2014, Simonetta Cipriano: La Giudice va in pensione, ma la Nonna dei Cavalli rimane! Grande Mega Festa per Lei ad Alviano, ci pensano Simone Sed e Francesco Catalano.
Antefatto: ad Alviano, il 5,6 e 7 Dicembre u.s., Simone Sed ed il Prof. Francesco Catalano hanno organizzato una festa (possiamo dire di pensionamento Giudice?) a sorpresa, dedicata a Simonetta Cipriano. Simone ha “riassunto” (per modo di dire) la carriera di Simonetta, anche grazie alla magnifica ricostruzione di Vittoria Papale ed il Prof. ha consegnato una affettuosissima targa alla Nonna dei cavalli.
Antefatto: ad Alviano, il 5,6 e 7 Dicembre u.s., Simone Sed ed il Prof. Francesco Catalano hanno organizzato una festa (possiamo dire di pensionamento Giudice?) a sorpresa, dedicata a Simonetta Cipriano. Simone ha “riassunto” (per modo di dire) la carriera di Simonetta, anche grazie alla magnifica ricostruzione di Vittoria Papale ed il Prof. ha consegnato una affettuosissima targa alla Nonna dei cavalli.
Prima che vi faccio leggere la sua carriera che Simone Sed ha “decantato”
al suo recente concorso di Alviano, durante la festa di cui sopra, vi voglio
raccontare qualche breve episodio di Simonetta, di cui pochi sanno o ricordano.
1) Come nacque il Concorso S.O. di Piazza del Plebiscito?
Ci fu una sorta di “visionario”, omonimo dell’Arcangelo
Gabriele, che andò a trovare Simonetta e gli disse: “Presidè, ma tu nu concorso
in piazza, arò ‘o farist, né?” E Simonetta mi confessò che non lo rispose
neanche tanto sul serio: “Se non a Piazza del Plebiscito, guarda proprio da
nessun altra parte!” Simonetta non sapeva che aveva parlato con l’Arcangelo
Gabriele in persona e questi la accontentò!
2) E’ stato facile per Simonetta fare il Giudice di Piazza
di Siena?
Ci fu un annata in cui Giove Pluvio “steve nu poco
addispettuso” con la Capitale e decise che Piazza di Siena doveva diventare una
sorta di piscina, la cui profondità era paragonabile alle altezze degli
ostacoli che i vari Beerbaum & company avrebbero dovuto saltare in Gran Premio.
Per l’incolumità dei binomi, a gara già iniziata, Simonetta trasforma il Gran
Premio (i migliori accedono alla seconda manche, penalità comprese) in una gara
a Barrage (solo i percorsi netti accedono al barrage), come a dire che un
arbitro trasforma una partita di poker a partita di telesina dopo che sono già
state distribuite la carte!
Simonetta non ci ha rifuso né soldi per eventuali reclami né
ha ricevuto fulmini pluviali da parte dei cavalieri internazionali!
3) Ma Simonetta è solo la Nonna dei Cavalli o anche degli
scugnizzi?
Durante l’allestimento del Concorso di Piazza del
Plebiscito, una banda di scugnizzi o scugnizielli (perché erano proprio
bambinelli) facevano una gran cagnara o ammuina, che dir si voglia. Disturbavano
o “dispettavano” (neologismo: fare dispetti!) agli operatori. A momenti
rischiavano di trasformare Piazza del Plebiscito in un campo di Calcio. Allora
Simonetta, da brava Nonna, li trasformò in suoi scudieri: mettevano a posto,
aiutavano gli Stewards al passaggio dei cavalli dal Palazzo Reale al campo
prova e vennero nominati sul posto “Scudieri Tuttofare”: al semplice costo di
gelati, sfogliatelle e pizze!!!!
Ed eccovi la carriera di Simonetta:
Giudice Nazionale dal 1972 - Giudice Internazionale dal
1992-inizia questo percorso, perché voluto dal suo più grande amico:
Alberto Riario Sforza
Per 2 quadrienni componente CNUG (commissione nazionale
ufficiali di gara)
Per 3 quadrienni Presidente Comitato Regionale Campano, dal
2000 al 2012
Sempre di sostegno con la sua esperienza e preziosi
consigli, ai Presidenti susseguitesi al vertice della FISE Nazionale
Presidente di Giuria per molte delle manifestazioni di
Piazza di Siena e tante le sue presenze in Internazionali come gli
indimenticabili Pavarotti.
Presenze in Francia, ai Giochi del Mediterraneo,
Reggia di Caserta, Salerno, Padula all'interno della bellissima cornice della
Certosa, Piazza del Plebiscito, etc.etc.
Raccontare le sue presenze sarebbe un lungo elenco, ma
dovunque si è sempre distinta per la Sua capacità di equilibrio e valutazione
nel rapporto con i Cavalieri nel rispetto del buon andamento delle
Manifestazioni.
Simonetta Cipriano è stata Docente di Corsi per Giudici
Nazionali ed Internazionali in tutta Italia. In Tunisia ha tenuto un corso per
30 militari maschi Lei ama ricordalo con molto affetto per come è stata accolta
e coccolata, come spesso racconta.
L'ultimo corso lo ha tenuto nel 2012 nella sua città Napoli,
per candidate giudici nazionali , tutte promosse!
Dal 2004 al 2008, realizza un suo sogno..... quello di
trasformare la stupenda e storica Piazza del Plebiscito di Napoli in uno
scenario da palco per una delle più belle Manifestazioni equestre!
L'Internazionale di Piazza del Plebiscito!!!! Si sono veduti in questa
Manifestazione i migliori cavalieri e cavalli al mondo,addirittura
dall'America.
La città di Napoli ed il pubblico foltissimo ha accolto con
calorosa ospitalità tutti i partecipanti. Impresa che le riesce perfettamente,
e la emoziona, restando uno dei tantissimi bei ricordi che ha di questo Sport.
Simonetta, ha anche voluto fortemente per incrementare il
rapporto tra i giovanissimi e questo sport una manifestazione da svolgersi con
dei Podi finali con tappe all'interno della provincia di Caserta, dove si è
visto un crescente aumento di partecipanti anno per anno. Simonetta aveva
conciliato in questo "Trofeo" la presenza di Missionari africani così
donando ai loro nidi per bimbi orfani ed aiuti concreti come asinelli utili al
trasporto e caprette per il latte necessario ai piccoli. In questi luoghi oggi
esistono asinelli di nome FISE e alcuni volontari che partono dalla regione
Campania.
Vogliamo ricordare le sue affettuose amicizie per i fratelli
Piero e Raimondo D'inzeo, il Maestro dei Costruttori di percorsi come Marcello
Mastronardi, come Lei dice la Sua Maestra Clara Cesana.
Simonetta con i giovanissimi nei Concorsi della Campania si
amava definire "la Nonna dei Cavalli" noi amiamo definirla la Signora
della Equitazione!
A Noi giudici ci ha sempre insegnato che in una
manifestazione equestre dobbiamo essere i registi che conducono a termine
lo"spettacolo" con successo - gli attori sono il cavallo ed il
cavaliere...il teatro è il comitato organizzatore... gli utenti e le famiglie,
il pubblico...nostro Ruolo è portare lo spettacolo a termine con l'applauso!!!!
E applauso sia! Auguri Simonetta, anche da Equifare! A
proposito! Ma l’orologio, te lo hanno regalato?
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Simonetta Cipriano Caro Equifare ti ringrazio del bellissimo articolo !!! Fai apparire la mia vita federale come una cosa ...straordinaria , io l'ho vissuta invece come un luuuuungo periodo di gioia, divertimento, ansie, e soddisfazioni contornata da amici , maestri e compagni di avventure che rimarranno sempre nel mio cuore ! Ricordiamoci sempre che gli ...incarichi hanno una scadenza mentre le amicizie e gli affetti non ...........scadono !!!!!!!!!! GRAZIE GRAZIIE GRAZIE !
RispondiEliminaSIMONETTA CIPRIANO
RispondiElimina12 dicembre 2014 alle ore 9.37
Di Umberto Martuscelli
In questi giorni su Facebook – ormai sempre più piazza virtuale del nostro villaggio – si è parlato molto di Simonetta Cipriano. A ragion veduta, in effetti, perché lei
è il tipico esponente di quella categoria di addetti ai lavori che sta dietro
le quinte rispetto a ciò che accade nel campo di gara, recitando però un ruolo
fondamentale per l’andamento di un evento sportivo. Simonetta Cipriano è ed è
stata tante cose nel mondo dello sport equestre: mamma di amazzoni, giudice,
dirigente… tanto da non avere più – oggi – un ruolo specifico: Simonetta è…
Simonetta, e basta.
Certamente però la carriera di giudice è quella che più l’ha contraddistinta nel tempo
agli occhi del pubblico. Un ruolo che lei ha svolto nel pieno rispetto delle
sue caratteristiche di persona, prima di tutto. Simonetta è una specie di
eccellente incrocio tra un’algida nobildonna asburgica e una verace signora
partenopea: nel senso che unisce in sé stessa le migliori qualità di entrambe
le figure. Inserita nel mondo dell’equitazione sportiva, questa mirabile
sintesi produce una qualità preziosa, anzi, senz’altro la migliore e più
importante qualità che il buon giudice di salto ostacoli deve possedere: il
buonsenso. La conoscenza dei regolamenti, la capacità di riferirsi
immediatamente a una norma codificata, la fermezza nel sapersi contrapporre al
proprio interlocutore sia che si tratti di un concorrente sia di un componente
il comitato organizzatore: tutti presupposti importanti che tuttavia a nulla o
a molto poco servono in assenza di buonsenso, di capacità di capire le
situazioni, di interpretare le motivazioni altrui. Se per essere un buon
giudice di salto ostacoli bastasse sapere a memoria il regolamento, beh… tutti
potremmo essere ottimi giudici di salto ostacoli, ovviamente. In realtà solo
chi possiede e padroneggia al meglio gli strumenti formali amalgamandoli con la
capacità di capire e comprendere le situazioni può dire di essere davvero un
buon giudice di salto ostacoli. Come Simonetta, che con il passare degli anni e
quindi con la crescita dell’esperienza ha elevato al massimo il valore del
buonsenso rispetto a quello della meccanica conoscenza di norme e regole (che
rimane tuttavia base di partenza imprescindibile).
A onor del vero bisogna riconoscere che proprio per tutta questa serie di ragioni la
RispondiEliminafigura di Simonetta Cipriano è stata messa in maggior risalto nel momento in
cui lei ha svolto il compito di presidente di giuria. Quando cioè il suo ruolo
non è stato tanto quello di suonare una campana o di segnalare una barriera
caduta o di verificare una classifica. Il presidente di giuria è piuttosto il
capitano di una nave, la persona cioè che coordina tutto l’equipaggio e che –
come fanno i veri comandanti – quando qualcosa non funziona per il verso giusto
si assume tutte le responsabilità applicandosi al tempo stesso al meglio di sé
per risolvere qualunque problema, piccolo o grande che sia. Da questo punto di
vista uno dei momenti più difficili della sua carriera di presidente di giuria
Simonetta Cipriano l’ha di certo vissuto a Piazza di Siena nel 2005 durante la
disputa del Gran Premio Roma. Quel giorno, domenica 29 maggio, si è scatenato
il diluvio universale. Tanto che a un certo punto – a gara iniziata già da un
po’ – il terreno del campo ostacoli ma soprattutto quello del campo di prova
erano davvero al limite della praticabilità (parentesi: il terreno di Piazza di
Siena quell’anno era ancora in erba e fu proprio a causa di questa specie di
catastrofe atmosferica che poi si decise di passare in sabbia, pena la perdita
per l’Italia della tappa dell’allora Samsung Super League di Coppa delle
Nazioni). La situazione a un certo punto era davvero insostenibile: dal cielo
veniva giù un mare d’acqua, il terreno non assorbiva più nulla già da un pezzo.
Quindi interruzione della gara, che era prevista da programma come una
categoria a due manches a barrage. Cosa si può fare?
Annullare il Gran Premio?
RispondiEliminaImpossibile, anche perché alcuni concorrenti avevano pur fatto il loro
percorso. Aspettare che smettesse di piovere? Sì, ma ciò non avrebbe risolto il
problema principale, che ovviamente era la condizione dei terreni. Rimandare il
Gran Premio al giorno dopo? Nemmeno da prendere in considerazione… Continuare
facendo finta di nulla? E se poi qualche cavallo o qualche cavaliere o entrambi
si fossero fatti male cosa sarebbe successo? Ora, in quei momenti la pressione
è pazzesca: concorrenti, televisione, organizzatori, pubblico (ovviamente poco…
), tutti vogliono decisioni, tutti aspettano che si dica qualcosa, improvvisamente
la giuria e il comitato organizzatore diventano il centro del mondo. E bisogna
fare in fretta. Bene, in questa situazione Simonetta Cipriano decide di fare
una cosa che qualunque giudice anche alle prime armi sa bene che non si
dovrebbe mai fare: cambiare la formula di gara a gara in corso. Non lo fa
d’imperio, ovviamente: prima sente il comitato organizzatore, poi chiama in
giuria uno per uno tutti i capi équipe delle nazioni partecipanti al concorso.
E non uno di loro si dice contrario, nemmeno dubbioso: tutti si dichiarano
perfettamente d’accordo con la proposta. Così il Gran Premio Roma da categoria
a due manches a barrage diventa una categoria a barrage. In questo modo si
elimina la necessità di fare un percorso in più (due, nel caso di barrage)
fermo restando il pieno diritto di ciascun concorrente di ritirarsi (saranno 13
i ritirati su 42 partenti). C’è un problema, però: un concorrente –
un concorrente – la
RispondiEliminabritannica Ellen Whitaker – aveva fatto il suo primo percorso sapendo di
affrontare una gara a due manches, andando piano e terminando senza errori agli
ostacoli ma con un punto sul tempo: risultato che con probabilità prossime alla
certezza le avrebbe consentito di qualificarsi per la seconda frazione di gara.
Invece con la formula a barrage lei si sarebbe dovuta fermare lì. Ma essendo
alla fine solo due i percorsi netti Ellen ha comunque conquistato un 3° posto:
e in ogni caso il suo capo équipe non aveva opposto obiezioni. Mentre il
tedesco Christian Ahlmann su Coester e l’irlandese Shane Carey su Killossery vanno
al barrage con infine la vittoria del primo sul secondo. Tanto per dire la
situazione: i percorsi con un errore sono stati solo due, tutti gli altri da 8 a
41 penalità… Ebbene, Simonetta Cipriano è stata parecchio criticata a seguito di tutto questo da chi aveva un interesse strumentale a dare contro – in quel momento – a lei, alla
Fise, a Piazza di Siena. Ma lei non ha fatto una piega, dimostrando per
l’appunto di essere quel genere di comandante che sa assumersi le
responsabilità nella certezza di aver agito per il meglio e con la coscienza a
posto, soprattutto in pieno accordo con chi in quel momento era il suo vero
interlocutore: i capi équipe e il comitato organizzatore. Qualche cavaliere non
ha digerito la cosa? Se la sarebbe dovuta vedere con il suo capo squadra… Ecco
l’importanza del buonsenso di cui si diceva poc’anzi: Simonetta Cipriano è di
certo la prima a sapere che la formula di una categoria non si cambia mai a
gara in corso, ma è anche la prima a sapere che talvolta alcune situazioni di
estrema criticità debbono essere risolte a prescindere da tutto. Anche dalle
norme, dai regolamenti e dalle regole. Nell’interesse dello sport e
dell’incolumità dei cavalli e dei cavalieri.
Detto tutto ciò, Simonetta è una persona che sa ridere e sa divertirsi. Anche in situazioni
RispondiEliminateoricamente non proprio adatte al sorriso. Un anno nella giuria di Piazza di
Siena successe un piccolo episodio (come tanti ne accadono) che provocò una
leggera tensione. Uno dei giudici un po’ innervosito dal ritardo nell’ingresso in
campo di un concorrente a un certo punto si alzò di scatto dalla sua sedia e si
spostò dal lato opposto del tavolo per afferrare spazientito la radio e
mettersi in contatto con il tabellone: «Pinna, Pinna, cosa diavolo succede,
pronto, Pinna, perché non rispondete, Pinna, Pinna, tabellone, campo prova, segreteria,
maledizione, rispondete, cosa diavolo sta succedendo, rispondete, perché non
rispondete???». Italo Pinna, lo storico e adorabile commissario alle partenze,
non poteva rispondere per una ottima ragione: il giudice aveva afferrato non la
radio, bensì un telefono cellulare nel quale pretendeva di parlare premendo
lateralmente non si sa quale tasto, uno di quei cellulari di una volta, neri e
grossi con l’antenna che svettava dal corpo. In effetti poteva assomigliare a
un walkie-talkie. Una cosa da morir dal ridere, anche se in quell’istante
ovviamente nessuno rise. Ma da quel momento in poi le gag si sprecarono:
Simonetta ogni tanto afferrava tutto quello che le capitava sotto mano e
tentava di mettersi in contatto con Italo Pinna: «Pinna, Pinna, rispondete,
perché non rispondete, Pinna, Pinna!», portandosi di fianco alla bocca una
lattina di Coca Cola, o un pacchetto di sigarette, o un astuccio per le penne,
RispondiEliminaperfino un pacchetto di crackers… Che risate!
Simonetta Cipriano è una signora che unisce lo spirito napoletano all’efficienza austroungarica…
Ha un difetto, però: non rinuncia a fumare nemmeno se si trova chiusa in una
stanzetta di due metri cubi. Qualcuno una volta ha tentato di farla desistere credendo
di utilizzare un sistema intelligente e discreto (che certo non le si può
chiedere di non fumare, così, apertamente… ): cioè togliendo di mezzo qualunque
parvenza di posacenere. Ebbene, Simonetta non ha fatto una piega: ha estratto
dalla borsetta il suo inseparabile ed elegantissimo posacenere da passeggio... et
voilà, ecco com’è fatta Simonetta Cipriano (che dice sempre restaurant invece
di ristorante, perché i Borbone a Napoli non ci sono stati di passaggio… ).