domenica 14 luglio 2013

2013, L’abuso di potere è causa di invalidamento degli atti di un Presidente, così sentenzia l’Alta Corte di Giustizia del CONI. Esiste un solo Regolamento al quale tutti devono attenersi.

2013, L’abuso di potere è causa di invalidamento degli atti di un Presidente, così sentenzia l’Alta Corte di Giustizia del CONI. Esiste un solo Regolamento al quale tutti devono attenersi.
Neanche un presidente di Federazione, in quanto tale, può violare i Regolamenti, lo Statuto e quant’altro, così riassumo in sintesi, le motivazioni del ripristino del Comitato FISE Lombardia, da parte dell’Alta Corte di Giustizia, che, inoltre, ribadisce: Il Regolamento è uno ed è valido per tuttti, di fatto non esistono regole del Presidente per sé e regole del Presidente per gli altri.
Il CONI affonda la figura del Presidente Padre Padrone in questo modo, in sostanza questo è il messaggio che l’Alta Corte di Giustizia del CONI manda agli sportivi.
Mi accorgo che la coerenza del CONI verso la trasparenza e la democrazia delle Federazioni e dei Comitati, è sempre più all’ordine del giorno.

Sul cuneo della trasparenza e della democrazia, quanti sono i Comitati che dovranno rivedere i loro atteggiamenti e comportamenti?
Finalmente lo sport viene tutelato nella sua globalità, dagli atti amministrativi a quelli finanziari, di bilancio e chiedendo efficienza, giustificazione e rendicontazione degli stessi atti. Senza i Presidenti Padre  Padrone, usciranno più soldi per lo sport.

Tanto i risultati sportivi devono essere fatti dagli sportivi, giusto?

 E tutti gli uffici, i comitati, le federazioni, ecc. che compito hanno se non di fare bene la parte amministrativa, bilancio e contabilità?
Vedo la coerenza del CONI quando affianca al Commissario Ravà, sia una figura sportiva Colonello Max Andrè Barbacini, sia una figura amministrativa Dr. Alberto De Negro, come a dire che, in questo momento, lo sport ha bisogno di essere affiancato da una buona amministrazione trasparente.
Dei tanti soldi spesi, in che percentuale sono arrivati agli sportivi? Perché non pubblicare quanti soldi vanno veramente allo sport e quanti detratti?
Quali sono le giustificazioni della detrazione dei soldi allo sport?
Come impedire che i soldi vadano dispersi in spese non sportive?
La pubblicazione del bilancio e della contabilità rende edotti gli sportivi dell’operato dei Comitati, condividete?
Quanti sono i Comitati che si stanno adeguendo a questo nuovo comportamento del CONI? Cosa fanno per adeguarsi?
Ritenete giusto che siano anche i consiglieri ad accollarsi le spese di un buco nero di bilancio?
Tutto questo si otterrà grazie all’applicazione della legge sulla trasparenza  del 14 marzo 2013, che impone la pubblicazione degli atti amministrativi, di bilancio e contabilità da parte anche dei Comitati ed Uffici sportivi. Quanti sono i Comitati Regionali che lo fanno?
Interpreto la trasparenza come la necessità di pubblicare la propria condotta amministrativa resa come una virtù di onestà.
Trovo la pubblicazione del bilancio quale ultima spiaggia prima dell’introduzione di un censore (magari del CONI stesso) sulle approvazioni di bilancio preventive, voglio dire che dopo un approvazione delle spese preventive da parte dei Comitati o Federazioni, il CONI stesso può riservarsi di valutare la congruenza dello stesso nella direzione dello sport.

La pubblicazione del Bilancio, oltre ad essere obbligatoria in virtù della legge sulla trasparenza del 14 marzo 2013, è un attestato di onestà, chi condivide?

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