Nella foto Clarissa Crotta
Forse già dallo scorso anno, anche il Portogallo è entrato a pieno diritto nell’Olimpo delle Grandi Manifestazioni Equestri! Il circuito FEI Nations Cup aveva un po’ penalizzato questa nazione, il cui Gran Premio era comunque l’obiettivo ambizioso di parecchi campioni. Il Global Champions Tour dà ad Estoril lo spazio e la considerazione che merita. Estoril ripaga mettendo a disposizione un impianto a livello di Piazza di Siena, La Baule, ecc. I miei occhi hanno brillato quando hanno visto uno splendido manto erboso. Tribune da Stadio tutto intorno, piccolo corridoio che separava lo steccato dalle stesse. Sarà stato per il caldo, sarà stato frutto di necessità o idea geniale, l’idea del concorso in notturna aumentava la sensazione dell’avvenimento importante: “Diamine! È una tappa del Global Champions Tour”. Apparentemente ottima l’illuminazione, non mi è sembrato di vedere troppe ombre in giro. Percorso sufficientemente alto: Centosessanta cm, verticali ed oxer compresi. Io sono riuscito a vedere solo i qualificati al secondo giro, pochi i nomi veramente arcinoti, segno che i giovani incalzano. E che giovani, poi vi dirò. Diciamo così, se eri famoso o ti avevano “secciato” (arrecato sfortuna) o Estoril ha portato fortuna solo ai “non “particolarmente famosi, sebbene alla ribalta. Faccio prima a dire che non era giornata per (udite udite) Richard Spooner (ha accumulato legna per il camino: 4 barriere), Cian O’Connor (è tornato a piedi a casa, il cavallo l’ha salutato dentro una gabbia e l’ha deposto lì), All Inclusive, (il cavallo olimpionico di Ludger Beerbaum, montato da Denis Lynch) ha detto che in Irlanda fa più freddo che in Germania e voleva pure lui un po’ di legna per il camino). Non era giornata neanche per Meredith, Checkmate fa capire di che pasta è fatta la sua amazzone, la quale, per l’occasione, usa una sella con cintura di sicurezza incorporata: il cavallo salta, ma chi vuole salire sopra? Io no di certo! Quando non è giornata, non è giornata neanche per John Whitaker, il quale, a differenza di O’Connors, non si è fatto scappare il cavallo, gli è risalito sopra: probabilmente l’ha fatto tornare lui a lui (John al Cavallo) a piedi a casa … (senza van!) Chiaramente stiamo parlando del secondo giro a 160 cm, come ho già detto, la TV non mi ha fatto vedere quello che è successo al primo giro. Un altro che non è riuscito ad accedere al barrage è stato Rodrigo Pessoa con Let’s Fly. Una “pensata” del Direttore di Campo, Chef de Piste, ha messo in difficoltà il binomio: Gabbia – Oxer, una falcata, Verticale, “solo” cinque falcate per la Riviera (larga quanto una piscina). Let’s Fly (colpa dei riflettori sull’acqua?) ha esitato a fare il quinto tempo, Rodrigo si è fatto sentire, ma quel quinto tempo è venuto veramente troppo corto e così addio al barrage: altro che Fly. Probabilmente i cavalli non amano gli ostacoli blu quando ci sono i riflettori, qualche binomio li ha “attraversati” errorandoli, invece di saltarli. Insomma, chi si è qualificato al barrage? Praticamente il barrage è il terzo giro a 160 cm. Il primo binomio a qualificarsi è stato Daniel Etter, che per l’occasione montava Admirable, niente male il percorso che hanno fatto vedere. Il secondo è stato Leopold Van Asten, cavaliere noto ma che cito raramente. Fa compagnia a Daniel Etter un’altra svizzera, Clarissa Crotta, che abbiamo avuto modo di vedere anche a Piazza di Siena quest’anno. Dulcis in Fundo, beniamina locale, se non erro brasiliana naturalizzata portoghese, Luciana Diniz, un’ovazione accoglie la sua qualifica al barrage. Il barrage è barrage: Daniel Etter entra, pigia il piede sull’acceleratore, ma Admirable, probabilmente, paga lo scotto del caldo e/o della stanchezza, attraversa un ostacolo senza saltarlo e qualche altro lo abbatte, tanto per cambiare. Leopold Van Asten capisce che non vale la pena di rischiare e punta al netto, come si dice a briscola: il secondo liscia! Clarissa Crotta è la terza ad entrare in campo e, come si dice a briscola, bussa per vedere se vince. La penalizza una girata troppo stretta davanti ad un oxer 160 cm, sai com’è? Comunque è sicura sul podio. Fiato sospeso sulle tribune, adesso tocca alla beniamina locale, Luciana Diniz: come dice il detto a briscola? Il quarto prende se può. Appunto, se può. E Luciana non ha potuto. Sarà per una prossima volta. Complimenti a Leopold che ha pensato a vincere sugli errori degli altri, sai com’è ? Tre giri a 160 cm ….
Roberto Bellotti
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