2015, L’Equinite? La malattia di Equifare: Fare Equitazione!
Sta riprendendo una vecchia epidemia?
Su un mio vecchio blog e sulla copertina posteriore del mio
primo libro (FEI Salto Ostacoli 2009 -2010) ed ultimamente su un articolo
dedicato ad alcuni amici, ho parlato di Equinite, che cos’è?
Noi medici abbiamo l’abitudine che quando scopriamo qualcosa
di nuovo che riguarda il comportamento umano, lo comunichiamo alle società
scientifiche di cui facciamo parte. Io ho provato a farlo con l’Equinite ma
credevano che io stessi scherzando e non mi hanno mai preso sul serio!
Aiutatemi voi! A mio parere dobbiamo prendere consapevolezza
che questa è una malattia che esiste, non particolarmente grave ma che richiede
una adehuata terapia, ma di ciò ne parlerò più avanti.
Che vuol dire Equinite?
La parola è composta da Equin e da ite. In medicina, quasi
tutte le infiammazioni finiscono in –ite, per es. malattia dei bronchi?
Bronchite. Infiammazione del Faringe? Faringite. Infiammazione dell’Appendice?
Appendicite. Ecc.
Mica vi devo spiegare Equin- che potrebbe significare?
La parola completa, cioè Equinite, è quella malattia che ti
fa venire una forte infiammazione “verso” i cavalli, in sostanza cioè, chi si
ammala di Equinite ha un febbrone da cavallo. Tale febbre è una sorta di
attestato che hai beccato una forte passione per i cavalli!
Come mi accorsi di aver beccato l’Equinite?
Una volta tenevo una tale febbre che proprio non guariva! E
con nessuna terapia! Passarono diversi giorni e questa strana febbre non aveva
nessuna voglia di andare via!
Finché, un giorno, volli andare a respirare una boccata di
aria sana, non ce la facevo più a stare chiuso in casa e sotto le coperte!
Ovvio che, con la febbre addosso, mi ero coperto bene. Strada facendo con la
macchina, una scuderia apparve alla
mia vista, i nitriti gioiosi dei cavalli giunsero per dirmi di andare da loro,
come canti irresistibili delle sirene. Il loro odore avvolse il mio corpo
facendosi riconoscere in un attimo. Sulla mia pelle, le emozioni affiorarono a
raddrizzare peli e a far scorrere brividi di sensazioni piacevoli. Il cuore si
emozionò e cominciò a battere più forte in petto.
Quando la vista, l’udito, le
sensazioni a pelle e l’olfatto si misero tutti insieme, la mia mente mi ricordò
le immagini, le voci, i suoni che provai da ragazzino la prima volta che andai
a cavallo. I muscoli delle gambe, le anche e la schiena cominciarono a tirar
fuori quello che avevano già imparato a fare.
Quando arrivai in
scuderia, ho visto uscire un cavallo dal suo box. Ho accarezzato il suo manto
soffice e lucido, come la sua criniera. Gli ho dato una carota e l'ho sentito
nitrire per dirmi che eravamo diventati amici. Allora lo montai e prendemmo il
sentiero della spensieratezza, prima al passo, poi al trotto e poi al gran
galoppo.
Il suo nome era
Pegasus e cacciò le ali, così come i miei pensieri. Si alternarono a gran
velocità, le penombre dei boschi con la luce degli spazi aperti e con i sentieri irti di tronchi. Il ritmo degli zoccoli al trotto si alternava
alla cadenza del galoppo ed allo scalpitio.
Vedere tanti scenari scorrere veloci, tanti suoni della natura seguirsi
come note di uno spartito, profumi di bosco e di campi alternarsi al mio naso,
la pelle percepire il calore dei raggi del sole ed il fresco del vento.
Come mi piacque far
scorrere i miei pensieri con la cadenza del mio destriero: falcate ritmiche
come lo sbatter d’ali.
Nel mentre che oggi mi ricordo ancora, rivedo e rividi, risento e risentii, riprovo e
riprovai le mie prime esperienze. Allora, mi fermai e mi domandai "come sarebbero
state quelle esperienze con le abilità di oggi? Ed a quello che la mia mente mi
fece vedere, aggiunsi la sensazione di me rider di gusto.
E quando risalii in macchina, la febbre mi tornò più forte
di prima. Andai dai miei colleghi medici per trovare una spiegazione ed una
terapia.
Dal giorno che cominciai ad ammalarmi, quello fu il mio
primo giorno di benessere. Al che, la conclusione dei miei amici colleghi fu
che solo andando a cavallo potessi curare quel tipo di febbrone.
Quando, ormai, il mio organismo cominciò a tranquillizzarsi
che per nulla al mondo avrei mai rinunciato a Fare Equitazione, allora il mio
stadio di malattia passò da Acuta a Subacuta. Oggi potremmo dire Cronica!
Anche voi avete gli stessi sintomi?
L’unica terapia sostitutiva, per es. quando piove, è leggere
Equifare: Fare Equitazione, un ora al giorno!
Equifare: Fare Equitazione by Roberto Bellotti is licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License.
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