sabato 14 giugno 2014

2014, Cara FISE, Cosa hai imparato dal Passato? Il Passato è già Successo, Cosa farai per evitare il Ritorno degli Errori del Passato?

2014, Cara FISE, Cosa hai imparato dal Passato? Il Passato è già Successo, Cosa farai per evitare il Ritorno degli Errori del Passato?

Da alcuni giorni, su giornali, social network e siti web, è un gran “sparlare” della vecchia ma proprio vecchia FISE (non quella Commissariata per intenderci). La domanda è serve? A cosa? O meglio, cosa si può fare affinchè gli errori del passato non ritornino più? Ma, scusate, vi posso fare una domanda? Mentre state a cavallo, il vostro istruttore non vi dice sempre “Guarda avanti, guarda dove vuoi andare”? Perché dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento equestre? Cosa possiamo fare per continuare a guardare avanti?




Ormai si sa che e perché siamo Commissariati, giusto? Quindi sappaimo in che situazione ci troviamo, giusto? Dare la colpa a Tizio o a Caio, ora, a cosa serve? Io la penso, come un mentore amico mio, un certo Albert Einstain, ahimè, più conosciuto come inventore che come filosofo e vi garantisco che era un gran filosofo! Albert aveva difficoltà a scuola perché era dislessico e, all’epoca, non si sapeva cosa fosse. Sebbene con difficoltà, riuscì ad andare alle scuole migliori d’Europa, anche se non riusciva a leggere e scrivere bene. La sua forza di carattere era tale che riusciva sempre a superare gli ostacoli che si trovava davanti. Ho scritto Ostacoli?


Sono andato a trovarlo. “Ciao Albert, che stai facendo?” Albert”Sto inventando qualcosa di nuovo per cambaire” Ed io “Scusa, scusa?” Albert “è pura follia pensare di ottenere risultati diversi se continui a fare sempre le stesse cose. Se nulla cambia, cosa cambia?”
Ed io “Albert, fammi capire una cosa, mi stai dicendo che se le modifiche allo Statuto della FISE non determino un cambiamento radicale nella conduzione degli Sport Equestri, sanato il deficit di bilancio, corriamo il rischio di trovarci di nuovo con gli stessi debiti?


Albert “Qual è la differenza tra un uomo ed un ameba?” Ed io “il filosofo sei tu, spiega!” Albert “L’ameba agisce solo in una direzione: fa tutto quello che fa fino a quando non prova dolore. Quando prova dolore con una cosa, la identifica come problema e se ne allontana più che può.
 L’uomo, quando vuole, ha una marcia in più, identificato un problema, ne cerca una soluzione, appunto, quando vuole!”
 Ed io “Fammi capire, stai consigliando alla FISE che, se deve fare modifiche allo Statuto, almeno siano tali da evitare il ritorno agli errori del passato, giusto?


Albert “Devi prima concentrati sull’errore, quando lo conosci lo eviti. Un mio amico, Thomas Edison, inventore della lampadina, anche lui con qualche difficoltà a scuola, aveva una tale consapevolezza degli errori che faceva, al punto tale da riderne a crepapelle, persino quando, ormai vicino al successo (al 9.999 simo tentativo) rischiò di saltare per aria: l’ameba aveva il ricordo del  dolore per evitare il ripetere dell’errore, Edison ridicolizzava l’errore per evitarne la ripetizione.” Ed io “E tu vuoi sapere da me se la FISE ha la consapevolezza degli errori del passato?” Albert “Se siamo dove siamo, perché ci siamo? Ti voglio ricordare una legge di fisica: quella della gravità: Perché la FISE è andata a picco? Spese fuori controllo? Quanto dolore deve provare la FISE per non ripetere l’errore delle spese fuori controllo? Cosa si può fare per evitare che le future spese possano rimanere controllate? Quando vuoi risultati diversi, devi fare azioni diverse.”


Ed io “Tu non pensi che sia solo questione di uomini al vertice?” Albert “Gli uomini sono il frutto del loro tempo, se l’uomo nuovo è il vincitore del passato, se la storia la scrivono i vincitori, cosa vuoi che il Vincitore dica del Passato che è già successo? Gli uomini cambiano nel tempo, cosa cambia perché non si ripetano gli errori? E per sapere cosa cambiare, devi avere la consapevolezza di cosa può aver determinato l’errore. Per es., cosa cambieresti perché le spese non vadano più fuori controllo?”


Ed io “Aspetta Albert, vado un attimo a trovare Thomas!”

                                                                        
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