lunedì 24 febbraio 2014

2014, Il Cavalier Vittorio Orlandi mi ha inviato la Sua risposta a Claudio Gobbi

 2014, Il Cavalier Vittorio Orlandi mi ha inviato la Sua risposta a Claudio Gobbi
Sarà anche per par conditio, in realtà sono molto onorato ed è un prestigio per il mio blog, pubblicare la lettera del Cavalier Vittorio Orlandi, una persona che ha dato tanto e sta dando tantissimo alla "nostra" Equitazione.

Gentilissimo Signor Gobbi,


ecco la risposta al suo articolo pubblicato su Facebook riguardante il commissariamento FISE ed i ruoli che lei adduce ai vari componenti di una eventuale disputa alla Presidenza della Fise.

Per prima cosa devo esprimere un ringraziamento al CONI nella persona del Presidente Giovanni Malagò che, commissariando la FISE, ha fatto rilevare una situazione finanziaria fallimentare che tutti noi tesserati, non addetti ai bottoni, non conoscevamo.

Contrariamente a molti altri che contestano l’operato del commissario Ravà, lei compreso, credo sia più opportuno ringraziarlo in maniera particolare per il lavoro che sta svolgendo.

E’ bene che si sappia innanzitutto che i
Commissari stanno svolgendo il loro lavoro a titolo gratuito al fine di fare chiarezza sulla vera situazione finanziaria della FISE.


Dunque credo che queste mie affermazioni possono sorprendere lei e alcuni che contestano il commissariamento.
Voglio dunque spiegare in questa mia la vera situazione drammatica nella quale noi ci troviamo e che stiamo scoprendo volta per volta. 
Mi soffermo sul NOI perché gli unici che possono esprimere il vero dissenso e rabbia per quello che ci sta succedendo siamo noi tesserati che paghiamo tasse sia alla Fise che al Governo Italiano ed abbiamo la solo colpa di amare questo splendido animale: il cavallo.
Le tasse Federali a cui noi siamo soggetti sono a mio avviso enormi come:

Tasse per le patenti Fise.
Tasse per patenti dei bambini.
Tasse per i centri ippici.
Tasse per le iscrizioni dei cavalli.
Tasse sui premi dei concorsi ippici
e tasse a più non posso.

Tasse che si pagano anche forse volentieri perché pensavamo di portare avanti con orgoglio la nostra Federazione per affrontare le competizioni agonistiche, per dare un’ assicurazione a tutti i nostri tesserati, per fare conoscere il più possibile il nostro meraviglioso sport e promuovere i nostri atleti perché possano fare innalzare quel magnifico tricolore.


Noi in buona fede abbiamo dato il nostro voto a gente che si pensava fosse competente ed invece non è stato così.
Noi grazie alla buona fede abbiamo dato la possibilità, con le deleghe, alla creazione di un mercato del potere, concedendo ai nostri delegati di farsi a loro volta ingannare da persone affamate di potere con scarsissima competenza manageriale e sportiva.
Noi appassionati di cavalli e dello sport siamo persone di buona fede. I nostri predecessori facevano gli affari con una stretta di mano e forse noi ci stiamo accorgendo solo oggi che la stretta di mano non è più sufficiente perché per noi prima c’è il cavallo, poi lo sport e non ci siamo curati della Federazione e abbiamo lasciato la gestione in mano a delle persone che forse non erano all'altezza.


Non vuole dire che un bravo medico sia anche un manager di eccezione o un competente anche nello sport equestre.

La nostra Federazione è differente dalle altre perché noi abbiamo un qualcosa in più, il cavallo, che viene sopra ogni cosa e pertanto è come fosse una duplice Federazione una per gli atleti una per il nostro cavallo.
Quest’ultimo non si può appendere al chiodo una volta che non lo usiamo, o parcheggiarlo in un box  Il nostro cavallo mangia tutti i giorni ed ha bisogno del nostro amore.
Fatte queste premesse voglio essere ben chiaro perché sono a favore del commissariamento e rivolgo questo mio pensiero ai detrattori dei commissari.
La situazione attuale finanziaria della Fise è gravissima dai dati che stanno emergendo dai tecnici richiesti dal Commissario Rava’, ovvero della Pricewaterhouse Cooper, Società di alto livello internazionale specialista nella revisione dei conti.
L’intervento di una società esterna come revisore dei conti è un fatto dovuto al fine di certificare in maniera indipendente quali possano essere gli ammanchi effettivi di una società.
Fatto ancora più imperativo quando si parla di una Federazione che riceve sovvenzioni da un Ente che è sotto legiferazione pubblica, il CONI.
Vorrei Signor Gobbi che lei facesse una riflessine su quanto ha affermato all’ultimo Talk Show televisivo.


Il commissariamento sarebbe deleterio se i conti fossero a posto, ma in questa situazione complessa finanziaria il commissario ha poteri straordinari che un Presidente non può avere.
Quindi un eventuale nuovo Presidente non potrebbe arrivare a sanare la situazione e sarebbe l’unica soluzione portare i libri in tribunale e fare fallire la Federazione, cosa che abbiamo rischiato e continuiamo a rischiare.
La cosa deleteria non è solo il fallimento! il CONI sarebbe costretto ad escluderci dal comitato Olimpico essendo questa una Federazione fallita e di conseguenza non avere più la possibilità di partecipare a gare di valenza internazionale qualificanti per le Olimpiadi.
Come vede caro Gobbi la situazione è molto più complicata di quanto appaia ed il debito che si presumeva fosse di 7.000.000, purtroppo parrebbe ben superiore, quasi di 12.000.000 di Euro.
Vorrei anche spiegarvi, da quello che sono riuscito a capire, da dove deriva questo debito.

Questo debito, è bene chiarirlo, inizia in minima parte dalle gestioni passate poi si è ingrandito per arrivare a livelli esponenziali con la gestione Paulgross, per poi cadere nelle mani della Signora Antonella Dallari.
 Non mi voglio soffermare sulle spese pazze auto blu ecc. ecc. , adducibili forse a Paulgross ma voglio fare una riflessione con voi:
La prima che penso è perché il Coni non ha commissariato la Fise a suo tempo ed è dovuto intervenire il nuovo Presidente Giovanni Malagò ?

Perché si dice che la Sig.ra Antonella Dallari era completamente contraria alla elezione di Giovanni Malagò?

Perché il comparto equestre è stato tenuto allo scuro del crack finanziario verso il quale si stava avviando la Federazione Sport Equestri?

Perché non sono stati approvati gli ultimi tre bilanci?

Perché il Segretario Generale della FISE non ha denunciato la situazione?

I consiglieri perché apparentemente sono stati tenuti allo scuro di questa situazione?

Perché non è stato divulgato questo disastro ai Presidenti delle Regioni?

La Sig.ra Antonella Dallari quando si è candidata non sapeva nulla della situazione ?

Io concluderei che è evidente che le gestioni precedenti sono risultate non consone alle aspettative e colgo l’occasione per augurare ai Commissari di fare un buon lavoro e che ci diano indietro la Fise nel più breve tempo possibile ben risanata dal punto di vista finanziario.

Ora voglio risponderle per quanto riguarda l’argomento elezioni.


Considerando quanto esposto prima io credo che parlare di presidenza sia prematuro sia per rispetto nella persona della Signora Dallari che deve attendere ancora la sentenza del Tar e
pure per i soggetti che lei allude a probabili competitori per la Presidenza vista la situazione attuale.

Personalmente mi stupisce che lei associ Di Paola ad Andrea Paulgross ma in ogni caso lei sicuramente facendo il suo mestiere ne sa più di me, ma mi risulta solo che ci sia una grande amicizia fra i due, nulla di più.

Altro fatto che mi meraviglia ancora di più dalle sue dichiarazioni è che la Fiase supporterebbe l’amico Marco quando pubblicamente a Manerbio nella loro interessante conferenza si sono dichiarati apolitici.

Io credo caro Gobbi che sarebbe meglio attendere e non fuorviare i nostri lettori sulla questione delle elezioni ma concentrarci sulla risoluzione finanziaria.

In ogni modo auspico che si possa mettere fine ai litigi giudiziari da parte di tutti ma essere uniti nel comporre una Federazione ottimale che mi viene caldeggiata da tutti i comitati regionali, vittime di questo disastro senza neppure una vera guida che li aiuti.

Durante il mio viaggio per l’Italia, in tutti comitati regionali , sono arrivato alla conclusione che è fondamentale un confronto per condividere le idee e calarsi nelle vere problematiche che stanno affrontando i Centri Ippici con i loro associati presi dalla morsa della crisi economica risollevando gli animi da questa situazione deprimente.


E’ urgente dunque fare sì che questi centri ippici possano sopravvivere in un momento in cui tutto rincara dalla luce all'acqua, al gas, da tutte le spese che lievitano sempre di più giorno per giorno.

Con questo saluto caldamente gli attori di questa discussione, includendo gli amici della Fise e tutti gli altri gruppi citati nella sua relazione.


Vittorio Orlandi


      
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