domenica 22 novembre 2009

2009, Novembre, Stoccarda, FEI World Cup Jumping, V Tappa, Ma Chi Poteva Mai Vincere? Ho Visto in TV.



(nella foto Carsten-Otto Nagel)




(Nella foto Michel Robert)


( Ludger Beerbaum nella foto)



Al momento, non mi ricordo di aver mai commentato la tappa di Stoccarda. Da sparute informazioni che trapelano qua e là, probabilmente a Stoccarda, c’era la festa nella festa: la tappa FEI e il Master, un po’ quello che in Italia si fa a Bologna “… ahem ahem”. Per quanto la televisione abbia fatto vedere un impianto indoor enorme , ho l’impressione che fosse più grande del nuovo indoor di Verona; comunque il campo gara non mi sembrava altrettanto grande e, delusione!, il colore della sabbia: la stessa del mare! ‘Sti Tedeschi spilorci! (nella foto Carsten-Otto Nagel) Sarò rapido, comincio subito con la Rubrica dedicata ai Direttori di Campo (ed anche per noi, sai mai, per allenarci!): N.ro 1, sotto le tribune, quasi alla fine del lato lungo, a galoppo destro, verticale, una sorta di cambiamento a mezza volta, n.ro 2, oxer, che immette su una linea spezzata che conduceva sotto le tribune, a galoppo sinistro, oxer su fosso, linea spezzata a cercare un verticale n. 3, poco dopo l’inizio del lato corto e scostato dalle tribune, sulla traiettoria dava fastidio l’ostacolo n. 8. Diagonale, sempre al galoppo sinistro, oxer bianco n. 4, linea spezzata a galoppo destro, per una dirittura (parallela al n.1) 5, verticale bianco di tavole a fronte stretto (quasi quasi più alto che largo), opzione 4 o 5 tempi, oxer n.6, arancione con piante a simulare una siepe. Lato corto per un cambiamento diagonale che ti immetteva su una doppia gabbia (n. 7) da strage: verticale, un tempo, oxer, un tempo, oxer. C’è stato chi si è ritirato dopo aver fatto cadere una barriera per ogni elemento. Quindi, sopravvissuti alla doppia gabbia, diritto diritto ti aspettava l’8, verticale, per aiutarti a rientrare prima delle tribune. Un lato troppo corto per pigliare fiato, ma se solo sapevi cosa ti aspettava, ti predisponevi all’apnea: all’inizio del lato lungo, triplice n. 9, chissà se sei tempi ti bastavano per riprendere un cavallo sbilanciato (ti dovevano bastare per forza!) per una gabbia n. 10, ingresso di Largo, ma largo assai, e verticale. E per finire? Se ancora ti era rimasto fiato, sul lato corto, staccato dalle tribune, ti aspettava l’11, verticale su fosso, con il fosso “dietro” al verticale, errorabile quasi quanto la doppia gabbia: se ne sono viste di “mangiate di mani” per aver passato indenni la doppia gabbia e sbagliato l’ultimo ostacolo! Non c’è stata la stessa ecatombe di Verona (eliminati e ritirati) e di fatti al barrage sono andati una decina. Per la rubrica “La Scassacavalli”, il cavallo di punta ha chiarito subito le idee: errore al numero 2: raggiunta subito la quiete! Per la rubrica “I grandi assenti”, tranne i francesi, sono scomparsi tutti i ricambi generazionali, sai com’è? Siamo al Master di Germania! Il premio credo che vada agli Inglesi, o non c’erano o la televisione li ha snobbati. Per la rubrica che negli anni passati ebbe tanto successo “La sfida tra le bionde Jessica e Meredith”, non si è vista né l’una né l’altra. Meredith non si è vista nemmeno a Copenaghen per ritirare il premio “Miglior Cavaliere dell’anno”. Scarseggiando le rubriche, andiamo al Barrage! Vorrei dire “quasi un barrage degno di tale nome”. Quasi, perché non è ancora come piace a me, però tra girate non proprio mozzafiato e linee lunghe per chi volesse tirare la gara, un po’ di batticuore c’è stato. Della serie “il fiato sul collo” c’è l’avevano i primi ad entrare (per forza, vedi chi c’è dopo!), da spregiudicati, giravano troppo stretto per affrontare l’ingresso di gabbia. Finalmente si vedono arrivare i netti: comincia per primo Carsten-Otto Nagel, poi quello che avrebbe dovuto fare il Gufo. In realtà, ha preferito essere veloce e preciso, da Campione! Di solito il Gufo lo fa chi sa di non essere il più rapido. Dopo ovazione da stadio, brivido sulle tribune: entra la medaglia d’oro agli europei, Kevin Staut, ma questa volta il tempo impiegato dal Campione, non è pane per i suoi denti. Entra Pius Schwitzer, ma niente da fare. Un altro brivido percorre la tribuna tedesca, chi sta per entrare in campo? Il Veterano dei Veterani, un altro Campione per antonomasia, quando a cavallo l’esperienza conta e non è un optional: Michel Robert! Veloce il transalpino, toglie un tempo qua e là, dritto per la sua strada, girate al volo, ma tiranno il cronometro: secondo! (Nella foto Michel Robert) Indizi per indovinare il nome del Campione: sesso maschile, praticamente gareggiava in casa, riuscire a tenere testa a Michel Robert, che altro devo aggiungere? Vabbè và: Ludger Beerbaum! (Nella foto) Sotto al sole? Niente di nuovo.

Roberto Bellotti

martedì 10 novembre 2009

2009, FEI World Cup Jumping, La Tappa di Verona, Qualcosa di vecchio e qualcosa di nuovo sotto al sole! Ho visto in TV.




Nelle foto Michel Whitaker, Gilbert Bockmann, Kevin Staut e Ntale Chiaudani.


Quest’anno non mi è andata bene con Verona, ho dovuto interrompere una serie continua di presenze alla Fieracavalli, che durava da una decina di anni. Sicuramente mi sono perso qualche novità: per es., sono sicuro che hanno svolto l’edizione della FEI in un padiglione diverso, ne sono convinto perché per TV non si sono visti i soliti pilastri che impedivano una visuale completa di tutto campo (finalmente!), più volte mi era capitato di perdere salti emozionanti ed importanti e dover chiedermi “che sarà mai successo?” Quest’anno facciamo i complimenti anche alla regia televisiva, magari sarà stata sempre la stessa, ma 1) di solito vedevo il gran premio dagli spalti, 2) non ha avuto nulla da invidiare alle riprese fatte in altre tappe e nazioni. Il rischio di descrivere la Fieracavalli a chi la conosce meglio di me, mi costringe a limitarmi nel dire una sola parola a chi non la conosce: Andateci! Per la rubrica dedicata ai Direttori di Campo, della serie pigliate una pasticca per il mal di testa (in alternativa, pigliamo spunti per allenarci a casa, sai mai ….) anticipo prima alcuni dettagli. L’Associazione a delinquere Conrad Holmfeld e Frank Rothenberger ha mietuto tante di quelle vittime da considerare la tappa di Verona una vera e propria ecatombe! Ho visto fior di campioni uscire con tante di quelle penalità in questo unico percorso, che ci vorranno decine di concorsi per eguagliarne altrettante! Finché un percorso è ostico, che un campione ci esca con 4 o 8 penalità, può sempre succedere, qui parliamo di vincitori di Gran Premi che sono usciti dal campo con 16 penalità e magari con occhi gonfi (botte da orbi). Eppure, sulla carta, il percorso non sembrava così ostico, quello che a me è sembrato il nuovo indoor di Verona, mi dava l’impressione di essere sufficientemente grande, azzardo una misura ad occhio: 60 x - 80? Perché questa strage? Velocemente, n.1, quasi un cambiamento trasversale con ricezione al galoppo destro, linea spezzata, nove falcate, con il n. 2 oxer di fronte alla porta, dietrofront a galoppo sinistro per un oxer su fosso spalle alla porta … e qui già giù parecchie barriere cadute, forse il secondo ostacolo più errorabile del percorso. Ricezione sinistra per un cambiamento trasversale ostacoli 4 e 5, dove parecchi binomi sono arrivati male scontando lo sforzo fatto all’ostacolo 3. Dopo il 5, al galoppo destro, una sorta di cambiamento a mezza volta eseguito alla fine del lato corto per il n. 6, quindi ricezione sinistra, quasi entrare nell’angolo, per una gabbia (n. 7) sotto le tribune, quattro tempi in linea spezzata per un verticale (n. 8) scostato dalla porta (tentazione di uscire?). Se il cavallo aveva ancora voglia di saltare, l’attendeva una linea diagonale n. 9 e 10 sufficientemente errorabile (come la 4 – 5), ricezione destra, linea spezzata per un oxerone n. 11, da farci una casa dentro, o meglio, sotto le barriere, per come era imponente. Dopo questo oxer, un cavallo ha fatto persino una piroetta, senza neanche sapere che l’aspettava (o l’aveva già capito?) Il 12, l’ostacolo ecatombe: la doppia gabbia sotto le tribune! Ingresso di verticale bianco e qualche altro colore, un tempo, oxer, un quasi rustico chiaro, un tempo verticale e, per finire, quattro tempi oxer con primo elemento tavolina che nascondeva la barriera del secondo elemento dell’oxer stesso (il n. 13). Solo per descrivere questo percorso, … ho sudato, figuratevi chi l’ha fatto. La cronaca specialistica narra mai tanti ritirati ad un gran premio come a Verona, chiaramente dopo una fermata dentro la doppia gabbia e, cosa insolita ma facilmente spiegabile, tranne gli italiani, gli altri ritirati non hanno nemmeno “ritentato” la doppia gabbia. Per la rubrica “Le vittime illustri”, per una penalità fuori tempo, Marcus Ehning e Pius Schwitzer, il che è quanto dire. Per la rubrica “La Scassacavalli”, il solito errore davanti ad un oxer, in questo modo il cavallo si è salvato il barrage (ma lo facesse apposta?Il cavallo, non lei). Che c’è stato di “nuovo” a Verona? Credo di aver avuto conferma del ricambio generazione o almeno di protagonisti a livello di FEI World Cup. Non si sono visti i vari Michel Robert, Roger Yves Bost, Nick Skelton, ormai sempre assente Meredith (già qualificata alla finale?) ecc. Però, mi sento di affermare, per es., che la Francia era quasi al gran completo con i binomi del futuro, Kevin Staut in testa (campione europeo in carica), Anciaume, ecc. a finire ad un Simon Delestre che, secondo me, farà parlare spesso di sé. Il quasi è riferito all’assente Penelope Leprevost, probabilmente senza cavallo al momento. Nomi sempre più nuovi in Olanda e Germania, oltre ai soliti Beerbaum, Kutscher, Zoer, ecc. Cito per es., Eric Van Der Vleuten ed Otto Carsten Nagel. L’Irlanda è sempre più presente, da Cian O’Connor a Cameron Hanley. Si fanno sempre più notare Geir Gulliksen e Svante Johansson. Vabbè và, cerchiamo di finire la cronaca, chi è sopravvissuto all’ecatombe? Per la Germania un cavaliere dal Cap antico, della serie quando non è il vestito che fa il monaco, Gilbert Bockmann (chiedo scusa per la mia ignoranza, ma credo di averlo visto per la prima volta). Mi è piaciuto il suo stile di monta, non mi sembrava per niente a disagio fra quelle altezze e le insidie del percorso. Per l’Inghilterra il “solito” Michael Whitaker, che ha dimostrato quanta esperienza e classe abbia: dopo aver passato indenne la doppia gabbia, nella linea finale il cavallo, probabilmente stanco, stava sbandando per rifiutare l’ostacolo finale! Grinta, sgambata e occhio alla distanza e, voilà, indenne anche l’ultimo salto! Per la Francia, sebbene non scontato dato gli accessi negati agli ultimi tre barrages, Kevin Staut, oro Europeo. Per l’Olanda, come dicevasi sopra, Eric Van Der Vleuten con un TomBoy molto collaborante. E Per l’Italia? Tranquilli, all’ecatombe ne è sopravvissuto almeno uno: Natale Chiaudani, credo che ormai sia il leader indiscusso del Team Italia. Aggiungo che, senza i suoi soliti occhiali, finalmente vedo la grinta e la sua voglia di combattere. Avanti fatevi sotto, chi potrebbe mai aver vinto? Fuori i pronostici! Scusi, buon uomo, ma sotto al sole? Niente di nuovo: Michael Whitaker.
Roberto Bellotti




giovedì 5 novembre 2009

2009, FEI World Cup Jumping, Tappa di Lyon (FRA), Chi ha Vinto? Ho Visto in TV.




Nelle foto Beat Mandli, Albert Zoer, Ben Maher a Lyon (Fra).
Credo che sia la prima volta che vedo in TV la tappa di Lyon ed ho l’impressione che sia anche la prima volta che Lyon ospiti una tappa di FEI World Cup. Credo che con questa tappa e con quella di Bordeaux, la Francia ospiti due tappe l’anno di FEI World Cup, probabilmente assieme alla Germania ed anche alla Svizzera. In Italia? Solo Verona. E cercate di partire presto, se no la perdete, è tra pochi giorni! Torniamo a Lyon. Indoor tipo classico, secondo me non arriva a 40 x 80. Ostacoli abbastanza colorati, non proprio da impressionare ma qualche coloraccio c’era. Per la rubrica che dedico ai Nostri Direttori di Campo (della serie pigliate ‘na pasticca per il mal di testa): il numero 1 si trovava quasi ad inizio del lato lungo, a galoppo sinistro, sotto le tribune. Linea spezzata a sinistra per il n. 2 e quindi dietro front a destra, di nuovo sotto le tribune ed a galoppo destro per un 3, linea spezzata a destra per il 4, linea spezzata a sinistra per il 5. (N.B. non ho inserito le falcate di distanza perché tra i 3, i 4 ed i 5, ostacoli e tempi usciva una confusione …). Si scendeva dall’ostacolo 5 a galoppo destro per affrontare un cambiamento diagonale, nel quale c’era, a tre tempi dall’angolo, una doppia gabbia oxer, due tempi, verticale, un tempo oxer. L’oxer d’ingresso era uno di quelli che ti faceva venire voglia di chiamare la gru per sollevarti da terra, piuttosto che saltare, ma ad ogni modo …. Dopo la doppia gabbia, si continuava per un sette che ti immetteva diritto diritto dentro l’angolo con tribuna degli spettatori compresa. Ricezione a galoppo sinistro per un lato corto di riposo e prendi fiato. Si ricomincia con il lato lungo, n.8 oxer, quattro tempi strettini e n.9 gabbia di verticali strettina strettina, più facile arrampicarsi in aria che saltare! Scesi dalla gabbia, linea spezzata a sinistra per oxxxerooone n. 10, stranamente! Si continua mano sinistra, praticamente un cambiamento diagonale corto su un verticale, n.11, a seguire, un'altra linea spezzata a destra per un 12 oxer di quelli che hanno fatto schizzare i cavalli fino a sotto al soffitto dell’arena, con ricezione a mano sinistra, quasi un comodo dietrofront, di fianco al n.8 c’era l’oxerone n. 13 a chiudere il percorso, 13 ostacoli per 16 salti, rigorosamente quasi alla fine dei pilieri. Passato il mal di testa? Per la rubrica “il VIP che non c’era”, pochi inglesi, Meredith (o perché già qualificata di diritto o perché senza Shutterfly), gli Italiani (già a Verona?), l’altra bionda la Jessica. Mi ha fatto piacere vedere Eric Lamaze con Hickstead, binomio medaglia d’oro alle olimpiadi di Pechino, un po’ addormentati, nel senso che, per la rubrica i Gufati, uno dei binomi più veloci in circolazione, non si qualifica al barrage per 1 penalità di fuori tempo! Altra Gufata, eroina di casa, con la stessa sorte, Penelope Leprevost. Necessita di un cornicello napoletano anche la medaglia d’oro dei recenti campionati europei Kevin Staut, non si è ancora qualificato ad un barrage nonostante tre gare. Da sospettato di essere un Gufo a Gufato, Daniel Etter ha presentato un Peu a Peu non proprio in forma smagliante. Per la rubrica “La Scassacavalli”, questa volta mi sono dovuto mordere la lingua al giro base, ma la mia stima non è cambiata al barrage, pensando a come ha saltato l’ingresso di gabbia (oxer affrontato alla sua solita maniera), facendo vincere il premio “Santo Cavallo” al suo compagno quadrupede, uno dei migliori in giro. Questo cavallo, del quale non rivelo il nome per non farvi risalire alla “Scassacavalli”, sembra che faccia il suo percorso indipendente dalle azioni della sua amazzone (finché può, leggi distanze sbagliate di parecchio o spinte eccessive sotto i salti), quasi come se lei servisse solo per leggere la sequenza numerica degli ostacoli. Una delle caratteristiche di questo cavallo sono quelle orecchie che si muovono come radar a cercare gli ostacoli da saltare. Al Barrage! Quest’anno vanno di moda barrages nei quali vince chi entra per primo o quasi, per cui la suspense è complicata da trasmettere. Probabilmente, è per questo motivo che ho inventato la Rubrica i Gufi ed i Gufati. Tenete presente che quando sono molti gli avversari che devono ancora entrare, i Gufi friggono e sfogliano la margherita:”Vinco o non vinco?”. Allora cominciamo dai Gufati, oltre a quelli già citati, Scassacavalli compresa nonostante l’errore sia stato suo, Marco Kutscher, Ludger Beerbaum e Daniel Deusser. Nomi nuovi dal quinto al settimo posto. Al quarto posto Marcus Ehning con Sandro Boy, che si sa che non è velocissimo. Al terzo posto, l’inglese Ben Maher con un Grigio niente male di fatto ed anche di nome: Wonderboy, ma 50 centesimi di secondo lo separano dal vincitore. Entra Albert Zoer con Oki Doki, sulla scia del precedente, ma niente da fare, lo separano dal vincitore 5 (cinque!) centesimi di secondo (ma funziona bene il cronometro?). Il Gufo sospira! In mano gli è rimasta la margherita con il petalo giusto: “Hai vinto!” Diciamo la verità, anche questa volta il Gufo è simpatico. Aggiungo ed è bravo parecchio, ha fatto una curva e saltato con il cavallo “inclinato” di lato, cosiddetta curva a ‘recchia ‘n terr’ (ad orecchio per terra). Chi lo ha imitato, si è trovato con il cavallo inginocchiato nella ricezione! Scusi buon uomo, ma chi è questo fenomeno? Beat Mandli! Sotto al sole? Niente di nuovo. Svizzera.
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Roberto Bellotti







RESULT: 1, Louis (Beat Mandli) Sui 0/0 39.31; 2, Oki Doki (Albert Zoer) Ned 0/0 39.36; 3, Wonderboy (Ben Maher) GBr 0/0 39.86; 4, Sandro Boy (Marcus Ehning) Ger 0/0 40.26; 5, Exquis Oliver Q (Harrie Smolders) Ned 0/0 41.39; 6, Ever Mury Marais Z (Patrick McEntee) Bel 0/0 41.84; 7, Aranka (Olivier Desutter) Fra 0/0 42.89; 8, Isovlas Itot du Chateau (Edwina Alexander) Aus 0/4 39.06; 9, Cornet Obolensky (Marco Kutscher) Ger 0/4 41.83; 10, Gotha (Ludger Beerbaum) Ger 0/4 44.12; 11, Aboyeur W (Daniel Deusser) Ger 0/8 39.85;


Rolex FEI World Cup™ Jumping 2009/2010 - CLASSIFICA GENERALE Round 3 at Lyon:
1. Daniel Etter (Sui) - 40
2. Marco Kutscher (Ger) - 33
3. Patrice Deleveau (Fra) - 29
4. Eric Van der Vleuten (Ned) - 24
5. Beat Mandli (Sui) - 21
6. Marcus Ehning (Ger) - 18
7. Daniel Deusser (Ger) - 18
8 Philipp Weishaupt (Ger) - 18
9. Albert Zoer (Ned), Pius Schwizer (Sui) - 17
11. Ben Maher (GBR) - 15
12. Natale Chiaudani (Ita) - 15
13. Luciana Diniz (Por) - 14
14. Svante Johansson (Swe) - 13
15. Leopold Van Asten (Ned) - 13
16. Harrie Smolders (Ned) - 12
17. Jessica Kuerten (Irl), Patrick McEntee (Bel) - 11
19. Olivier Desutter (Fra) - 10
20. Edwina Alexander (Aus)

giovedì 29 ottobre 2009

COPPA DELLE REGIONI PARALIMPICA


COPPA DELLE REGIONI PARALIMPICA
Organizzatore::
CAVALLO E DISABILITA' (Stefania Cerino, Responsabile Dipartimento FISE Ippoterapia)
Tipo:
Sport - Evento sportivo
Rete:
Globale
Inizio:
venerdì 4 dicembre 2009 alle ore 9.00
Fine:
sabato 5 dicembre 2009 alle ore 18.00
Luogo:
CENTRO IPPICO OLGIATA
Descrizione
SARA' UN BELLISSIMO EVENTO, LA I°COPPA DELLE REGIONI PARALIMPICA ASSIEME ALLA COPPA DELLE REGIONI DI DRESSAGE ALLIEVI ED ALLIEVI EMEGENTI. PER L'ATTIVITA' PARALIMPICA UNA OCCASIONE PER CONFRONTARSI TRA REGIONI, VISTO CHE SONO ANCHE PREVISTE SQUADRE MISTE E CON LA POSSIBILITA' DI INSERIMENTO DI UN CAVALIERE NORMODOTATO.I CAVALIERI E LE AMAZZONI PARALIMPICI METTONO IN QUESTO SPORT PASSIONE, IMPEGNO, GRINTA E SARIFICIO: VENITE TUTTI AD INCORAGGIARLI E SOSTENERLI!

domenica 18 ottobre 2009

2009, Helsinki, FEI World Cup Salto Ostacoli, Foto dei vincitori e classifiche. Chiaudani è settimo!





Risultato del Gran Premio di Helsinki:
1, Peu a Peu (Daniel Etter) Sui 0/0 36.80; (foto in alto)
2, Quick Study (Lauren Hough) USA 0/0 37.08; (foto centrale)
3, VDL Groep Tomboy (Eric Van der Vleuten) Ned 0/0 38.17; (terza foto)
4, Saint Amour (Svante Johansson) Swe 0/0 38.44;
5, Cornet Obolensky (Marco Kutscher) Ger 0/0 39.97;
6, Castle Forbes Cosma (Jessica Kuerten) Irl 0/4 37.60;
7, Katchina Mail (Patrice Deleveau) Fra 0/4 39.37;
8, snai Seldana Di Campalto (Natale Chiaudani) Ita 0/8 39.63;
9, Catoki (Philipp Weishaupt) Ger 0/12 40.63;
10, Winningmood (Luciana Diniz) Por 0/Elim.

Rolex FEI World Cup™ Jumping 2009/2010 - Western European League Standings after Round 2 at Helsinki :
1. Daniel Etter - 40
2. Marco Kutscher, Patrice Deleveau - 25
4. Eric Van der Vleuten - 24
5. Philipp Weishaupt - 18
6. Pius Schwizer - 17
7. Natale Chiaudani - 15
8. Luciana Diniz - 14
9. Leopold Van Asten, Svante Johansson - 13
11. Daniel Deusser - 12
12. Jessica Kuerten - 11
13. Robert Smith - 8
14. Timothee Anciaume - 6
15. Marcus Ehning, Penelope Leprevost - 5
17. Geir Gulliksen, Giulia Martinengo, Henk van de Pol - 4
20. Kevin Staut - 3

2009, Helsinki, FEI World Cup, II tappa, Chi ha Vinto? Cosa hanno fatto gli Italiani? Ho Visto in TV.


Nota Bene: questo articolo esce con una foto di Oslo, perché quelle di Helsinki devono essere ancora pubblicate! Come avevo finito l’ultimo articolo? Ah, sì! Sotto al sole? Niente di nuovo. Sarà perché sono riuscito a vedere il Gran Premio per intero, sarà perché si sta entrando nel vivo della FEI World Cup ed i punti servono, ma qualche altro binomio importante comincia a vedersi: Tomas Velin (ricordate lo stallone Carnute?), Jeroem Dubbledam, medaglia olimpionica di Sidney, Ludger Beerbaum alla ricerca di un buon cavallo, Marco Kutscher (ma già c’era ad Oslo), Jessica Kurten sempre più senza Libertina, Svante Johansson vincitore della tappa svedese dello scorso anno, ma poi, effettivamente sempre più nomi nuovi … e va bene così. Anche Helsinki è un indoor vecchia maniera, corto, stretto ed angoli smussi. Anche qui ostacoli sciapiti … forse bisognerà aspettare Natale per cominciare a vedere un po’ di fantasia in campo! Non mi è sembrato di vedere grosse difficoltà tecniche al percorso base: n.ro 1 a galoppo destro, quasi un cambiamento trasversale, poco distante dalla pista, in linea spezzata con il n. 2 sulla destra, ricezione galoppo sinistro, senza neanche entrare nel primo angolo del lato corto, una sorta di diagonale su un ostacolo trasparente, il 3, linea spezzata, sempre a galoppo sinistro per andare sotto le tribune e trovarci una santa doppia gabbia da saltare in apnea mozzafiato, per lasciare un gulp strozzato in gola! Si giunge nell’angolo e si gira a mano sinistra per fare un oxer, n.5, parallelo all’uno, per una linea spezzata con il 6, parallelo al 2 (ih che fantasia!), di nuovo sul lato corto, questa volta per pigliare fiato e prepararsi ad una linea diagonale a galoppo sinistro, a tre tempi dalle tribune, oxerone, n. 7, linea a quattro tempi con una gabbia di una cattiveria … Pensate, a vederla che c’è di strano? Il sindacato dei cavalli insorge e batte forte lo zoccolo per terra! Anche più di una volta, rampa direi! E quando il sindacato rampa … Ingresso di verticale e fino a qua … Un tempo di galoppo, anche qui niente di che. Ma quell’oxer d’uscita qualcosa tiene! Le percentuali lo danno come l’ostacolo più irrorabile del percorso. Allora guardiamo bene: tavola viola come sommità del primo elemento del largo, praticamente copre la visuale del secondo elemento del largo, che dista 150 cm di larghezza. Che cosa vuol dire? Mai visti tanti cavalli svirgolare con i posteriori, in particolare “dentro” l’oxer! C’è stato qualche cavallo che ha sparato qualche vaffa sotto forma di doppietta. Era diretta al direttore di campo, ma il cavaliere o l’amazzone si sono ritrovati sulle orecchie del quadrupede! E come se non bastasse, se il cavaliere non faceva in tempo a rimettersi dritto in sella, andava a sbattere nella curva contro la tribuna! Appena cominciato il lato corto, con la coda dell’occhio, il binomio doveva fare un dietrofront, più stretto di una mezza volta, ed a occhio mettere una distanza su un verticale, n.9, che assomigliava all’oxer di prima: sai che voglia di saltarlo? Dopo ulteriori imprecazioni e parolacce in versi equini, brusca piegata a sinistra per una linea dove il cavaliere doveva metterci tanta grinta perché l’ostacolo di prima in mezza volta aveva tolto tutto l’impulso possibile. Se non tenevi il coltello di Sandokan tra i denti, “mò l’affrontavi quella linea che iniziava di oxer e finiva con due verticali n.ro 10 (secondo ostacolo più errorabile) e 11.” Tanto per finire, “sterzata” brusca a mano destra per l’ultima linea finale, giusto per vedere se i cavalli avevano ancora voglia di saltare. Finalmente un percorso del barrage che mi è piaciuto: linee galoppabili e girate strettissime! Ma procediamo con ordine. Per la rubrica la sfida tra le bionde, si è presentata solo Jessica Kurten con un cavallo che conoscevo poco, ha tenuto alta la sua reputazione e si è qualificata al barrage. Per la rubrica “La Scassacavalli”, mai soprannome più azzeccato: se non la fermate voi, ci pensa il cavallo da solo! Per la rubrica “Che cosa hanno fatto gli Italiani”? Giulia Martinengo, gufata ancora una volta, una barriera ma anche il tempo più veloce al percorso base. Natale Chiaudani scopre che, senza occhiali, è andato al barrage due volte di seguito. Ho dovuto leggere la didascalia, altrimenti non lo riconoscevo! Al barrage, dunque! Il giro potete immaginarlo, quella curva tra l’8 ed il 9 fa la differenza, assieme ad altre due curve nuove. Cosa c’è da dire sul barrage? Che quando credi di trovarti di fronte al barrage della tua vita, devi fare una scelta: o pensi a fare l’ultimo dei netti o te la giochi! Secondo me, dato l’importo (ho detto importo non importanza!) dei montepremi, la prudenza? Non fa parte di questo vocabolario. E giù barriere! C’è stata persino una caduta di amazzone, il cavallo non era stato addestrato ancora a saltare il piliere! Per la rubrica i “Gufi”, questa volta il gufo ha sofferto! Sì, perché entrare troppo presto, fare netto ed un buon tempo e stare lì a friggere: “Ce la farò, non ce la farò”, peggio che a sfogliare una margherita! Ed imprecare “ma non finiscono mai questi qualificati al barrage?” Per cui, questa volta, il premio Gufo non sarà assegnato! E poi perché il vincitore mi sta simpatico! È Natale Chiaudani? Noooo! Però adesso Natale è settimo (SETTIMO!) nella classifica generale. Ma insomma, lo volete capire? Sotto al sole? Nulla di nuovo. Terzo Gran Premio consecutivo (s’Hertogenbosch della scorsa edizione, Oslo ed Helsinki di quest’anno!) vinto, avete letto il precedente articolo? No? Allora ve lo dico io: Daniel Etter, sempre con Peu a Peu! Questa volta sono riuscito a vedere persino la premiazione: ma a Peu a Peu, tutti questi orologi come premi, mica piacciano: che arteteca (traduzione: non stava mai fermo)!
Roberto Bellotti

giovedì 15 ottobre 2009

2009, Oslo, FEI World Cup, I tappa di Salto Ostacoli, Chi Ha Vinto?, Che novità per l’Italia? Ho visto in TV.






Nelle foto Daniel Etter, Pius Schwizer e Patrice Deleveau.


Com’eravamo rimasti? Ah, sì, l’ultima tappa dell’anno scorso di FEI World Cup, girone Europeo, prima della finale di Las Vegas, era stato vinto dallo svizzero Daniel Etter su un cavallo di nome Peu a Peu a s’Hertogenbosch. L’abitudine o la tradizione vuole che il FEI World Cup cominci con una tappa nordica: Oslo. Quest’anno è stato inaugurato il nuovo indoor di Oslo, il Telenor Arena, che comunque rimane nella tradizione vecchia maniera, cioè Indoor stretti e corti. E che fa il Direttore di Campo ad Oslo? Praticamente disegna un percorso tutte diagonali e linee spezzate … in diagonale! Che mal di capa! Il percorso era composto da 13 salti, di cui una gabbia ed una doppia gabbia, per un totale di 16 salti da … centosessanta cm di altezza: vertigini? Abbastanza! Colori degli ostacoli? Normali, originale una coppia di pilieri alta quasi tre metri! Spalti enormi, forse troppo, difatti, ahimè, qualche tribuna vuota. Forse per anni, ci eravamo un po’ abituati sempre agli stessi nomi, o meglio binomi. Io credo che quest’anno saremo di fronte a nuovi binomi e, probabilmente, anche a cambi generazionali. La TV non ha fatto vedere i cognati Beerbaum, famiglia Whitaker, per es. Altri, probabilmente, non hanno ancora acceso i motori,pardon  cavalli, vuoi perché ancora non sono pronti per l’indoor, vuoi perché si stanno preparando per Calgary Spruce Meadow (Canada, Concorso da 1.000.000 di dollari come montepremi!), altro appuntamento importante in arrivo: la finale del Global Champions Tour verso metà novembre. Torniamo ad Oslo: da quest’anno mi sono deciso, oltre alle solite rubriche, per es. La sfida tra le Bionde (Meredith e Jessica Kurten in particolare), aprirò la rubrica “i Gufi ed i Gufati”. Non dimenticate di leggere “Che ha fatto la Scassacavalli?”, rubrica dedicata ad un’amazzone che non mi piace proprio come monta: l’anno scorso avrà “fermato” almeno tre cavalli. 1000 punti per chi indovina il nome tra gli indizi che seminerò lungo tutti i prossimi articoli, premio doppio a chi fermerà LEI! In breve, questa volta ha fatto 8 penalità, la prossima sarò più prolisso sulla protagonista. L’impressione personale è che mentre gli anni passati i grossi binomi cominciavano ad esibirsi dalla tappa di Verona Fieracavalli (la quarta) in poi, quest’anno, si cominciano a vedere i protagonisti invernali già da Oslo. Della serie: cominciate ad impararvi la classifica di Oslo che troverete in fondo all’articolo, perché sarà monotona con poche aggiunte nell’anno. Altra novità, grazie a Markus Fuchs nostro Capo Squadra, si vedranno più italiani (e spero anche in TV) Qualche anno fa l’onore italiano era tenuto in alto da Juan Carlos Garcia e da Albin III. L’anno scorso è toccato ad Omar Bonomelli. Udite udite, già ad Oslo, due Italiani sono entrati in classifica ed a punti (controllare per favore!) Cito almeno uno, Natale Chiaudani, qualcosa non sarà andato per il verso giusto, ma ben lontano dalla “gufata” subita ai Campionati Europei. Altra abitudine di Oslo è che al barrage vanno sempre parecchi. Per es. questa volta sono andati in 12. Tranne qualcuno, c’è tutta gente nuova per la FEI World Cup, ma già abbastanza nominata in Global Champions Tour. Di solito, in barrage, succede sempre qualcosa d’imprevedibile ed entusiasmante, o stasera non sto in forma come scrittore o i colpi di scena … non ne ho visti. Com’era finita l’ultima tappa della scorsa stagione? Daniel Etter su Peu a Peu. E come ricomincia la nuova stagione? Ah sì, Daniel Etter sempre su Peu a Peu. Insomma, sotto al sole? Niente di nuovo!
Roberto Bellotti



ROLEX FEI WORLD CUP™ JUMPING 2009/2010 - STANDINGS AFTER FIRST LEG IN OSLO, NORWAY:
1, Daniel Etter (Sui) - 20
2, Pius Schwizer (Sui) - 17
3, Patrice Deleveau (Fra) - 15
4, Marco Kutscher (Ger) - 13
5, Daniel Deusser (Ger) - 12
6, Leopold Van Asten) Ned - 11
7, Philipp Weishaupt (Ger) - 10
8, Eric Van der Vleuten - 9
9, Robert Smith (GBR) - 8
10, Luciana Diniz (Por) - 7
11, Natale Chiaudani (Ita) - 6
12, Marcus Ehning (Ger) - 5
13, Geir Gulliksen (Nor) - 4
14, Kevin Staut (Fra) - 3
15, Steve Guerdat (Sui) - 2
16, Giulia Martinengo (Ita) - 1

domenica 20 settembre 2009

2009, La Bagnaia, Campionato Italiano Assoluti di Salto Ostacoli, Chi ha vinto? Ho Visto In TV




Finora, mi è mancata l’occasione di andare a La Bagnaia, perciò non ve la so descrivere. Diciamo che sono riuscito a vederla in TV almeno altre quattro volte: Di solito, ogni anno, La Bagnaia organizza un Internazionale molto famoso in questo periodo dell’anno, quest’anno ha deciso diversamente, dando al Campionato Italiano Assoluti di Salto Ostacoli una cornice meravigliosa. Io ritengo questo posto superlativo, uno dei più belli a livello internazionale. Mi piace perché è tutto immerso nel verde, magari circondato da colline boscose, il colpo d’occhio impressiona anche i miei amici che non vanno a cavallo. Galoppare in un campo verde dà e trasmette sempre un’altra emozione! Il campo verde è “talmente” immerso nel verde, che il campo, appunto, è come se venisse delimitato di volta in volta, della serie “quanto grande lo vuoi oggi?” Difatti, una categoria famosa di questo concorso è il cosiddetto “Derby”, cioè un percorso lungo un’infinità, durante il quale, i binomi devono saltare ostacoli tipo quelli della categoria di Completo, per poi entrare nell’aria recintata, saltando un ostacolo che potrebbe essere lo steccato se non fosse perché delimitato dalle bandierine. Una volta dentro il recinto, oltre qualche altro ostacolo da campagna, finalmente cominciano ostacoli normali. Chi vince? Chi si porta la bombola d’ossigeno per sé e per il cavallo! Non chiedetemi il riassunto delle giornate precedenti di Campionato, perché ne so meno di voi, la televisione non è ancora retroattiva, ahimè! Non so come sono riuscito a sapere che facevano la seconda manche del giorno finale (l’ultima, in pratica), decisiva per l’assegnazione delle medaglie, ma sappiamo come l’Italia delle TV tratta questo sport. Insomma, nel verde immerso nel verde, con la sensazione di folla da stadio come spettatori dell’evento, i nostri migliori connazionali in questo sport, si sono cimentati regalando emozioni a tutti gli appassionati. Per es., mi sono emozionato a vedere Roberto Arioldi, un icona nazionale di questo sport, ritornare a gareggiare con la solita grinta: proprio non ce la fa a fare solo l’ippobabbo della pur talentuosa figlia! Purtroppo non ho visto Govoni, Bucci, Juan Carlos, D’Onofrio e qualcun altro/a, però forse è servito per vedere gli emergenti e le retrovie dei nostri europei argentati. Fare l’elenco della lavandaia rende noioso l’articolo, perciò ve lo risparmio. Colgo l’occasione per esprimere un desiderio che vogliate condividere, vedere per TV un po’ più di Gran Premi in cui ci sono italiani. Sarò breve quindi: Al terzo posto la vittima del Gufo, cioè Natale Chiaudani con Seldana, nonostante abbia visto un suo percorso netto. Medaglia d’argento un amico di Natale, che tanto ha partecipato, perché Natale l’ha convinto a partecipare, della serie va a fare del bene … (sto scherzando). Si chiama Antonio Alfonso e montava Passepartout. Chi è arrivato primo? Diciamo che monta un cavallo di notevoli mezzi, io ho avuto occasione di vedere il binomio all’opera diverse volte, per es. a Piazza del Plebiscito a Napoli e il cavallo di mezzi ne ha! Lui è già stato Campione d’Italia nel 2005, evidentemente dopo quattro anni, ci ha ritrovato gusto. Diciamo che montare quel cavallo, bisogna proprio avere i gradi di aviere: Emilio Bicocchi e Kapitol D’Aragon!
Roberto Bellotti

sabato 19 settembre 2009

2009, riabilitazione equestre, news dalla FISE

IN RIABILITAZIONE EQUESTRE



RIABILITAZIONE EQUESTRE: Convegno “La Riabilitazione Equestre in Neuropsichiatria: percorsi modelli, valutazioni”

Grande successo giovedì 10 settembre 2009 per il Convegno “La Riabilitazione Equestre in Neuropsichiatria: percorsi modelli, valutazioni” svoltosi nell’auditorium della FISE di Roma.I lavori sono stati introdotti dalla Prof.ssa Maria Grandinetti, coordinatrice discipline non olimpiche FISE, moderatrice è stata la Dott. Stefania Cerino, Responsabile Dipartimenti Riabilitazione Equestre ed Equitazione Paralimpica che così ha commentato l’evento: “Questo convegno è stata una vera fucina di idee e di proposte, che il Dipartimento si propone di convogliare e discutere in un gruppo di lavoro allargato ai rappresentanti della varie realtà, per far sì che sia sempre più stretto e proficuo il rapporto della Federazione, tramite i suoi organi regionali, con il territorio e le sue esigenze, sia in termini formati che di attuazione metodologica delle varie forma di Riabilitazione Equestre.”Presenti come relatori il Prof. Frascarelli, la Prof.ssa Valente e la Dott.ssa De Santis dell’Università di Roma La Sapienza, il Dott. Stefano Seripa della ASL ROMAF, il Dott. Gagliardi, Presidente del Comitato FISE Molise, il Dott. Manfredi e la Dott.ssa del Rosso dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, il Dott. Pirfo dell’ASL TO2 e la Dott.ssa Bisacco del Centro Internazionale del Cavallo “La Mandria” e la Dott.ssa Dall’Agata del “Progetto Pindaro” di Forlì. Il seminario è nato dalla necessità di confrontare e proporre le possibili metodiche di valutazione di intervento, e le relative esperienze, della Riabilitazione Equestre, in ambito neuropsichiatrico. A questo proposito abbiamo rivolto quattro domande ad altrettanti specialisti del settore provenienti da diverse realtà territoriali.

1. Nell’avvicinamento dei giovani pazienti alla Riabilitazione Equestre cosa ritiene sia di fondamentale importanza?

Risponde il Dott. Francesco Manfredi, ortopedico e fisiatra, dirigente Ospedale Giovanni XXIII di Bari, esperto di Riabilitazione Equestre ed Equitazione Paralimpica

“Nella Riabilitazione Equestre è abilità degli operatori e dell'equipe far sentire il giovane paziente, un bambino. Il bambino per quanto portatore di una disabilità più o meno grave, è sempre un bambino, con le sue meraviglie, le sue aspettative, le sue gioie, i suoi capricci e il suo desiderio di giocare. Ma con una regola imperativa della sua infanzia: "deve fare terapia, perché deve migliorare.
Pertanto è di fondamentale importanza riuscire ad effettuare un trattamento riabilitativo valido, mai sostitutivo, ad integrazione di un più ampio progetto per l'autonomia, ma che abbia sempre le caratteristiche di un gioco, lontano fisicamente e psicologicamente dagli ospedali e dalle strutture sanitarie che quotidianamente è costretto a frequentare.”

2. In che modo la Riabilitazione Equestre si può inserire nel più vasto ambito della riabilitazione psichiatrica nelle aree metropolitane?

Risponde il Dott. Elvezio Pirfo, psichiatra, primario del Dipartimento salute mentale ASL To 2, che con i suoi pazienti partecipa al progetto di ippoterapia dell'Associazione Il Bandolo Onlus che si svolge presso il Centro Internazionale del Cavallo La Mandria di Torino, diretto dal Dott. Girardi.

“I disturbi mentali sono malattie per le quali non esiste più l’incurabilità,anche nelle forme cliniche più gravi. E’ stato anche definitivamente evidenziato il rapporto tra ambiente, condizione socioeconomica e sviluppo di questi disturbi: le cure devono basarsi sulle evidenze scientifiche più moderne in senso tecnico e orientarsi all’analisi e alla gestione di tutti i cosiddetti fattori psicosociali, quegli elementi condizionati dagli stili di vita e dalle regole di convivenza delle comunità di appartenenza del paziente. Questo rapporto malattia-ambiente si esaspera nelle aree metropolitane dove il rischio di marginalizzazione sociale correlato ai disturbi mentali diventa un elevatissimo fattore di rischio. Quindi i percorsi riabilitativi, anche quello equestre, sono strumenti fondamentali per il mantenimento del paziente nei circuiti della normalità per tutelarlo come cittadino malato, in grado di esigere il diritto alle cure e al proprio spazio sociale.”

3. Istituzioni universitarie e riabilitazione equestre: un incontro possibile?

Risponde la Prof.ssa Donatella Valente, Professore Associato di terapie riabilitative presso l'Università di Roma la Sapienza, impegnata anche nel progetto "Al Passo!", progetto di ippoterapia organizzato dall'Università La Sapienza con il C.I. Greenfield.

“Si. Nessun approccio terapeutico può sottrarsi alla verifica dell’efficacia dell’intervento e nessuna tecnica riabilitativa può essere utilizzata se non validata attraverso studi sperimentali ed evidenze scientifiche.


Il più recente modello di approccio riabilitativo non si limita al recupero della funzione deficitaria del paziente in ambiente sanitario, ma prevede un approccio di tipo olistico il cui obiettivo è la miglior qualità di vita del paziente inserito nel contesto sociale.

L’università può contribuire a rendere “scientifici” tutti quegli interventi ancora non riconosciuti scientificamente: è necessario impostare studi sperimentali e pubblicare su riviste indicizzate.”

4. Un servizio territoriale così fortemente impegnato nel settore della Riabilitazione Equestre come quello della ASL Roma F, che tipo di collaborazione chiede alla FISE?

Risponde il Dott. Stefano Seripa

Collaborazione, definizione di un protocollo di intesa finalizzato: l'idea è quella, utilizzando fondi regionali specifici (ad esempio quelli per le fattorie sociali), di attivare una struttura che istituzionalmente eroghi prestazioni di Riabilitazione Equestre nei vari settori di interesse, e, al tempo stesso, fornisca un contesto privilegiato per attività formative, tirocini pratici, studi etologico-veterinari. Funzione della ASL è quella di fornire personale clinico e definire percorsi terapeutici; quello della FISE è di fornire knowledge tecnico specifico, definire le attività formative e di tirocinio in collaborazione con la ASL, gestire e coordinare le attività sportive paralimpiche che si svilupperanno in esito ai percorsi di Riabilitazione Equestre.”

5. Per lei che ha una delle più vaste esperienze in Italia nel campo della Riabilitazione Equestre, quali sono le prospettive a cui va incontro questa attività nell’immediato e quali interventi ritiene necessari perché dalla Riabilitazione Equestre si possano ottenere i massimi risultati?

Risponde il Prof. Massimo Frascarelli, neuropsichiatra infantile e fisiatra, già Preside del Corso di Laurea in Terapia occupazionale dell’Università della Tuscia, membro della Commissione Riabilitazione Equestre della FISE

Ritengo che in Italia sia al momento necessaria una normativa che comprenda e regoli tutte le discipline connesse al trattamento assistenziale e terapeutico con animali ( la bozza presentata dovrebbe essere oggetto di ampia discussione)


Per quanto attiene la terapia con equini ritengo che sia utile prospettare corsi di specializzazione che siano compresi all'interno delle discipline universitarie già presenti piuttosto che inventarne altre. In un mondo accademico sin troppo parcellarizzato in corsi di laurea spesso inutili sarebbe un fallimento.
In particolare per quanto riguarda le discipline terapeutiche e pedagogiche con i cavalli è importante dimostrare che i costi sociali , tenendo anche conto dell'indotto prodotto, non superano di molto i costi delle tecniche riabilitative ed assistenziali degli interventi più tradizionali.

6. Il centro internazionale del cavallo ha un ruolo molto preciso e specifico nell’ambito del progetto di riabilitazione psichiatrica tramite l’ippoterapia attivato a Torino: come e perché ha deciso di impegnarsi tanto in questo settore?

Risponde la Dott.ssa Francesca Bisacco, biologa presso il Centro Internazionale del Cavallo di Druento (to), dove si svolge il progetto riabilitativo con pazienti psichiatrici cronici

Il Centro Internazionale del Cavallo, costituito dalla Regione Piemonte, dall’Università degli Studi di Torino, dalla FISE e dall’UNIRE, ha tra gli scopi elencati nell’Atto Costitutivo “la promozione dell’ippoterapia”.

Una delle prime iniziative assunte dalla Fondazione è stata l’istituzione di un master universitario di primo livello in Riabilitazione Equestre, attivato nel 2008 con la collaborazione della Facoltà di Medicina Veterinaria e della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino e del Dipartimento di Riabilitazione Equestre della FISE.

Le positiva esperienza del master, che ha consentito la formazione di 27 esperti, arruolati su base nazionale, ha convinto il Consiglio di Amministrazione ad iniziare anche le attività di ricerca ippoterapica. Il progetto è stato ideato e proposto da un illustre psichiatra, recentemente scomparso: il Prof. Giorgio Bisacco, allora direttore scientifico dell’Associazione il Bandolo che assiste i pazienti psichiatrici. L’idea proposta dal Professore e condivisa dal Centro è stata di verificare, da un punto di vista scientifico, il ruolo che l‘ippoterapia può svolgere nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti psichiatrici. A tal riguardo esistono diverse segnalazioni che ne testimoniano il ruolo positivo, ma nessuna è supportata da un rigoroso progetto scientifico i cui risultati siano oggettivamente valutabili.

Questo è l’intento della sperimentazione intrapresa: valutare e, se possibile, dimostrare l’utilità dell’ippoterapia in un settore della disabilità particolarmente delicato e bisognoso di nuovi ed efficaci metodi di assistenza.

Il Centro, qualora venga dimostrato l’oggettiva validità dell’ippoterapia nel settore psichiatrico, vuole essere, in collaborazione con la FISE, il promotore di questa pratica attraverso corsi di formazione e di specializzazione.
, psichiatra, Dirigente DSM ASL ROMA F, responsabile della Riabilitazione Equestre per la medesima ASL, coordinatore di un progetto di Ippoterapia relativo alla schizofrenia in fase prodromica.

Ufficio stampa FISE
Viale Tiziano 74
0636858003
ufficiostampa@fise.it

mercoledì 16 settembre 2009

2009, ASSISI ENDURANCE & Sistema Eventi.it presentano "Il cavallo una risorsa sociale".



ASSISI ENDURANCE & Sistema Eventi.it



Presentano

TAVOLA ROTONDA SULL’IPPOTERAPIA

IL CAVALLO UNA RISORSA SOCIALE

IL DISEGNO DI LEGGE SULLA RIABILITAZIONE EQUESTRE

Venerdì, 18 Settembre 2009, ore 11.00

Sala Conferenze – Misura Village, Assisi

con il patrocinio del Senato Della Repubblica.

INTERVENTI

On. Dott.ssa Francesca MARTINI, Sottosegretario di Stato al Lavoro, Salute e Politiche Sociali

Sen. Prof. Antonio TOMASSINI, Presidente della Commissione Sanità del Senato della Repubblica e Presidente dell’Associazione Parlamentare Amici del Cavallo

Dr. Luigi MIGNI, Direttore Sanitario dell’Istituto Serafico

Dott.ssa Stefania CERINO, Responsabile del Dipartimento di Riabilitazione Equestre e Equitazione Paralimpica della Federazione Italiana Sport Equestri

Dott.ssa Daniéle Nicolas CITTERIO, Presidente dell’ANIRE

Sig.ra Giovanna PICCOLO, Presidente FISE Valle d’Aosta, Presidente del Centro di Riabilitazione Equestre AVRES ONLUS, Tecnico di Riabilitazione Equestre

Dott.ssa Daniela ZOPPI, Presidente del Centro di Riabilitazione Equestre Villa Buon Respiro San Raffaele

Dott.ssa Annalisa ROSCIO, Presidente del Centro di Riabilitazione Equestre Vittorio di Capua – Azienda Ospedaliera Niguarda

Prof.ssa Anna PASQUINELLI, Cattedra di Neuropsichiatria Infantile presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Firenze e Presidente della sezione per la R.E. dell’Associazione “LAPO” (“Sezione LRE”)

Dott.ssa Heike WEBER, Responsabile attività di Riabilitazione Equestre presso la Federazione Italiana Sport Equestri Umbria

Dott.ssa Nicoletta ANGELINI, Presidente del Centro di Riabilitazione Equestre L’Auriga

Moderatore: Dott.ssa. Manuela LUCCHINI, Giornalista RAI, Radiotelevisione Italiana

PROGRAMMA GENERALE

Ore 11:00 Apertura del Tavolo

Ore 13:30-14:30 Lunch

Ore 14:30 – 14:45 Carosello a Cavallo dei Ragazzi del Centro di Riabilitazione Equestre Villa Buon Respiro San Raffaele e Inaugurazione Pony e Bimby Games

Ore 14:50 Ripresa dei lavori

2009, Stefania Cerino ci comunica i nuovi appuntamenti inerenti Ippoterapia ed Equitazione Paraolimpica

Il 18 settembre in occasione del Campionato Europeo di Endurance che si terrà ad Assisi, è in programma una tavola Rotonda sull’Ippoterapia ed il progetto di legge relativo, attualmente in discussione in commissione Sanità al Senato. Questo incontro sarà particolarmente significativo, perchè interverranno rappresentanti di tutte le diverse “anime” del movimento della Riabilitazione Equestre in Italia, e soprattutto saranno presenti autorevoli esponenti del governo, come l’On. Martini, sottosegretario all SALUTE CON DELEGA AL BENESSERE ANIMALE, E L’On. Sen. Antonio Tommassini, Presidente della Associazione Parlamentari Amici del Cavallo, una organizzazione molto attenta a tutte le problematiche del mondo equestre e della Disabilità. Per la Federazione Italiana Sport Equestri è previsto un intervento della Responsabile del dipartimento Riabilitazione Equestre, cioè.. La sottoscritta.

Per quanto concerne l' Equitazione Paralimpica, in occasione del Campionato Italiano Freestyle che si terrà a La Mandria, Torino, il 10 ed 11 ottobre prossimi, è stato programmato dal Dipartimento Equitazione Paralimpica in collaborazione con il Dipartimento Dressage della FISE, un Trofeo Freestyle riservato ad atleti paralimpici. E’ la prima volta che durante una gara importante come un campionato italiano, i concorrenti normodotati ed i concorrenti disabili gareggiano nella stessa manifestazione. La scelta è assolutamente in linea con quanto previsto a livello internazionale dal C.I.O. e dall’I.P.C., in quanto i Campionato mondiali di Equitazione del 2010 si svolgeranno appunto con questo formula. Il programma del concorso è sul sito FISE, ed anche quello della Tavola Rotonda è sul link della FISE ASSISI ENDURANCE LIFESTYLE. Grazie per la collaborazione!

Stefania Cerino
Responsabile FISE per la Riabilitazione Equestre

sabato 12 settembre 2009

2009, Stefania Cerino, responsabile FISE per la riabilitazione equestre, fonda il gruppo "Cavallo e Disabilità"



Stefania Cerino è una grande appassionata di cavalli, intenditrice di Salto Ostacoli, adesso pratica anche gli attacchi, disciplina nella quale ha vinto il bronzo dei Campionati Nazionali, rappresentando la Campania. Nella vita, Stefania è laureata in Medicina con pù specializzazioni, e si occupa di Riabilitazione ... quindi Equestre! Da alcuni mesi, Stefania è stata inserita come un turbo al Dipartimento competente della FISE, come responsabile.
Stefania, torrente in piena, ha fondato un gruppo "Cavallo e Disabilità". Puoi aggregarti a questo gruppo anche attraverso Facebook al seguente link:

http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=156563115621&ref=share

Nella foto grande Stefania Cerino quando ha vinto la Medaglia di Bronzo al Campionato per Regioni. Nella foto piccola. l'icona che troverete su Facebook (meno sbiadita però)

mercoledì 9 settembre 2009

2009, World Equestrian Games Kentucky 2010, 365 giorni all'inizio!

Mancano 365 giorni all'inizio dei prossimi WEG! I World Equestrian Games sono come i campionati mondiali di calcio, quelli che ultimamente abbiamo vinto a Berlino! Chissà quando li vinceremo nel campo equestre, certo con l'argento degli Europei, sognare non è peccato.
I primi WEG che mi ricordo sono stati quelli dell'Aja (Olanda) vinti da Frank Slootack, nel 1994. Nel 1998 avemmo la fortuna di vederli dalle tribune dello Stadio Flaminio di Roma (io c'ero!). Poi Jerez de la Frontera nel 2002, dove Govoni non andò a dispustare le finale a quattro per pochi centesimi di penalità! Nel 2006 in Germania, ad Aachen. Quella del 2010 è la prima edizione dei WEG fuori del continente europeo. Penso di aver perso solo la prima edizione dei WEG, quella in cui gareggiava ancora un certo cavallo di nome Milton, dài non ditemi che è preistoria!



Per chi non conoscesse la formula ed il regolamento per il salto ostacoli dei WEG, riassumo brevemente: la finale si disputa tra i quattro binomi primi classificati. I quattro cavalieri montano a turno e a rotazione sia il proprio cavallo che quello degli altri tre!
In questo modo si vuole vedere qual'è il miglior cavallo e qual'è il cavaliere più "conoscitore" di cavalli.
Ovviamente vince chi totalizza il minor numero di penalità in quattro percorsi. Al primo medaglia d'oro, al secondo quella d'argento ed al terzo quella di bronzo. Ed al quarto? Quella di legno!

2009, Gianni Govoni, video sconsigliato ai deboli di cuore!

Ero in vacanza, computer e TV mi avevano abbandonato e non mi avevano voluto seguire! Sono giorni che sto cercando di pubblicare qualcosa da dedicare a Gianni Govoni per la sua strepitosa vittoria in Brasile. Sono riuscito a vedere il filmato della sua vittoria, ma non è ancora condivisibile. Ho trovato questo video che dimostra quanto corre Gianni davanti ai salti! E' il mio modo per dirgli grazie per la vittoria.

martedì 8 settembre 2009

2009, La Classifica dei qualificati alla Finale del Global Champions Tour.


Ecco la Classifica definitiva dei qualificati alla Finale del Global Champions Tour, che si terrà a Doha, nel Qatar. Kevin Staut e Gianni Govoni pronti a subentrare.

La Global Champions Tour ha divulgato la Classifica dei 25 primi classificati alla finale che si terrà a Doha. Probabilmente per aver disputato meno tappe, la Medaglia d'Oro dei recenti Campionati Europei, Kevin Staut e Gianni Govoni, vincitore dell'ultima tappa di questo Tour, non sono riusciti a qualificarsi di diritto alla Finale. Ma la speranza (che qualcuno rinunci) è l'ultima a morire! Speriamo bene … certo che per aver vinto l'ultima tappa … sognare non è peccato, io, il cuscino, l'abbreccerei molto forte! Pregasi incrociare le dita.
Se le mie informazioni sono corrette, questa finale sarà disputata la settimana dopo la mitica Fieracavalli di Verona.


1 Edwina ALEXANDER
2 Meredith MICHAELS-BEERBAUM
3 Patrick MC ENTEE
4 Marco KUTSCHER
5 Michel ROBERT
6 Denis LYNCH
7 Ben MAHER
8 Bernardo ALVES
9 Leopold VAN ASTEN
Marcus EHNING
11 Rodrigo PESSOA
12 Jos LANSINK
Roger-Yves BOST
14 John WHITAKER
15 Jessica KÜRTEN
16 Eric LAMAZE
Rolf-Göran BENGTSSON
18 Alvaro DE MIRANDA
19 Daniel ETTER
20 Daniel DEUSSER
Robert WHITAKER
Albert ZOER
23 Richard SPOONER
24 Harrie SMOLDERS
25 Luciana DINIZ
26 Sergio ALVAREZ MOYA
Ulrich KIRCHHOFF
28 Kevin STAUT
29 Judy-Ann MELCHIOR
30 Gianni GOVONI

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