sabato 20 dicembre 2014

2014, Equitazione e Disabilita’: Previsioni per il Futuro, a cominciare dal 2015 (by Stefania Cerino)

2014, Equitazione e Disabilita’: Previsioni per il Futuro, a cominciare dal 2015 (by Stefania Cerino)

Beh, forse ho un po’ esagerato! Non essendo in possesso della fatidica “sfera” di cristallo, fare previsioni magari è un po’ azzardato. Ma qualche considerazione, sull’anno che sta finendo e quello che a breve inizierà, ecco questo  potrebbe andare.
L’anno “equestre” paralimpico brilla dell’oro conquistato ai WEG da Sara Morganti. L’atleta toscana ha 



meritatamente completato con questa medaglia un percorso di lavoro, impegno, sacrifici personali e (tanta) passione iniziato da diversi anni. Dietro ogni medaglia c’è fatica, sofferenza, impegno; dietro le medaglie paralimpiche ce n’è, se possibile, ancora di più. Ma anche queste medaglie, come tutte, hanno un “rovescio” : in questo caso si tratta dell’enorme divario che c’è tra il top level del paradressage e la base, praticamente inesistente. 

Vanno deserti i campionati regionali, la Coppa delle Regioni vede solo due regioni presente (di cui una con una squadra mista, cioè due su tre rappresentanti appartenenti a regioni diverse) per non parlare dei Campionati Italiani assoluti, che per il secondo anno consecutivo si caratterizzano per la presenza di un numero di atleti che a stento raggiunge i 10. Certo i numeri paraequestri non sono enormi in nessuna nazione, ma qui in Italia è come se fosse in atto un lento declino per cui, tranne gli atleti di vertice, si pensa che alla fine non vale la pena, i costi sono troppo alti, i viaggi lunghi…

Ecco è come se fosse venuta meno la passione, quella passione che per la Morganti è sfociata in un oro mondiale e per gli altri si è pian piano assopita senza che nessuno facesse veramente nulla di concreto per mantenerla viva. Cosa prevedere per il 2015? Cosa auspicare? Un aumento certo di incentivi ed aiuti per la base, programmi che facciano conoscere meglio il settore paraequestre, che non trascurino il settore attacchi paralimpici, tenuto ormai in piedi da un solo driver (lui sì pieno di passione!!), che si sviluppi, come sta avvenendo negli USA il Para-reining, 

che i progetti con le scuole coinvolgano gli alunni con disabilità, che insomma qualcuno abbia ancora voglia di crederci e di provarci!
E poi, poi c’è la Riabilitazione Equestre, presente in FISE fin dal 2003: un settore particolare, certamente non “agonistico”, ma che ha comunque un discreto numero di tesserati, di tecnici ed in cui si lavora su tanti tipi di disabilità, fisiche e psichiche, sul disagio e l’integrazione sociale. Da anni aleggia una richiesta di 

diminuire i costi delle patenti per la Riabilitazioni, che, se pur non aumentati come in altri settori, restano però – a paragone con quelli di altri enti – alquanto elevati (30 €). Bisogna pensare che spesso questi tesseramenti sono fatti per pochi mesi, per attività riabilitative legate ad un progetto finanziato da associazioni di pazienti e/o familiari, comunque rientranti nell’ambito del terzo settore; che spesso i Tecnici che ci lavorano pur di non interrompere un programma o pur di farlo continuare, nell’interesse degli utenti, rinunciano quasi completamente ai loro compensi ( a fronte di una professionalità che è costata magari anni di studi, approfondimenti, aggiornamenti, tirocini gratuiti), che spesso i Centri Ippici che ospitano sezioni di RE mettono gratuitamente a disposizione strutture, cavalli, groom, materiale di selleria; che come sempre le famiglie si fanno carico di accompagnare i ragazzi alle sessioni riabilitative, di acquistare gli  indumenti idoneii… certo la Federazione Sport Equestri non fa parte del terzo settore, ma un po’ più  di “sensibilità” in quest’ambito sarebbe apprezzato.

E quindi anche qui cosa prevedere/auspicare?  La possibilità che la RE non resti una piccola nicchia dove guardare i progressi delle persone con disabilità e stupirsene, che le tematiche di fondo siano divulgate, approfondite, che non si guardi solo al possibile sbocco “sportivo”, ma soprattutto a quello dello studio e della ricerca, che si facciano conoscere i programmi innovativi, che si crei una “rete” di collaborazione tra tutti gli addetti, che si promuovano e sostengano operazioni di crow funding, che (magari) si abbassino un po’ i costi delle patenti.
Sarà un 2015 impegnativo in tutti i campi per l’Italia. Sarà impegnativo anche per gli sport equestri e paraequestri che si trovano davanti a un bivio, dove forse una sola è la strada obbligata, dove forse il cambiamento che è da tempo richiesto da più parti va messo in opera senza indugio. Come dice 

l’International Classification of functioning, disability and health “la disabilità è una condizione di salute in un ambiente sfavorevole”: ecco credo che l’impegno di tutti per il 2015 possa essere questo. Che l’ambiente equestre sia il meno “sfavorevole “ possibile per dare, a chi ne ha la voglia e la passione, la possibilità di mettersi davvero in gioco e raggiungere quei traguardi che ora magari appaiono solo sogni.
Buon Natale e buon 2015 a tutti!

Stefania Cerino            
Equifare: Fare Equitazione by Roberto Bellotti is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.

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