2015, Viaggio nella Mente dei Cavalli: Cosa succede quando
urtano troppo spesso una barriera nel Salto Ostacoli? (Prima parte)
Per capire cosa succede nella mente di un cavallo che, premeditatamente, viene “sbarrato” (fargli prndere volutamente una barriera durante il Salto), sono andato a chiederlo al Prof. Skinner, che ha passato una vita a studiare il comportamento degli animali, la loro capacità di apprendimento, la possibilità di condizionamento a svolgere azioni, ecc. Insomma, collega del più celebre Pavlov, quello dei riflessi salivari dei cani quando sentivano la campanellina “la zuppa l’è cott’ ! La zuppa l’è cott’!”
Skinner ha sviluppato la teoria del Condizionamento operante.
Chi era Skinner? Quello che ha inventato la Skinner box, no,
non è parente alla X-Box per i giochi al computer! La Skinner Box, di
banalissima quanto geniale concezione, è una scatola per capire come funziona
il nostro apprendimento con il condizionamento operante, appunto.
Skinner si è fatto fregare il brevetto commerciale dei
beverini automatici e sta ancora un pò arrabbiato! Scherzo, la verita è che chi
ha commercializzato i beverini o mangiatoie automatiche, si é
inspirato alla Skinner box. Questa scatola (box), era poco più grande di
una scatola per le scarpe e Skinner mise dentro un piccione.
Cosa s’inventò Skinner per alimentarlo quando non c'era?
Collegò una mangiatoia all'esterno della scatola con un anello all'interno
della stessa. Quando il piccione avrebbe azionato, anche a caso, quell'anello,
si apriva la mangiatoia e avrebbe avuto in premio il cibo: la prima volta
casualmente, successivamente perché aveva compreso il meccanismo. Cosa succede nel
box dei nostri cavalli con i beverini e/o mangiatoie automatiche? Uguale, no?
Skinner aveva dimostrato:
Condizionamento operante = risultato
azione personale = ricompensa
Il Condizionamento operante è quello che si fa (uomini ed
animali) per far accadere quello che abbiamo imparato che accada. Per es. non
avendo le istruzioni, abbiamo imparato come funziona un elettrodomestico: premi
da qualche parte, gira qualche manopola e vedi cosa succede!
Nel Condizionamento Operante, ampiamente indagato da
Skinner, l'animale (il cavallo) impara che un particolare comportamento produce
una determinata conseguenza: se è positiva (assenza di sforzo), il cavallo
ripeterà il comportamento; se negativa (dolore), invece, non lo ripeterà. Se saltare
causerà sforzo o dolore vorrà saltare più? vi trovate?
Secondo la legge dell'effetto (Thorndike, Skinner), infatti,
il comportamento è determinato dalle sue conseguenze. Le risposte diventano più
probabili come risultato di alcune conseguenze e meno probabili come risultato
di altre, traduco: Il vostro cellulare funziona se vi siete ricordati di
ricaricarlo!
Usando questa logica, vi domando “Stiamo anche capendo
perché un cavallo s’ingrana, cioè non salta più, vero?
Facciamo una prova, “parafrasiamo” l’affermazione di Thorndike
e Skinner in questo modo: Le risposte diventano più probabili (salto) come
risultato di alcune conseguenze e meno probabili (quindi rifiuti o errori) come
risultato di altre, per es. quelle che causano dolore o sforzi, vi trovate?
Avrete già capito dove voglio arrivare! Continuo, posso?
Le risposte diventano più probabili (salto) come risultato
delle conseguenze delle azioni giuste del cavaliere e meno probabili (quindi
rifiuti o errori) come risultato di altre, in questo caso azioni sbagliate del
cavaliere, che causano dolore o sforzo, vi trovate? Ho detto qualcosa di nuovo?
Quindi, Thorndike e Skinner ci hanno spiegato come ragionano
i cavalli perché hanno studiato come si comportano gli animali e come li si
possono condizionare.
Abbiamo anche capito di chi è la responsabilità, in bene o
in male, di qualsiasi azione del cavallo montato?
Probabilmente senza averli studiati ma un dubbio mi viene, Steinkraus,
medaglia d’oro alle Olimpiadi di Los Angeles nel Salto Ostacoli, scrive nel suo
libro una frase che traduco in italiano più o meno così: “La responsabilità di
un errore del binomio è prevalentemente del cavaliere perché non avrà fatto
abbastanza per evitarlo!”
Insomma, tutto comincia a quadrare, vero?
Sapete perché mi viene in mente che Steinkraus abbia
studiato Skinner? Perché i suoi allievi raccontano che per lui esisteva una
razza di cavalieri che denominava “Cavalieri con cervello di piccione”! Cosa
facevano questi cavalieri? Questi cavalieri avevano imparato che se un cavallo
urtava contro una barriera (i piccioni avevano imparato che se tiravano un
anello), il salto di dopo, provando ancora dolore, era più alto, cioè si
sforzava di più! (se il piccione tirava più volte l’anello mangiava di più!)
Per cui questi Piccioni, pardon Cavalieri dal cervello di Piccione, come li
soprannominava lui, utilizzavano (con il cavallo) il Condizionamento Operante
con rinforzo negativo del dolore, provocato dall’aver sbattuto contro la
barriera nel salto precedente. La differenza, che i Cavalieri con Cervello di
Piccione non si erano accorti, era che il piccione provava piacere mentre il
cavallo no, bella differenza vero?
Divago un attimo, se voi vi trovaste di fronte ad un bivio
con entrambe le strade impervie: baratro o fiamme, voi, che fareste? Con che
stato d’animo vi trovereste?
Domanda per voi: Un cavallo che sta provando dolore perché
ha sbattuto contro una barriera, che conosce lo sforzo che deve compiere per
saltare qualcosa che sa di non farcela, cosa sta provando quando si sta
avvicinando l’ostacolo in una condizione a lui non favorevole? Cosa volete che
faccia prima di arrivare a quel salto?
Altra domanda per voi: Se un cavallo è abituato a sentire le
azioni del cavaliere per saltare e non urtare la barriera, improvvisamente
sente che le azioni del cavaliere (peggio ancora se premeditate) lo portano a
sentire dolore (urtare la barriera), poi si accorge che il cavaliere sta per
ripetere queste ultime azioni, secondo voi, che reazione istintiva volete che
abbia? Quanto tempo impiegherà per associare Salto = Dolore? Sulla base del Condizionamento
Operante, come volete che non sappia distinguere le azioni del cavaliere per non
prendere la barriera da quelle per prenderla?
Morale:
Un certo Prof. Popper che effettuava lo studio critico della natura e dei
limiti della conoscenza, asseriva che “l’Ameba ed Albert Einstein procedono
allo stesso modo: per tentativi ed errori e la sola differenza rilevabile nella
logica che guida le loro azioni è data dal fatto che i loro atteggiamenti nei
confronti dell'errore sono profondamente diversi: difatti Einstein assumeva un
atteggiamento critico rispetto alle sue azioni! Mentre l'ameba morirà a
causa dei suoi errori, Einstein sopravviverà proprio grazie ai suoi
errori." Tu che cavaliere sei? Cavaliere Ameba o Einstein?
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