A Valencia è cominciata la stagione all’aperto dei nostri beniamini nell’ormai consacrato circuito “Global Champions Tour”. Mi dispiace tanto per la Coppa delle Nazioni, ormai i migliori cavalieri si vedono solo in questo circuito. Già ebbi modo di parlare bene del Global quando notai che porta alla ribalta anche sedi di gara che non possono rientrare nel circuito della Coppa delle Nazioni, infatti, quest’ultima è limitata alle sedi delle squadre partecipanti alla Super League, una sorta di Campionato tra le squadre più forti del momento. Ma torniamo a parlare di Global … Spettacolare la sede: la Città delle Arti e dalle Scienza, credo che qualcosa la si vede nell’immagine di apertura. Campo gara e prova separati da tribune e tensostrutture per gli spettatori. Fondo? In sabbia, ahimè, silicea ovviamente. Tra poco la useranno talmente in tanti che te la tireranno dietro! Dimensioni del campo? Appena più grande dei nuovi e recenti indoor. Ho avuto l’impressione che l’indoor di Ginevra fosse più grande, ma sai com’è? Per televisione …... tutto è possibile. Ostacoli? Niente male, molto variopinti, ma neanche tanto particolarmente spettacolari o fantasiosi. Giro non particolarmente difficile, a stento una linea di tre ostacoli (escluso la doppia gabbia), molte linee da due salti, hanno usato tante di quelle telecamere che veniva mal di testa a riepilogare il giro, perciò ve lo risparmio. Il tipo di gara del Global Champions Tour è il due manche con barrage. Questa volta solo in 18 hanno avuto accesso al secondo giro. Toh chi si rivede, l’oro olimpico delle Olimpiadi di Pechino: Eric Lamaze con Hickstead, Laura Kraut con Cedric, Roger-Yves Bost con Ideal de la Loge, Eric Van der Vleuten con un nuovo cavallo Kaid, Patrick Mc Entee, Harrie Smolder. Marco Kutscher presenta un Clintus 3 niente male, Ludger Beerbaum monta un Chaman un po’ disastroso, L’avara TV non ci ha fatto vedere fior di campioni, motivo? Non stavano molto in forma. Al GCT, la TV è diventata più avara, perché fa vedere la metà dei partenti che in World Cup: 18, invece dei 40. Eppure di novità di cui parlare e far vedere erano tantissime, per esempio il ritorno di Meredith, Okidoki sotto un nuovo cavaliere, ecc. Vittime illustri di Valencia? Sembra impossibile, ma tra queste, si annovera Nick Skelton, Rodrigo Pessoa, Richard Spooner, Kevin Staut e Michel Robert, tanto per citare solo il fondo della classifica! Figurati gli Italiani! Non è vero, invece. Per l’Italia c’era un certo Natale Chiaudani, reduce da un ottimo 12° posto alla finale World Cup di Ginevra. Si, sì, è andato alla seconda manche, dove il Gufo l’ha colpito praticamente all’ultimo ostacolo, una gabbia trasparente, altrimenti andava anche lui al barrage. Scusi, buon uomo, chi si è qualificato al Barrage? Markus Ehning, Jos Lansink e Timothee Anciaume. Quest’ultimo entra per primo, non sembra correre abbastanza, ma fa netto. Entra Jos Lansink con Va … lentina, ma non è vero, anzi corre! Supera il francese nel tempo, ma il Gufo lo colpisce all’ultimo ostacolo. Markus? Netto e corre, ma non abbastanza ….
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1 Lamm de Fetan Timothée Anciaume
2 Sabrina 327 Marcus Ehning
3 Valentina van 't Heike Jos Lansink
4 Hickstead Eric Lamaze
5 Clintus 3 Marco Kutscher
6 Carlina Pius Schwizer
7 SNAI Seldana di Campalto Natale Chiaudani
8 Cabreado S.E. Daniel Deusser
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