lunedì 9 marzo 2015

2015, Il Vizio di Mordere del Cavallo: Prove tecniche per farglielo perdere!

2015, Il Vizio di Mordere del Cavallo: Prove tecniche per fargli perdere il vizio!

Sarà capitato, mi auguro non più di qualche volta!, di vedere o addirittura di ricevere un morso da un cavallo? Fa male vero? Con quei denti poi!
Perché il cavallo morde? In particolare, perchè il puledro?
In genere, un po’ tutti gli animali hanno questo viziaccio di mordere, cosa possiamo fare noi per farglielo perdere? Di innovativo e di corretto?
Secondo veterinari ed etologi, spesso si rischia di peggiorare il vizio del mordere con le pratiche tipo “ad ogni morso un buffo sul muso”.
Secondo loro, bisogna prima chiedersi cosa c’è dietro e poi comportarsi di conseguenza, di fatti non è prorpio raro che un cavallo “mordicchioso” possa addirittura peggiorare il suo vizio sino a sbucare all’improvviso dal suo box, mordere e ritanarsi prima che l’aggredito possa intervenire. Insomma, trasformarsi in un “mordi e fuggi”!

Tale frutto delle sue “scorribande” nasce proprio dalla consapevolezza che, se fa in fretta, non riceve quella che, per noi, potrebbe essere la giusta punizione.
Questa differenza di comportamento rispetto alla punizione, cosidetto rinforzo negativo, sembra che dipenda dal fatto che lui è una preda ed è, di base, un animale reattivo, insomma tutto il contrario di un carnivoro, il quale è un predatore e proattivo. Proattivo vuol dire “muoversi” di sua iniziativa al fine di raggiungere lo scopo, per un predatore muoversi di sua iniziativa per acciuffare una preda. Reattivo vuol dire “se gli altri non fanno niente, lui non fa niente, se gli altri si muovono lui si muove”.
Ma ci siamo mai chiesti perché un cavallo morde? In particolare, prima che noi reagiamo?
Perché per lui può essere più facile fare il “mordi e fuggi”, piuttosto che perdere il vizio?
Quello su cui potremmo essere tutti d’accordo e che il morso è un atteggiamento aggressivo, mi permetto di aggiungere “ma non solo!”.
A differenza di un animale carnivoro, i quali mordono prevalentemente per aggredire una preda, il cavallo, animale preda, dovra mordere pur per altri motivi, vi trovate?
Non è raro vedere i cavalli a pascolo mordicchiarsi il garrese, giusto?
Allora, mi sorge spontanea una domanda: “come fa un cavallo a lasciarsi mordere il garrese e provare piacere?”
E mi viene in mente un'altra domanda: quando gli animali predatori mordono, molto probabilmente è per prendere una preda e per cibarsi della stessa. Perché lo fanno le prede? Meglio ancora, ulteriore passo indietro, perché gli animali mordono in senso generale?
Mi sono reso conto che noi, esseri umani, abbiamo si la bocca, in realtà noi abbiamo anche le mani, ergo dividiamo la nostra capacità di fare le cose con le mani da quelle che facciamo con la bocca, relegando quest’ultima solo al cibo. Ma è sempre stato così? Osserviamo i bambini piccoli e proviamo a domandarci perché fanno tante cose che noi, ormai adulti, riteniamo strane, vi va?
Spesso, la motivazione di quei gesti, quali accostare gli oggetti alla bocca, nasce dalla loro voglia di conoscere li stessi anche sotto il punto di vista sensoriale dell’olfatto (avvicinare) e del gusto (mordere o leccare), giusto?

Posso fare un attimo passo indietro? Ecco il punto: conoscenza sensoriale, quante ne abbiamo di conoscenze sensoriali? Conoscenza visiva (vedere e riconoscere le cose), uditiva (sentire i suoni e riconoscerli), tattile (distinguere ciò che tocchiamo: la lana dalla seta, il morbido dal duro, ecc.) olfattiva (odori e profumi) e gustativa (amaro, dolce, salato, ecc.).
In sostanza, quello che voglio dire è che gli animali quadrupedi, non avendo l’opportunità di una conoscenza tattile alle loro estremità per gli oggetti che li circondano, la loro sete di conoscenza è prevalentemente saziata da ciò che riescono a portare alla bocca: fare le conoscenze supplementari e complementari di quello che già conoscono solo per aver visto o udito, insomma informazioni complete, vi trovate?
Altro limite che hanno gli animali quadrupedi è: come fanno a portare gli oggetti al loro organo deputato alla conoscenza globale, ovverosia la bocca?
In sostanza, afferrano con i denti ciò che vogliono portare alla bocca.
Fino ad ora abbiamo dato alla bocca del cavallo due funzioni: la conoscenza e la capacità prensile, vi trovate? E se ci fosse dell’altro?
Leggendo e studiando qua e là, ci rendiamo conto che, in sostanza, la bocca è l’organo terminale di buona parte di tutte le azioni del cavallo, tutte quelle che non può fare con gli arti mentre noi si, come attirare l’attenzione, grattare ed accarezzare, insomma l’elenco è lungo.
La mia domanda successiva che mi pongo: Ogni morso è uguale ad un altro? E quindi scopro di no.
Dietro ogni “tipo” di morso, c’è una motivazione diversa. A mio parere, il morso va interpretato, compreso ed al cavallo vanno dati i cosidetti “rinforzi positivi” (quindi no buffi sulla bocca o sulle narici) per invitarlo a desistere.

Premesso che meno si ha un rapporto “diretto” con quei famigerati denti del cavallo e meglio è, c’è una manovra cautelativa quando si danno le carote e si vogliono evitare i morsi “accidentali”, cioè di dare le stesse con il palmo della mano aperta, cioè con lo scopo di evitare di offrire una superficie che possa essere mordibile. Detto questo, già da tempo mi hanno insegnato prima a far “conoscere” gli oggetti che si porgono al cavallo e poi ad usarli, anche con le carote di tutti i giorni.
Allora che faccio se, mentre sono con il cavallo al lavatoio, mi mordicchia la maglietta?
La prima cosa che faccio è pormi la domanda perché lo ha fatto, per es. gli da fastidio la brusca. Se e quando tutte le risposte sono negative, ho escogitato un mio modo di relazionarmi con i cavalli. Di solito lo faccio subito con i cavalli che conosco la prima volta e prima di accarezzarli. Quello che faccio io non lo consiglio, è solo per raccontarvelo.
Porgo il dorso della mano a debita distanza dalla bocca. Quando vedo solo reazioni positive, l’avvicino alle narici e aspetto l’esito del suo “olfatto”, nel senso che può capitare che la mano venga inondata da uno sbuffo che fuoriesce dalle narici! Non importa! Quando mi succedere è, per me, un ottimo segno per continuare su questa strada! Accosto sempre il dorso della mano alle labbra ed aspetto che la esplora. Sempre stando attendo alle sue intenzioni, la peggiore cosa che mi è capiata finora è di aver ricevuto un relativamente forte “mordicchiatura” sulla pelle sul dorso della mano stessa. Cosa che io interpreto come una sorta di test per sperimentare le mie intenzioni. E poi? Di solito assisto alla scena successiva che è quella di avere un sorta di segnale “Ecco, ora puoi accarezzarmi!”, per es. con una leccata. Forse ogni cavallo reagisce a modo suo ed i segnali finali sono diversi tra loro, a me piace usare questa tecnica e mi è sempre piaciuto l’esito finale.
Perché il dorso della mano e non il palmo? Ci sono alcuni atteggiamenti umani che agli animali non piacciono, per es. quanti cani “sopportano” che, la prima volta che li conoscete, si laciano accarezzare direttamente sopra la testa? Chi conosce i cani sa che, la prima volta, è meglio accarezzare prima sotto il muso o il petto, loro si sentono più sicuri e sono più tranquilli, giusto?
Io penso che quando un cavallo vede il palmo della mano e quelle dita che si muovono, gli venga istintivo pensare ad un artiglio come quello dei rapaci di cui erano vittime nell’età preistorica,

 ergo per paure ancestrali, e potrebbero avere riflessi contrari e di difesa finchè non si fidano della persona.
Come faccio a farlo smettere di mordere definitivamente? Di solito con i cavalli i rinforzi negativi (gesti punitivi) non funzionano, anzi il cavallo potrebbe innescare una reazione negativa alla punizione e non al gesto che ha fatto, perché, essendo un animale che pensa alla difesa (reattivo piuttosto che proattivo), è attento alle tue azioni dalle quali si vuole difendere, certo non rinunciando al suo presunto “sacro diritto” di portare le cose alla sua attenzione o alla sua bocca.

Dargli carote quando morde, forse, è pure peggio nel senso che rischi di premiarlo per ogni morso. A mio parere, quando un cavallo morde è più importante capire perché lo ha fatto e comportarsi di conseguenza, a volte vuole solo una carezza. I cavalli che, ormai, mordono e fuggono, basta saperlo e avvicinarli guardandoli negli occhi. Di solito, senza fattore sorpresa non mordono, anzi si allontanano subito (parlo sempre di cavalli al box o al paddock). Insomma, ogni cavallo ha una storia a sé.
E voi, che metodo avete per non farvi mordere più da un cavallo?
      
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