Leggere Stefania Cerino è un vero piacere, perchè subito ti rendi conto della Sua competenza nel lavoro che svolge tutti i gironi. Mi è piaciuto molto questo articolo che mi ha inviato perchè affronta il problema "CERCANDO" una soluzione, cioè un punto di vista costruttivo, mi permettete? Finalmente!!!! Grazie Stefania! Questo articolo può piacere o meno, di sicuro Stefania ci sta offrendo un punto di vista utile, perchè è importante uscire dal problema! Ognuno avrà la propria ricetta "diversa"? E allora che aspettate a metterla in pratica?
Quasi come una "provocazione letteraria", Stefania ha invitato anche me a scrivere qualcosa in merito, spero di non deludere nè lei e nè voi. Vi voglio solo anticipare una cosa: Scommettiamo che vi dimostro che "Chi sbarra i cavalli, in realtà insegna loro a fare errore?" Cosa ci vogliamo scommettere? E nel mentre che vado ad affilare le lame, pardon le penne, eccovi l'articolo di Stefania: mi raccomando, orientiamoci verso le soluzioni!
Numerosi recenti avvenimenti di “cronaca equestre” hanno
portato a disquisire sui più frequentati social il problema del controllo dello
stress da parte dei tecnici equestri.
Fermo restando che lo stress, soprattutto quello positivo, è
una sorta di “carica” naturale per tutti gli sportivi, che magari fa osare il gesto atletico che non
si era mai osato, o fa aumentare la resistenza al di là di quanto ipotizzato,
non si può però non sottolineare che l’eccesso di stress induce a reazioni e
comportamenti che spesso travalicano i limiti dell’accettabilità.
Stress in inglese significa sforzo; inizialmente il termine era usato in ingegneria per indicare la tensione interna di un materiale, mentre lo “stressor” era l’agente che adoperava la sua “forza” per cambiare il materiale. Il termine è poi passato nella pratica medica attorno agli anni 50 del secolo scorso e, a volte a torto, a volte a ragione, è entrato poi nel linguaggio di tutti i giorni. E se ci si rifà all’attuale concetto di salute dell’OMS , cioè “La salute è il completo benessere psicofisico”, si vede come qualsiasi fattore stressogeno possa essere potenziale causa di malattia o disagio psichico.
Tra le cause più importanti di stress si trovano oltre a divorzio e separazione
(rispettivamente al primo e secondo posto) anche i problemi lavorativi. Tra i
lavori più impegnativi ci sono certamente tutti quelli connessi con
l’educazione e la didattica, anche in campo sportivo. Gli istruttori sportivi
sono dei grandissimi punti di riferimento per i giovani, modelli da imitare (a
volte non solo nel bene) e quindi vivono il loro compito professionale in un
insieme dove sono tante le forze che agiscono, come l’essere, restare ed essere
giudicati all’altezza del proprio compito, dimostrare di avere quel “qualcosa
in più” per cui gli altri (gli allievi) si fidano e seguono consigli e metodi,
non dispiacere ai genitori degli allievi, che, nella quasi totalità dei casi,
pensano che i propri figli potrebbero fare di più, non siano adeguatamente
valorizzati, potrebbero avere maggiori opportunità….
a questo, nel particolare
campo degli sport equestri,va aggiunto che il lavoro è spesso precario, che non
c’è alcuna certezza di “carriera” e tutele amministrative e giuridiche in caso
di guai,
che spesso al ruolo di semplice “istruttore” ne sono legati altri con
implicazioni economiche (vendita dei cavali). Tutti potenziali fattori
scatenanti di stress.
La prof. ssa Daniela Alliani in suo scritto sui disagi
psicologici da stress relativi al mondo del lavoro nota che essi possono“…..condurre ad un ripiegamento su se stessi, alla riduzione della
concentrazione, a comportamenti di evitamento della situazione temuta, fino
alla depressione/autoesclusione, o ad un
aumento della aggressività auto ed eterodiretta per acting-out. “
Non si sa come uscirne e si diventa violenti. Questa non è una
giustificazione per gli episodi di violenza, ma un modello di riferimento per
capire come si strutturano e come, soprattutto, la percezione della persona stressata da parte del mondo
esterno possa essere assolutamente diversa a seconda del momento in cui ci si è relazionati con essa.
Il problema diventa quindi : chi ha a che fare con lavori
particolarmente stressanti, quali capacità deve avere per essere in grado di
controllare ed indirizzare in modo positivo e non negativo questa “forza” che
agisce sulla psiche”?? La mancata
risposta a questa domanda porta inevitabilmente a scivolare verso la Sindrome
da Burnout, cioè quella forma di stanchezza, senso di scarsa
realizzazione personale
e cinico disinteresse per il proprio lavoro che può
poi esitare in comportamenti aberranti.
Per non complicare troppo il discorso, pare
opportuno evidenziare alcuni suggerimenti per il controllo dello stress da
lavoro, che, applicati nel modo corretto, potrebbero agire efficacemente sulla
prevenzione prima e sulla gestione dell’evento”critico” in seguito.
TEST attitudinali – Interviste e test psicologici
sulla valutazione dello stress scientificamente validati potrebbero essere un
buon modo per individuare all’inizio di un percorso lavorativo se quel
determinato candidato ha o meno le attitudini per svolgere un certo tipo di
mansioni.
FOCUS group – periodici incontri dei lavoratori del
settore, in questo caso dei tecnici equestri, gestiti
da esperti, per raccogliere giudizi,
opinioni, problemi, riguardanti il
settore, l’attività, le competenze, le singole esperienze od altro. Una sorta
di “aggiornamento” mirato però alla persona e non alla tecnica.
Una volta effettuato
questo “monitoraggio” si potrebbero individuare strategie di intervento
a livello individuale e generale . in particolare a livello individuale si
potrebbe agire lavorando sul potenziamento delle capacità del singolo e
facilitando le strategie coping dello stress, con incontri di counseling,
tecniche di rilassamento, ecc.
Passando all’interazione tra il singolo individuo e
l’organizzazione di riferimento, l’azione sul miglioramento della situazione
“persona-ambiente” (anche relativamente a sicurezza economiche, contrattuali,
assicurative) , carichi di lavoro, relazioni con gli altri colleghi, condivisione partecipata degli obiettivi e dei
risultati, mirerebbe a creare una struttura “protettiva” di riferimento che non lascerebbe più il singolo in balia
degli eventi e del suo stress.
Si cita per tutti la tecnica dello Stress inoculation
Training, che, come una vaccinazione
contro le malattie organiche, evita o attenua gli effetti devastanti di una
malattia non eliminando gli agenti patogeni ma potenziando le difese
dell’organismo, inoculando dosi attenuate di agenti stressanti da cui ci si
vuole rendere immuni.
Questo vuol dire
formare/informare le persone rendendole consapevoli dei livelli di stress cui
vanno incontro, imparare a riconoscerli, evidenziare le capacità interpersonali
di reazione per poter usare lo stress in modo positivo e costruttivo, sviluppare "coping skills"
cioè competenze e abilità a cui ricorrere per aumentare le proprie innate capacità di tolleranza e resistenza
così da gestire le emozioni ed evitare costi (personali ed altrui) nelle situazioni stressanti .
Un po’ come
succede nei programmi di desensibilizzazione per la fobie degli aerei, le
persone vengono, in modo controllato, sottoposte a vivere a situazioni stressogene,
per individuare e sperimentare le proprie capacità di reazione e controllo. E’
chiaro che non è questo il luogo per approfondire tecniche psicologiche
particolari, va sottolineato però che tali programmi sono di competenza
specialistica e vanno attuati da personale sanitario opportunamente formato e con esperienza. Forse per la
Federazione Sport Equestri potrebbe apparire un programma troppo ambizioso e complesso, ma certamente
offrirebbe, in prospettiva, grandissime opportunità qualificanti per i propri
tecnici, con una benefica ricaduta su tutto il settore, nelle sue componenti
umane (che a volte si riescono a difendere) ed animali(che purtroppo altrimenti
saranno sempre soccombenti).
Stefania Cerino Equifare: Fare Equitazione by Roberto Bellotti is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
Ti piace Equifare? Clicca anche tu "Mi piace"
Nessun commento:
Posta un commento