi sul pavimento ad ogni salto, tanto  che l’inquilino del piano di sotto credeva che veramente ci fossero i cavalli in casa mia! Per un netto, ho esultato contemporaneamente al secondo gol del Napoli:  Allora mi ha perdonato, senza sapere che stavo guardando qualche altra cosa in TV! Ok, passo indietro, torniamo a Lipsia: indoor abbastanza classico, né troppo piccolo, ma nemmeno tanto grande, diciamo delle dimensioni giuste, diamine siamo in Germania! Mi pare che, nella precedente tappa tedesca, notai che la sabbia non fosse proprio di quelle alla moda. Questa volta, invece, ho visto un bel colorito. Ostacoli di colori che non davano troppo nell’occhio, fossero stati più colorati, mi sarebbero piaciuti di più. Chi aveva vinto l’ultima tappa? Ah, sì un giapponese. Il primo ad entrare in campo, su un percorso da baracche, il cinese Kenneth Cheng e subito ha fatto percorso netto: “ah, ma allora ditelo, qua il baricentro dell’equitazione si sta spostando …” Qual è il primo cavaliere per il quale ho tifato? Erano almeno sette anni che non lo vedevo, se non erro. Indizi? Certamente ha una certa età. Pensate, se ricordo bene, è stato il primo vincitore in assoluto di una finale di Coppa del Mondo FEI! È bello sapere che finché c’è vita, c’è speranza di approdare ad una certa età in una 160 cm! Scherzo, ovviamente. Altro indizio, l’ultimo cavallo che ha montato prima di questo? Ha collezionato tante di quelle vittorie che quel cavallo era un Extra Terrestre di nome e di fatto: infatti si chiamava E.T. Pensate un po’, il binomio si è esibito ai WEG di Roma del 1998! Vabbè và, ve lo dico Hugo Simon. Peccato per quella barriera all’ultimo salto, con questo nuovo cavallo. Però sono convinto che lo rivedremo e con soddisfazioni maggiori, la classe? Non è acqua. Un altro “Toh! Chi si rivede?” Però più giovane del precedente. Gerco Schroder. Cavalli Italiani? Nemmeno l’ombra, però i nomi italiani piacciono molto, a me poi questo nome piace molto: Napoli du Ry, del francese Simon Delestre. Sarò di parte, ma questo cavallo si farà notare ed anche in fretta. Tra i “Toh! Chi si rivede!” ed i nomi italiani, spunta Libertina di Jessica Kurten e già so per chi fare il tifo in barrage, oltre a Piergiorgio Bucci con Kanebo, ovviamente. Germania al gran completo in barrage e con che binomi: Ludger Beerbaum con Couleur Rubin, Marco Kutscher con Cornet Obolensky, Markus Ehning con Plot Blu, bastano? Michael Whitaker in gran forma, ma non accede al barrage, così come Albert Zoer, Leopold Van Asten, Judi-Ann Melchior, Ellen Whitaker, Kevin Staut, ecc. Altro binomio per cui ho fatto il tifo? Penelope Leprevost con Mylord Carthago, anche lei in barrage. Insomma, un barrage da 13 binomi. Com’era il barrage? N.ro 1, al galoppo sinistro, a quasi la metà del lato corto, poi galoppata a cercare il n.ro 2, di fronte al pubblico, al termine della diagonale sinistra, poi galoppata in curva, il lato corto, per cercare di affrontare senza interruzioni, un Oxerone n.ro 3, a seguire una presunta (presunta perché nessuno l’ha fatta) linea spezzata per il verticale ma alto assai, n.ro 4. Girare attorno al n.ro 1, alla ricerca del n.ro 5, falso largo, che si trovava perpendicolarmente tra i due elementi della gabbia, n.ro 6, e cioè, bisognava vedere chi girava più stretto per affrontare il primo elemento della gabbia, guarda caso un oxerone… Dopo la gabbia, che riportava all’altezza del n.ro 1, girargli attorno per la galoppata a cercare l’ostacolo finale, l’oxerone n.ro 7. Entra subito il cinese Kenneth Cheng, della serie chi va paino va sano e va lontano, ma la barriera cade lo stesso. Qualcuno comincia correre e ci lascia lo zampino, pardon la zampa di cavallo su una barriera. A Kanebo, sotto Piergiorgio Bucci, non gli piace il n.ro 2 e rifiuta. Riparte e non fa altri errori, peccato! Cominciano ad arrivare i netti ed i tempi veloci. Philipp Weishaupt indica la strada più breve: subito dopo la gabbia, s’infila in uno spiraglio prima dell’ostacolo n.ro 1, che a lui riesce facile per la morfologia e la qualità del cavallo (Catoki) e va al comando. Si accende la gara e parte la caccia al tempo più breve. Non tutti riescono a girare nello spiraglio, pertanto l’alternativa è galoppare per tutto il percorso: Ludger Beerbaum, quinto. Va meglio Penelope Leprevost, pensate che per entrare a tutti i costi in quello spiraglio, è costretta anche a fermarsi e ripartire, ciò nonostante, il tempo è buono: terza. La supera una Edwina Alexander in gran forma: seconda. Non c’è riuscito Markus Ehning, con lo stesso intoppo, ma ce la fa ad arrivare almeno quarto. Chi tocca nun se n'grugna! Ce la farà a girare in quello spiraglio? Il problema non se l’è posto proprio, il rischio di intopparsi su quel n.ro 1 troppo a ridosso del secondo elemento della gabbia non le va a genio. Le galoppate finali sono la sua specialità, tanto la distanza la mette il cavallo da solo! Se Ludger avesse avuto una esitazione mancante, non era proprio detto che arrivava dietro a chi aveva scelto la scorciatoia. Altra idea: e se esistesse un’altra scorciatoia? Purtroppo le telecamere non hanno ripreso bene la continuità del percorso, ma io ho questa impressione perché ho visto il binomio arrivare angolato al n.ro 2. Quindi scorciatoia per scorciatoia (tratto 1-2 contro tratto 6-7). A questo punto, per vincere, basta innestare l’ultima marcia (trionfale) per galoppare a tutta velocità e senza esitazioni: Netto in 40,52 contro 40,71! Ecco perché esaltavo, sbattendo i piedi sul pavimento! “Scusi buon uomo, ma chi ha vinto?” Per chi facevo il tifo io? Jessica Kurten su Libertina! N.B. Ai primi tre posti tre donne. Nelle foto Jessica Kuerten, Edwina Alexander, Penelope Leprevost e Markus Ehning


Roberto Bellotti



Result: 1, Castle Forbes Libertina (Jessica Kuerten) Irl 0/0 40.52; 2, Cevo Itot du Chateau (Edwina Alexander) Aus 0/0 40.71; 3, Mylord Carthago (Penelope Leprevost) Fra 0/0 41.13; 4, Plot Blue (Marcus Ehning) Ger 0/0; 5, Couleur Rubin (Ludger Beerbaum) Ger 0/0 41.96; 6, Catoki (Philipp Weishaupt) Ger 0/0 42.21; 7, Levito (Lars Nieberg) Ger 0/0 42.98; 8, Ashleigh Drossel Dan (philipp Lever) Aus 0/0 45.04; 9, Jockey Club Can Do (Kenneth Cheng) HKG 0/4 42.75; 10, Coeur de Lion (Max Kuhner) Ger 0/4 43.84; 11, Cornet Obolensky (Marco Kutscher) Ger 0/4 44.12; 12, Winningmood (Luciana Diniz) Por 0/4 46.83; 13, Kanebo (Piergiorgio Bucci) Ita 0/6 58.31; 14, Napoli du Ry (Simon Delestre) Fra 0/8 41.08; 15, Svante Johansson) Swe 0/8 46.74; 16, Eurocommerce New Orleans (Gerco Schroder) Ned 0/8 52.05.




ROLEX FEI WORLD CUP™ JUMPING - Standings after Round 8 at Leipzig, Germany:


1. Eric Van der Vleuten - 57
2. Jessica Kuerten - 51
3. Pius Schwizer - 48
4. Penelope Leprevost - 47
5. Ludger Beerbaum - 46
6. Kevin Staut - 46
7. Marcus Ehning - 44
8. Natale Chiaudani - 44
9. Rodrigo Pessoa - 41
10. Daniel Etter - 40
11. Marco Kutscher - 40
12. Philipp Weishaupt - 40
13. Michael Whitaker - 39
14. Edwina Alexander - 34
15. Albert Zoer - 29
16. Patrice Deleveau - 29
17. Patrick McEntee - 28
18. Dermott Lennon - 28
18. Ben Maher - 28
20. Svante Johansson - 24

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