domenica 28 giugno 2009

2009, Giugno, Montecarlo, Global Champions Tour, Chi Ha Vinto? Ho Visto in TV.


Nella foto Richard Spooner con Cristallo
5° tappa del Global Champions Tour svoltasi davanti al Principe Alberto di Monaco (ed alle sorelle Caroline e Stephanie), praticamente dove fanno il circuito di Formala 1 delle auto, un po’ più vicino al porto, sai com’è? Se qualcuno voleva vedere i cavalli dalla barca senza sbarcare, mica li potevi costringere! Cioè qualcuno ha inventato la moda di fare i concorsi in Piazza, magari sotto un signor Palazzo Reale, da qui tutti hanno seguito la moda! E poiché non ci sono molti Re a disposizione con i loro Palazzi Reali, allora hanno pensato ad un Principato, però lì il Principe c’è e perciò è più bello! Scherzo: Montecarlo è Montecarlo! Quest’anno è la seconda edizione del Global Champions Tour in questo posto, l’anno scorso non sono stato capace di vederlo, quest’anno al grido costi quel che costi, senza andare fino a lì, ci sono riuscito. Per TV. Più o meno avete già capito che il concorso di Salto Ostacoli si è svolto al porto, sabbia tipo silicea, ampiezza dell’Arena, preparata per l’occasione, quanto un indoor: ci mancava solo il tetto. I cavalli avranno pensato: “ma non stiamo a giugno?” E perciò ci mancava il tetto. Chi lo sa, forse faranno in tempo a costruirlo quest’inverno, sai mai? Le telecamere non mi hanno fatto vedere bene, ma ho avuto l’impressione che il Campo Prova fosse più grande del campo gara, come mai? Boh? Chi lo sa, forse dalle barche non si vedeva il campo prova. Però dal campo prova, si vedevano gli alberi delle barche. Oddio, ho dimenticato l’orologio! Che problema c’è! Basta che guardi la torre, c’è un orologio così! Qualche balcone aveva Vista Privilegiata, un po’ come a Napoli e a Cannes. Poi gli altri edifici che delimitavano il campo gara, sono stati trasformati in tribune VIP. Le tribune più comode consentivano l’allestimento di tavolini per le consumazioni. Sia mai sporgevi con il bicchiere di birra dalla tribuna mentre gareggiava chi penso io, quella birra non rimaneva là. Devo fare i complimenti alla Regia televisiva, perché, quando finiva un percorso, assieme alle ripetizioni del video dei salti, l’ immagine sullo schermo TV e sull’ormai irrinunciabile megaschermo di piazza, veniva divisa a metà: in una metà si vedeva il binomio che aveva appena finito il percorso e nell’altra metà si vedeva l’euforia o la delusione dei tifosi o dei familiari del suddetto binomio. Morale della favola: vi credete che solo gli Ippobabbi saltano assieme ai loro figli che si cimentano in campo? In realtà la palma per “il familiare che partecipava di più” l’ha vinta il marito di Jessica Kurten, i suoi momenti oscillatori sincronizzati con i salti sono stati imitati “affettuosamente” anche da Principi e familiari. La tifosa più accanita e che si spellava le mani per i suoi amici era Jonella Ligresti in giubbino rosso e chioma sciolta. Premio per la distrazione al telecronista, molto più esperto questo piuttosto che quello di Arezzo per intenderci, si è meravigliato che Okidoki abbia fatto tre barriere, vabbè dobbiamo scusarlo non aveva la scritta in sovraimpressione, quel cavallo era un altro, non il magico Okidoki! Andiamo al sodo, sapete che il Global Champions Tour si disputa su due giri più barrage? Conclusione: finisce sempre a luci artificiali. Chi hanno fatto vedere per TV? Il percorso base dei 15 qualificati per il secondo giro, il secondo giro di questi 15 e poi il barrage. Non sono riuscito a sapere chi fosse il Direttore di Campo, Chef de Piste, certo che ne ha tirato fuori una interessante e curiosa: Il secondo giro era praticamente il primo “alla rovescia”, tranne per qualche salto e girati “dovutamente” gli oxer, i numeri e le bandierine. Un po’ scansafatiche forse? O estroso? Io depongo per quest’ultima ipotesi. Altra cosa curiosa: un ostacolo saltato in un verso, praticamente nessuno l’ha fatto cadere, saltato nel verso opposto, su 15 binomi, forse solo in 6 l’hanno superato indenne. Di questi 6, solo quattro sono andati in barrage e sono entrati nell’ordine Richard Spooner con Cristallo, Rodrigo Pessoa con Let’s Fly, Alvaro De Miranda con Picolien, John Whitaker con Casino. Il marito di Jessica Kurten non c’è l’ha fatta ad entrare in barrage, così come tanti altri binomi di grosso calibro: dirveli tutti è un impresa, non un articolo! Però una cosa ve la devo dire: al Global Champions Tour non vengono cavalli, bensì elicotteri che “scavalcano” ostacoli da 160 cm e con qualsiasi distanza sbagliata mettevano i cavalieri. Qualche barriera è caduta non con gli arti anteriori o posteriori, bensì per la “pancia” del cavallo: poveretto, purtroppo lo metteranno a dieta! Al barrage dunque: entra Spooner per primo con il mitico Cristallo. Richard non nasconde i limiti del cavallo, già nelle due manche precedenti aveva avuto difficoltà a girare, figuriamoci adesso che c’è il barrage. Difatti, prima di cominciare, mostra un ostacolo al proprio cavallo, come per dirgli “Guarda che quando giriamo, questo è quello che devi saltare”: tempo? 35 sec e 46 cent., non suona male, ma le difficoltà nelle girate si sono viste tutte, ovviamente quell’ostacolo è andato bene. Entra De Miranda con Picolien, percorso fluido, c’è l’avrà fatta? Nooooooo, mica è Rodrigo Pessoa come a Roma … ehm ehm, touc touc … nemmeno Rodrigo c’è l’ha fatta, anzi è dopo De Miranda. Attenzione chi sta per entrare in campo? John Whitaker: che casino sugli spalti, accidenti che confusione: Casino è anche sotto la sella di John! Ma perché questi stranieri mettono nomi italiani ai loro cavalli? Per prendere in giro l’UNIRE? Boh? Che ne so io? Dunque, John fa vedere la differenza tra lui, pardon LUI e gli altri di come si fa un barrage. La regia inquadra il pubblico e qualche Maestà che salta sul trono contemporaneamente a John. Dalla mia comoda poltrona, incomincio a sedermi punta punta per avvicinarmi allo schermo e le mie gambe “speronano” i sostegni della poltrona, la mia bocca esclama da sola, mentre io sto speronando, “Che c…aspita di girate! Dai John!” E dopo l’ultima girata, ed io do l’ultima speronata alla poltrona, il pubblico già esulta in piedi. Un po’ presto però: quando Casino ferma il cronometro, John si gira e vede una triste barriera a terra. Sarà per la prossima volta. Il tempo? quasi mezzo secondo in meno! Mentre mi accingo a chiamare il maniscalco, pardon il falegname per quell’ennesimo ferro perso, pardon piede della poltrona che cede quando mi abbatto all’indietro per la delusione, uno speaker americano ricorda che Richard Spooner e Cristallo avevano già vinto lo scorso anno. Com'era la storia di quel cavallo che non girava?
Roberto Bellotti

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