giovedì 29 gennaio 2015

2015, Controllare L'Aggressività Negli Sport Equestri (By Stefania Cerino) Rimedi: Combattere lo Stress e Incontri di Gruppo.

2015, Controllare L'Aggressività Negli Sport Equestri (By Stefania Cerino) Rimedi:  Combattere lo Stress e Incontri di Gruppo.

Leggere Stefania Cerino è un vero piacere, perchè subito ti rendi conto della Sua competenza nel lavoro che svolge tutti i gironi. Mi è piaciuto molto questo articolo che mi ha inviato perchè affronta il problema "CERCANDO" una soluzione, cioè un punto di vista costruttivo, mi permettete? Finalmente!!!! Grazie Stefania! Questo articolo può piacere o meno, di sicuro Stefania ci sta offrendo un punto di vista utile, perchè è importante uscire dal problema! Ognuno avrà la propria ricetta "diversa"? E allora che aspettate a metterla in pratica?

Quasi come una "provocazione letteraria", Stefania ha invitato anche me a scrivere qualcosa in merito, spero di non deludere nè lei e nè voi. Vi voglio solo anticipare una cosa: Scommettiamo che vi dimostro che "Chi sbarra i cavalli, in realtà insegna loro a fare errore?" Cosa ci vogliamo scommettere? E nel mentre che vado ad affilare le lame, pardon le penne, eccovi l'articolo di Stefania: mi raccomando, orientiamoci verso le soluzioni!

Numerosi recenti avvenimenti di “cronaca equestre” hanno portato a disquisire sui più frequentati social il problema del controllo dello stress da parte dei tecnici equestri.
Fermo restando che lo stress, soprattutto quello positivo, è una sorta di “carica” naturale per tutti gli sportivi,  che magari fa osare il gesto atletico che non si era mai osato, o fa aumentare la resistenza al di là di quanto ipotizzato, non si può però non sottolineare che l’eccesso di stress induce a reazioni e comportamenti che spesso travalicano i limiti dell’accettabilità. 
Stress in inglese significa sforzo; inizialmente il termine era usato in ingegneria  per indicare la tensione interna di un materiale, mentre lo “stressor” era l’agente che adoperava la sua “forza” per cambiare il materiale.  Il termine è poi passato nella pratica medica attorno agli anni 50 del secolo scorso e, a volte a torto, a volte a ragione, è entrato poi  nel linguaggio di tutti i giorni.  E se ci si rifà all’attuale concetto di salute dell’OMS , cioè “La salute è il completo benessere psicofisico”, si vede come qualsiasi fattore stressogeno possa essere potenziale  causa  di malattia o disagio psichico.


Tra le cause più importanti di stress si trovano  oltre a divorzio e separazione (rispettivamente al primo e secondo posto) anche i problemi lavorativi. Tra i lavori più impegnativi ci sono certamente tutti quelli connessi con l’educazione e la didattica, anche in campo sportivo. Gli istruttori sportivi sono dei grandissimi punti di riferimento per i giovani, modelli da imitare (a volte non solo nel bene) e quindi vivono il loro compito professionale in un insieme dove sono tante le forze che agiscono, come l’essere, restare ed essere giudicati all’altezza del proprio compito, dimostrare di avere quel “qualcosa in più” per cui gli altri (gli allievi) si fidano e seguono consigli e metodi, non dispiacere ai genitori degli allievi, che, nella quasi totalità dei casi, pensano che i propri figli potrebbero fare di più, non siano adeguatamente valorizzati, potrebbero avere maggiori opportunità….
a questo, nel particolare campo degli sport equestri,va aggiunto che il lavoro è spesso precario, che non c’è alcuna certezza di “carriera” e tutele amministrative e giuridiche in caso di guai, 


che spesso al ruolo di semplice “istruttore” ne sono legati altri con implicazioni economiche (vendita dei cavali). Tutti potenziali fattori scatenanti di stress.

La prof. ssa Daniela Alliani in suo scritto sui disagi psicologici da stress relativi al mondo del lavoro nota  che essi possono“…..condurre ad un ripiegamento su se stessi, alla riduzione della concentrazione, a comportamenti di evitamento della situazione temuta, fino alla depressione/autoesclusione, o ad un aumento della aggressività auto ed eterodiretta per acting-out. “  

Non si sa come uscirne e si diventa violenti. Questa non è una giustificazione per gli episodi di violenza, ma un modello di riferimento per capire come si strutturano e come, soprattutto, la percezione  della persona stressata da parte del mondo esterno possa essere assolutamente diversa a seconda del momento in cui ci  si è relazionati con essa.
Il problema diventa quindi : chi ha a che fare con lavori particolarmente stressanti, quali capacità deve avere per essere in grado di controllare ed indirizzare in modo positivo e non negativo questa “forza” che agisce sulla psiche”??  La mancata risposta a questa domanda porta inevitabilmente a scivolare verso la Sindrome da Burnout, cioè quella forma di stanchezza, senso di scarsa realizzazione personale e cinico disinteresse per il proprio lavoro che può poi  esitare in comportamenti aberranti.
Per non complicare troppo il discorso, pare opportuno evidenziare alcuni suggerimenti per il controllo dello stress da lavoro, che, applicati nel modo corretto, potrebbero agire efficacemente sulla prevenzione prima e sulla gestione dell’evento”critico” in seguito.

TEST attitudinali – Interviste e test psicologici sulla valutazione dello stress scientificamente validati potrebbero essere un buon modo per individuare all’inizio di un percorso lavorativo se quel determinato candidato ha o meno le attitudini per svolgere un certo tipo di mansioni.
FOCUS group – periodici incontri dei lavoratori del settore, in questo caso dei tecnici equestri,   gestiti da esperti,  per raccogliere giudizi, opinioni, problemi,  riguardanti il settore, l’attività, le competenze, le singole esperienze od altro. Una sorta di “aggiornamento” mirato però alla persona e non alla tecnica.
Una volta effettuato questo “monitoraggio” si potrebbero individuare strategie di intervento a livello individuale e generale . in particolare a livello individuale si potrebbe agire lavorando sul potenziamento delle capacità del singolo e facilitando le strategie coping dello stress, con incontri di counseling, tecniche di rilassamento, ecc.

Passando all’interazione tra il singolo individuo e l’organizzazione di riferimento, l’azione sul miglioramento della situazione “persona-ambiente” (anche relativamente a sicurezza economiche, contrattuali, assicurative) , carichi di lavoro, relazioni con gli altri colleghi,  condivisione partecipata degli obiettivi e dei risultati, mirerebbe a creare una struttura “protettiva” di riferimento  che non lascerebbe più il singolo in balia degli eventi e del suo stress.
Si cita per tutti la tecnica dello Stress inoculation Training, che, come una vaccinazione contro le malattie organiche, evita o attenua gli effetti devastanti di una malattia non eliminando gli agenti patogeni ma potenziando le difese dell’organismo, inoculando dosi attenuate di agenti stressanti da cui ci si vuole rendere immuni.

Questo vuol dire formare/informare le persone rendendole consapevoli dei livelli di stress cui vanno incontro, imparare a riconoscerli, evidenziare le capacità interpersonali di reazione per poter usare lo stress in modo positivo e costruttivo, sviluppare "coping skills" cioè competenze e abilità a cui ricorrere per aumentare le proprie  innate capacità di tolleranza e resistenza così da gestire  le emozioni  ed evitare costi  (personali ed altrui)  nelle situazioni stressanti . 

Un po’ come succede nei programmi di desensibilizzazione per la fobie degli aerei, le persone vengono, in modo controllato, sottoposte a vivere a situazioni stressogene, per individuare e sperimentare le proprie capacità di reazione e controllo. E’ chiaro che non è questo il luogo per approfondire tecniche psicologiche particolari, va sottolineato però che tali programmi sono di competenza specialistica e vanno attuati da personale sanitario opportunamente  formato e con esperienza. Forse per la Federazione Sport Equestri potrebbe apparire un programma  troppo ambizioso e complesso, ma certamente offrirebbe, in prospettiva, grandissime opportunità qualificanti per i propri tecnici, con una benefica ricaduta su tutto il settore, nelle sue componenti umane (che a volte si riescono a difendere) ed animali(che purtroppo altrimenti saranno sempre soccombenti). 
Stefania Cerino                                  
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