2014, CEF Pratoni del Vivaro: Ma Si Può Mai Starne Senza? (by Stefania Cerino)
Dicevi CEF e pensavi ad uno spazio praticamente infinito di verde, alberi, muschio, nebbia, aria pungente, cavalli al paddock, galoppate sotto il sole o la pioggia, ostacoli fissi, campionati italiani di salto ostacoli, saggio delle scuole…
Dicevi CEF e pensavi ad uno spazio praticamente infinito di verde, alberi, muschio, nebbia, aria pungente, cavalli al paddock, galoppate sotto il sole o la pioggia, ostacoli fissi, campionati italiani di salto ostacoli, saggio delle scuole…
(foto di Roberto Bellotti ai Word Equestrian Game - Pratoni del Vivaro 1998)
Dicevi CEF e vedevi e
sentivi il sussurrare silenzioso degli zoccoli sul terreno soffice ed umido,
vedevi e sentivi il respiro vaporoso
materializzarsi dalle narici dei cavalli, vedevi e sentivi l’odore acre del
sudore dopo l’impegno della gara, la voce dello speaker che chiama, la campana
che suona, il tintinnio di coppe e medaglie nelle premiazioni, le urla e le
risate dei piccoli cavalieri delle ponyadi….
Dici CEF e non vedi altro che spazi vuoti ed abbandonati,
non senti rumore di zoccoli, né affanni di galoppi allo spasimo, ti guardi
intorno e scopri le desolazione dei luoghi abbandonati al loro destino, la
ruggine e l’oblio che pian piano divorano tutto, le strutture, i box, gli
ostacoli, i campi, i ricordi, i sogni, le speranze….
Il CEF è in rovina. Sì il CEF è in rovina, ma ha un’anima
viva, piena ed attiva fatta da tutti coloro che possono condividere queste
sensazioni, da tutti coloro che non si vogliono arrendere al malgoverno, alla
burocrazia, alle risposte di comodo e agli interventi di facciata, un’anima
fatta da chi non si tira indietro e con scope, ramazze e secchi cerca di
ripristinare lo spazio dei sogni e dei ricordi, da chi con tenace caparbietà
continua a chiedere ragioni dello scempio, si da da fare a proporre o cercare
soluzioni, da chi non vuole lasciare il CEF ad un destino infelice deciso non
si sa da chi e perché, ma vuole continuare a viverci a viverlo ed a farlo
vivere con la gioia, la soddisfazione e l’entusiasmo di sempre.
Per questo il destino del CEF non è segnato: finchè ci sarà anche un solo cavaliere disposto a non
cancellare i suoi ricordi, ci sarà una possibilità di continuare a mantenere in
vita un patrimonio degli sport equestri ed un luogo delle emozioni per tutti
noi che questo sport amiamo profondamente.
Stefania Cerino
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