2014, Il Cavalier Vittorio Orlandi mi ha inviato la Sua risposta a Claudio Gobbi
Sarà anche per par conditio, in realtà sono molto onorato ed è un prestigio per il mio blog, pubblicare la lettera del Cavalier Vittorio Orlandi, una persona che ha dato tanto e sta dando tantissimo alla "nostra" Equitazione.
Sarà anche per par conditio, in realtà sono molto onorato ed è un prestigio per il mio blog, pubblicare la lettera del Cavalier Vittorio Orlandi, una persona che ha dato tanto e sta dando tantissimo alla "nostra" Equitazione.
Gentilissimo Signor Gobbi,
ecco la risposta al suo
articolo pubblicato su Facebook riguardante il commissariamento FISE ed i ruoli
che lei adduce ai vari componenti di una eventuale disputa alla Presidenza
della Fise.
Per prima cosa devo esprimere
un ringraziamento al CONI nella persona del Presidente Giovanni Malagò che,
commissariando la FISE ,
ha fatto rilevare una situazione finanziaria fallimentare che tutti noi
tesserati, non addetti ai bottoni, non conoscevamo.
Contrariamente a molti
altri che contestano l’operato del commissario Ravà, lei compreso, credo sia
più opportuno ringraziarlo in maniera particolare per il lavoro che sta
svolgendo.
E’ bene che si sappia
innanzitutto che i
Commissari stanno svolgendo il loro lavoro a titolo gratuito
al fine di fare chiarezza sulla vera situazione finanziaria della FISE.
Dunque credo che queste mie
affermazioni possono sorprendere lei e alcuni che contestano il
commissariamento.
Voglio dunque spiegare in
questa mia la vera situazione drammatica nella quale noi ci troviamo e che
stiamo scoprendo volta per volta.
Mi soffermo sul NOI perché
gli unici che possono esprimere il vero dissenso e rabbia per quello che ci sta
succedendo siamo noi tesserati che paghiamo tasse sia alla Fise che al Governo
Italiano ed abbiamo la solo colpa di amare questo splendido animale: il
cavallo.
Le tasse Federali a cui noi
siamo soggetti sono a mio avviso enormi come:
Tasse per le patenti Fise.
Tasse per patenti dei
bambini.
Tasse per i centri ippici.
Tasse per le iscrizioni dei
cavalli.
Tasse sui premi dei
concorsi ippici
e tasse a più non posso.
Tasse che si pagano anche
forse volentieri perché pensavamo di portare avanti con orgoglio la nostra Federazione
per affrontare le competizioni agonistiche, per dare un’ assicurazione a tutti
i nostri tesserati, per fare conoscere il più possibile il nostro meraviglioso
sport e promuovere i nostri atleti perché possano fare innalzare quel magnifico
tricolore.
Noi in buona fede abbiamo
dato il nostro voto a gente che si pensava fosse competente ed invece non è
stato così.
Noi grazie alla buona fede
abbiamo dato la possibilità, con le deleghe, alla creazione di un mercato del
potere, concedendo ai nostri delegati di farsi a loro volta ingannare da
persone affamate di potere con scarsissima competenza manageriale e sportiva.
Noi appassionati di cavalli
e dello sport siamo persone di buona fede. I nostri predecessori facevano gli
affari con una stretta di mano e forse noi ci stiamo accorgendo solo oggi che
la stretta di mano non è più sufficiente perché per noi prima c’è il cavallo,
poi lo sport e non ci siamo curati della Federazione e abbiamo lasciato la
gestione in mano a delle persone che forse non erano all'altezza.
Non vuole dire che un bravo
medico sia anche un manager di eccezione o un competente anche nello sport
equestre.
La nostra Federazione è
differente dalle altre perché noi abbiamo un qualcosa in più, il cavallo, che
viene sopra ogni cosa e pertanto è come fosse una duplice Federazione una per
gli atleti una per il nostro cavallo.
Quest’ultimo non si può
appendere al chiodo una volta che non lo usiamo, o parcheggiarlo in un box Il nostro cavallo mangia tutti i giorni ed ha
bisogno del nostro amore.
Fatte queste premesse
voglio essere ben chiaro perché sono a favore del commissariamento e rivolgo
questo mio pensiero ai detrattori dei commissari.
La situazione attuale
finanziaria della Fise è gravissima dai dati che stanno emergendo dai tecnici
richiesti dal Commissario Rava’, ovvero della Pricewaterhouse Cooper, Società
di alto livello internazionale specialista nella revisione dei conti.
L’intervento di una società
esterna come revisore dei conti è un fatto dovuto al fine di certificare in
maniera indipendente quali possano essere gli ammanchi effettivi di una
società.
Fatto ancora più imperativo
quando si parla di una Federazione che riceve sovvenzioni da un Ente che è
sotto legiferazione pubblica, il CONI.
Vorrei Signor Gobbi che lei
facesse una riflessine su quanto ha affermato all’ultimo Talk Show televisivo.
Il commissariamento sarebbe
deleterio se i conti fossero a posto, ma in questa situazione complessa
finanziaria il commissario ha poteri straordinari che un Presidente non può
avere.
Quindi un eventuale nuovo
Presidente non potrebbe arrivare a sanare la situazione e sarebbe l’unica
soluzione portare i libri in tribunale e fare fallire la Federazione , cosa che abbiamo
rischiato e continuiamo a rischiare.
La cosa deleteria non è
solo il fallimento! il CONI sarebbe costretto ad escluderci dal comitato
Olimpico essendo questa una Federazione fallita e di conseguenza non avere più
la possibilità di partecipare a gare di valenza internazionale qualificanti per
le Olimpiadi.
Come vede caro Gobbi la
situazione è molto più complicata di quanto appaia ed il debito che si
presumeva fosse di 7.000.000, purtroppo parrebbe ben superiore, quasi di
12.000.000 di Euro.
Vorrei anche spiegarvi, da
quello che sono riuscito a capire, da dove deriva questo debito.
Questo debito, è bene
chiarirlo, inizia in minima parte dalle gestioni passate poi si è ingrandito
per arrivare a livelli esponenziali con la gestione Paulgross, per poi cadere
nelle mani della Signora Antonella Dallari.
Non mi voglio soffermare
sulle spese pazze auto blu ecc. ecc. , adducibili forse a Paulgross ma voglio
fare una riflessione con voi:
La prima che penso è perché
il Coni non ha commissariato la
Fise a suo tempo ed è dovuto intervenire il nuovo Presidente
Giovanni Malagò ?
Perché si dice che la
Sig.ra Antonella Dallari era completamente contraria alla elezione di Giovanni
Malagò?
Perché il comparto equestre
è stato tenuto allo scuro del crack finanziario verso il quale si stava
avviando la Federazione Sport
Equestri?
Perché non sono stati
approvati gli ultimi tre bilanci?
Perché il Segretario
Generale della FISE non ha denunciato la situazione?
I consiglieri perché
apparentemente sono stati tenuti allo scuro di questa situazione?
Perché non è stato
divulgato questo disastro ai Presidenti delle Regioni?
Io concluderei che è
evidente che le gestioni precedenti sono risultate non consone alle aspettative
e colgo l’occasione per augurare ai Commissari di fare un buon lavoro e che ci
diano indietro la Fise
nel più breve tempo possibile ben risanata dal punto di vista finanziario.
Ora voglio risponderle per
quanto riguarda l’argomento elezioni.
Considerando quanto esposto
prima io credo che parlare di presidenza sia prematuro sia per rispetto nella
persona della Signora Dallari che deve attendere ancora la sentenza del Tar e
pure per i soggetti che lei
allude a probabili competitori per la
Presidenza vista la situazione attuale.
Personalmente mi stupisce
che lei associ Di Paola ad Andrea Paulgross ma in ogni caso lei sicuramente
facendo il suo mestiere ne sa più di me, ma mi risulta solo che ci sia una
grande amicizia fra i due, nulla di più.
Altro fatto che mi meraviglia
ancora di più dalle sue dichiarazioni è che la Fiase supporterebbe l’amico Marco quando
pubblicamente a Manerbio nella loro interessante conferenza si sono dichiarati
apolitici.
Io credo caro Gobbi che
sarebbe meglio attendere e non fuorviare i nostri lettori sulla questione delle
elezioni ma concentrarci sulla risoluzione finanziaria.
In ogni modo auspico che si
possa mettere fine ai litigi giudiziari da parte di tutti ma essere uniti nel
comporre una Federazione ottimale che mi viene caldeggiata da tutti i comitati
regionali, vittime di questo disastro senza neppure una vera guida che li
aiuti.
Durante il mio viaggio per
l’Italia, in tutti comitati regionali , sono arrivato alla conclusione che è
fondamentale un confronto per condividere le idee e calarsi nelle vere
problematiche che stanno affrontando i Centri Ippici con i loro associati presi
dalla morsa della crisi economica risollevando gli animi da questa situazione
deprimente.
E’ urgente dunque fare sì
che questi centri ippici possano sopravvivere in un momento in cui tutto
rincara dalla luce all'acqua, al gas, da tutte le spese che lievitano sempre di
più giorno per giorno.
Con questo saluto
caldamente gli attori di questa discussione, includendo gli amici della Fise e
tutti gli altri gruppi citati nella sua relazione.
Vittorio Orlandi
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