Era un
maggio della metà anni ’50. Avevo all’epoca la fortuna di fare le elementari
nello stesso stabile dove abitavo fin dalla nascita e mi era sufficiente
scendere dal quarto al primo piano, anche se, al momento dell'uscita arrivava
il quotidiano rimprovero per il voler salire ai piani superiori invece di
continuare a scendere. La mia classe faceva, quell'anno, il turno pomeridiano
cosa che spingeva spesso qualche alunno, causa temperatura primaverile e orario
post-prandiale a sonnecchiare. Quel giorno Morfeo doveva aver colpito anche me
perché l’apertura improvvisa della porta dell’aula e quel perentorio “in
piedi!” urlato
dall’insegnante mi fece spalancare di botto gli occhi. Alla
cattedra si avvicinò la direttrice seguita con stupore da mia madre.
Trascorsero soltanto pochi secondi prima che fossi invitato a chiudere
velocemente la cartella e uscire dall’aula preceduto da chi vi era entrato poco
prima in maniera improvvisa. Che cosa era accaduto di tanto grave? Quale danno
avevo procurato? Tutte le paure svanirono quando salendo frettolosamente le scale
verso casa, mia madre mi annunciò che nella nostra abitazione era appena
arrivato quell’apparecchio che si chiamava televisore e “si vedevano i
cavalli”.
Piazza di
Siena ed il suo Concorso ippico fu la prima cosa che vidi in quello che mi
apparve un immenso scatolone. Trascorsero decenni prima che quell’immagine televisiva si materializzasse davanti
ai miei occhi. L’occasione me la offrì nel 1991 Il direttore della testata con
la quale in quegli anni collaboravo che mi chiamò per chiedermi se “me la sentissi”
di seguire il Concorso ippico a Villa Borghese sapendo che il mondo dei cavalli
non era per me uno sconosciuto scrivendo già d'ippica. Trascorsi quattro giorni
tanto indimenticabili che al rientro decisi di conservare, come ricordo, il
collarino dell’accredito stampa senza immaginare che a quello ne sarebbero
seguiti altri ventuno, tutti poi gelosamente custoditi.
La
possibilità di frequentare per tanti anni quella sala stampa e osservare
attentamente quanto accadeva intorno al Concorso ippico romano ha permesso,
negli anni, di annotare sul taccuino oltre a interviste e risultati anche
alcuni aspetti organizzativi ritenuti di possibile miglioria. Perché farli
uscire oggi da quel taccuino?
Per un
vento nuovo che ha preso a soffiare e che ho percepito come segnale di una
precisa volontà di cambiamento del quale in tanti ritengono che il prossimo
Presidente federale dovrà necessariamente tener conto.
Da tale
rinnovamento non potrà restare fuori l’internazionale di Roma che resta in ogni
caso il fiore all’occhiello della F.I.S.E. ragion per cui evidenziarne alcuni
aspetti negativi riscontrati appare oggi quanto mai utile. Per l’importante
ruolo svolto dalla comunicazione la stampa accreditata dovrebbe sempre esser
posta nelle migliori condizioni di lavoro. Se invece si va ad indagare ci si
accorge che questo a Piazza di Siena non è prassi consolidata avendo avuto modo
di riscontrare un’ esasperata lentezza all’ingresso nel consegnare l’accredito,
un’apertura e chiusura della sala stampa non coincidente con tutte le gare (c’è
chi segue anche quelle nazionali o le aggiunte) e una tribuna riservata che
tale il più delle volte non è.
Per le
gare poi occorre fare una riflessione a parte sull’orario di svolgimento e
successiva premiazione della Coppa del Presidente. Negli anni di presidenza
Checcoli quella che si chiamava “dei Giovani” si svolgeva a notte fonda quando
le promesse dell’equitazione erano fatte gareggiare tra l’umidità dei pini,
alla presenza di qualche infreddolito genitore e alla luce dei riflettori che
mettevano tra l’altro a rischio la loro incolumità.
Con la
presidenza Croce oltre a cambiare il nome si decise almeno di mutare anche l’
orario di svolgimento della competizione, facendo gareggiare i ragazzi alle 8
del mattino con ovvia sveglia all’alba e, ahimè, premiazione sempre a tribune
deserte.
Perché, ci
si chiede, in tutti questi anni nessuno della dirigenza federale ha mai proposto
di premiare almeno le prime tre squadre classificate di quella Coppa magari
all’interno del Gran Premio Roma con le sue tribune gremite? Quale regalo più
grande per ripagare anni di sacrifici sarebbe per quei ragazzi vedersi premiati
e applauditi da migliaia di persone? Impossibile realizzarlo? No, manca la
volontà o l’idea? Eppure i giovani aiutano la F.I.S.E. a fare cassa o…servono
solo a quello? Vogliamo dare
soddisfazione anche a loro ed i loro genitori?
Bruno
Delgado
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Caro Roberto, quella piazza suscita anche a me grandi emozioni.
RispondiEliminaCi sono andata, la prima volta, a un anno e poco più, quando le signore si addannavano per mesi nella scelta delle toilettes da indossare per l'evento e mia mamma non mancava una sola giornata. Venivo accompagnata dalla tata di turno e per qualche anno è andata così. Poi cominciai a capire ed ottenni di essere accompagnata al "Recinto dell"Orologio" dove conquistai la mia libertà di azione. Scoprii un buco nella rete, attraverso il quale potevo raggiungere il Campo Prova e da li, l'estasi. Li ho conosciuti tutti: Doriolà, Pessoa, i D'Inzeo, Mancinelli, Morris, Fargis, tutti, tutti ...e forse anche con un po' di genetica, i cavalli sono diventati la mia "croce" e la mia "delizia".
Ho visto le tribune di quella piazza gremite, poi col passare degli anni, sempre di più deserte e mille sono state, ogni volta, le considerazioni.
Per quello che ne so, nel tempo la gestione dell'evento è stata affidata a società specializzate anche nel reperire sponsor. Dunque, una gran parte dei biglietti, viene assegnata, di diritto, agli sponsor che sono lì con i loro stand. Questi, a loro volta, li offrono ai loro clienti più affezionati, che spesso preferiscono una gita al mare, lasciando i posti vuoti...troppi posti vuoti. Inoltre tutte le gare riservate ai giovani o ai cavalli italiani, che si svolgono la mattina presto o di notte, sono sempre deserte. Dunque, mi sono domandata perché la Fise non offra gratuitamente alle scuole di equitazione, i biglietti per quelle fasce d'orario; se poi fosse ripristinato il recinto dell'Orologio, a ingresso libero, proprio per i bambini o i ragazzi delle scuole, quelli che desiderano rimanere dopo l'orario concesso, si potrebbero riversare là, portando anche gioia e allegria oltre che tifo sfegatato e grande entusiasmo.
Io non capisco a chi possano giovare quelle tribune deserte. Quella manifestazione, in un contesto che più bello non esiste al mondo, potrebbe diventare una gioiosa kermesse, piena di gente appassionata e divertita, se solo si abbassassero i prezzi di tutto, a partire dagli stand, per finire con i panini dei bar.
Aggiungo che si deve, non dovrebbe ma deve, trovare uno spazio importante proprio per le gare dei giovani e dei cavalli italiani, perché loro sono la linfa del nostro sport e loro hanno il diritto di sognare e raggiungere quell'ovale con tutti gli onori possibili.
Basta mettersi al tavolino e studiare gli orari e i tempi delle gare importanti in cui inserire anche una gara dei giovani...non dico la coppa delle regioni che è lunghissima, ma una soluzione per un altra categoria, si deve poter trovare. Vorrà dire che lo chef de piste e il suo staff dovranno lavorare di più...pazienza, ne vale la pena.
Grazie Bruno per aver scritto quest'articolo. Grazie Mady che ci racconti storie di dietro le quinte, che danno un ulteriore tocco di empatia ai migliori tempi dell'equitazione di Piazza di Siena
Elimina.....Non solo a lei Mady Michelli ! E le sue belle parole mi hanno fatto ricordare quando il pubblico era sempre numeroso....quando il recinto Orologio era affollato anche, se non soprattutto, di famiglie estranee al mondo dei cavalli, ma che venivano per uno degli spettacoli piu' belli al mondo!!!
EliminaGentile Signora Michelli,
Eliminasentire Piazza di Siena raccontata da lei e da chi come lei ha avuto la fortuna di viverla con gli occhi incantati di una bambina è davvero emozionante. Mia mamma, che montava con Graziano Mancinelli mi ha sempre raccontato Piazza di Siena, proprio come lei. Io ho 38 anni e la prima volta che ho visto Piazza di Siena dal vivo ne avevo 24, non ero li solo come spettatrice, lavoro per un'azienda che da anni è vicina al nostro sport. Su richiesta di Roberto Bellotti, incollo di seguito il post che ho pubblicato su fb.
Poi ci sono i cavalieri e gli sponsor... Piazza di Siena è uno CSIO e priorità va data alle gare dello stesso, le gare che gli sponsor titolano e pagano per avere una visibilità... L'anno scorso abbiamo avuto interminabili mattinate e pomeriggi con grandi 115 e 120 amateur e uggiose serate con le gare dello CSIO in notturna e le tribune vuote... non è pensabile. Trovo giusto dare importanza ai giovani e ritengo che i ragazzi vadano incentivati e premiati ma non trovo opportuno farlo durante il Gran Premio Roma, nè durante altre gare dello CSIO anche nel rispetto degli sponsor che le titolano da sempre. Il discorso amateur poi è un altro capitolo ancora, l'ovale romano non nasce come campo gara per un nazionale A o per fare da vetrina agli amatori che pur di dire che "hanno fatto Piazza di Siena" pagano iscrizioni esorbitanti. Piazza di Siena "la fanno" i piu' grandi cavalieri del mondo, solo loro. Perdona la mia "rigidità" ma la prossima sarà la 14esima edizione a cui lavoro e credimi ne ho viste di tutti i colori.
Resta inteso che sono daccordo con lei su tutta la linea e a disposizione per qualsiasi cosa, sono troppo affezionata a Piazza di Siena.
Simona Guarneri
Lei ha ragione Simona, non si possono penalizzare le gare dello CSIO per gratificare i nostri ragazzi, eppure qualcosa va fatto soprattutto perché , al momento, anche molte gare dello CSIO si svolgono con le tribune semi deserte. Secondo me va rivista tutta la formula perché così com'è si scontentano tutti, sponsor compresi. Si potrebbe pensare ad una sola categoria da inserire durante la giornata della Potenza e un'altra il giovedì, fra le gare minori dello CSIO...ma io non sono un tecnico, dunque non posso apprezzare tutti i disagi che ne deriverebbero. Insisto solo nel dire che si deve cambiare...si deve riaprire il Recinto dell'Orologio proponendo ingressi a prezzi agevolatissimi e anche offrire alle scuole di equitazione biglietti gratuiti per i ragazzi. Magari, dopo un certo orario limite, offrire a tutti la possibilità di occupare i posti vuoti delle tribune.... Insomma, ci si deve inventare qualcosa per riempire quelle tribune e dare la possibilità, a chi ama il nostro sport, di assistere a quello spettacolo senza svenarsi.
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