2013, L’abuso di potere è causa di invalidamento degli atti di un Presidente, così sentenzia l’Alta Corte di Giustizia del CONI. Esiste un solo Regolamento al quale tutti devono attenersi.
Neanche un presidente di Federazione, in quanto tale, può
violare i Regolamenti, lo Statuto e quant’altro, così riassumo in sintesi, le
motivazioni del ripristino del Comitato FISE Lombardia, da parte dell’Alta
Corte di Giustizia, che, inoltre, ribadisce: Il Regolamento è uno ed è valido per
tuttti, di fatto non esistono regole del Presidente per sé e regole del
Presidente per gli altri.
Il CONI affonda la figura del Presidente Padre Padrone in
questo modo, in sostanza questo è il messaggio che l’Alta Corte di Giustizia
del CONI manda agli sportivi.
Mi accorgo che la coerenza del CONI verso la trasparenza e
la democrazia delle Federazioni e dei Comitati, è sempre più all’ordine del
giorno.
Sul cuneo della trasparenza e della democrazia, quanti sono
i Comitati che dovranno rivedere i loro atteggiamenti e comportamenti?
Finalmente lo sport viene tutelato nella sua globalità,
dagli atti amministrativi a quelli finanziari, di bilancio e chiedendo
efficienza, giustificazione e rendicontazione degli stessi atti. Senza i
Presidenti Padre Padrone, usciranno più
soldi per lo sport.
Tanto i risultati sportivi devono essere fatti dagli sportivi, giusto?
E tutti gli uffici, i comitati, le federazioni, ecc. che
compito hanno se non di fare bene la parte amministrativa, bilancio e
contabilità?
Vedo la coerenza del CONI quando affianca al Commissario Ravà,
sia una figura sportiva Colonello Max Andrè Barbacini, sia una figura
amministrativa Dr. Alberto De Negro, come a dire che, in questo momento, lo
sport ha bisogno di essere affiancato da una buona amministrazione trasparente.
Dei tanti soldi spesi, in che percentuale sono arrivati agli
sportivi? Perché non pubblicare quanti soldi vanno veramente allo sport e
quanti detratti?
Quali sono le giustificazioni della detrazione dei soldi
allo sport?
Come impedire che i soldi vadano dispersi in spese non sportive?
La pubblicazione del bilancio e della contabilità rende
edotti gli sportivi dell’operato dei Comitati, condividete?
Quanti sono i Comitati che si stanno adeguendo a questo
nuovo comportamento del CONI? Cosa fanno per adeguarsi?
Ritenete giusto che siano anche i consiglieri ad accollarsi
le spese di un buco nero di bilancio?
Tutto questo si otterrà grazie all’applicazione della legge
sulla trasparenza del 14 marzo 2013, che
impone la pubblicazione degli atti amministrativi, di bilancio e contabilità da
parte anche dei Comitati ed Uffici sportivi. Quanti sono i Comitati Regionali
che lo fanno?
Interpreto la trasparenza come la necessità di pubblicare la
propria condotta amministrativa resa come una virtù di onestà.
Trovo la pubblicazione del bilancio quale ultima spiaggia
prima dell’introduzione di un censore (magari del CONI stesso) sulle
approvazioni di bilancio preventive, voglio dire che dopo un approvazione delle
spese preventive da parte dei Comitati o Federazioni, il CONI stesso può riservarsi
di valutare la congruenza dello stesso nella direzione dello sport.
La pubblicazione del Bilancio, oltre ad essere obbligatoria
in virtù della legge sulla trasparenza del 14 marzo 2013, è un attestato di
onestà, chi condivide?
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